31 anni e non sentirli: Matteo Ponti, attaccante della Cuassese, sta trascinando a suon di gol la sua squadra in testa alla classifica del girone Z di Seconda Categoria, posizione che condivide con il Marnate Gorla. Tante reti e tantissima esperienza per lui nelle stagioni passate trascorse, ad esempio, in maglia Laveno Mombello, Morazzone, Città di Varese e Valceresio. 

Conoscevi già mister Iori. Quanto ha influito sulla scelta della Cuassese?
“Ha influito al 100%. L’anno scorso avevo deciso di andare a Laveno perché c’era un progetto per vincere senza passare dai playoff. Mister Iori era senza squadra e quando è andato a Cuasso ha chiesto la mia disponibilità per andare con lui. Avevo altre proposte, su tutte quella dell’Ispra che mi ha davvero tentato fino all’ultimo, poi la consapevolezza di mettermi in mano a lui ha fatto la differenza”.

Un rapporto di fondo con l’allenatore che è molto forte?
“Sì, è davvero molto forte. Quando giocavo in Promozione gli segnavo sempre, ogni volta. Dovevo andare con lui in una squadra di Prima Categoria, però per miei motivi di studio il passaggio non si è concretizzato. La scelta di andare a Varese con Iori allenatore è stata la decisione più importante che abbia fatto. Sarei dovuto andare a Cassano in Promozione, ma lui e il progetto Varese mi hanno spinto ad andare lì”.

Puntate a salire di categoria?
“Siamo una squadra ambiziosa, puntiamo a vincere, però non abbiamo l’obbligo di vincere come invece hanno altre squadre che hanno a disposizione budget che noi non abbiamo. Il presidente ha preso il mister più vincente del girone Z, ha voluto giocatori che, come me, hanno vinto e che cercano di trasmettere quell’ambizione ai più giovani, che passa dal lavoro settimanale. Il fatto di non essere costretti a conquistare il campionato ci rende più sereni e spensierati e questo è sicuramente un vantaggio. La nostra rosa è più corta di quella di Laveno e Lonate, ma loro possono sentire la pressione, noi no”.

Hai un passato nel Varese come commento tecnico, lo segui ancora?
“Lo seguo poco dal vivo perchè, giocando la domenica, non posso andare allo stadio. Insieme ad Andrea Menon, l’anno scorso ho fatto questo step con molto entusiasmo e ho avuto la fortuna di seguire da vicino anche gli allenamenti, oltre che le partite. Sono ancora in contatto con dirigenza e qualche giocatore, il rapporto c’è ed è molto buono; in più ci sono ancora dei tifosi che mi invitano fuori a cena e mi parlano del Varese”.

Hai giocato in Eccellenza, senti tanta differenza?
“Personalmente sì, non c’è tanto divario tra Eccellenza e Promozione, i ritmi sono quelli. Più si scende, più diventa complicato relazionarsi con i compagni ad inizio stagione; chi arriva da categorie superiori ha delle richieste troppo alte rispetto a quello che i compagni possono offrire, quindi bisogna cercare di calarsi nel contesto. Quest’anno ho avuto delle difficoltà iniziali, ma con il lavoro del mister quelle differenze si sono assottigliate. Ho esperienza in categorie più alte e sono facilitato in alcuni contesti come marcature e ritmi, però faccio più fatica quando la palla non mi arriva come vorrei”.

6 reti in 6 giornate, un ottimo avvio personale. Di questo passo potresti battere il tuo record di 25 gol in una stagione?
“Ho un record condiviso tra Valceresio e Città di Varese. Mi auguro che possa essere battuto, però è oggettivamente dura: l’anno scorso c’erano più partite, mentre ora con il girone corto ce ne sono meno e, inoltre, c’è sempre l’incognita della situazione sanitaria. È sempre un obiettivo battere i record, soprattutto per un attaccante, però devo essere costante e sperare di non avere infortuni. Ormai punto ad avere un equilibrio, essere incisivo ad ogni gara. Quest’anno ho fatto 6 gol ma non sto tirando i rigori perchè preferisco affidarli a qualcuno che non è ancora in fiducia e che deve entrare in ritmo”.

Hai siglato una doppietta e ancora non sei nei migliori della settimana di Varese Sport, cosa dovrai fare per essere inserito?
“Oltre ad una doppietta della scorsa giornata non so cosa dovrò fare, però ormai queste cose le guardo poco, mi interessa riuscire ad arrivare davanti a fine stagione. Tutto quello che viene fatto adesso non ha nessun valore e quando a maggio guarderò la classifica, se mi vedrò in cima, in primis con la squadra e poi a livello personale, saprò di aver raggiunto il mio obiettivo e aver fatto tutto bene. Un traguardo che ho è vincere il pallone d’oro di Varese Sport come è già successo per la Prima Categoria. Per riuscirci non bastano solo 6 reti ad inizio stagione”.

Hai accennato alla partita contro la Valcuviana, possiamo considerarla una prova di forza?
“Assolutamente sì, probabilmente abbiamo fatto la miglior partita dell’anno sia in termini offensivi che difensivi. La Valcuviana è una squadra forte con gruppo temibile e unito. In più sono sostenuti da molti tifosi che, come ho sperimentato a Varese, sono un uomo in più nei momenti difficili. La vittoria è arrivata per meriti nostri, non per loro demeriti”.

Un commento sulla prossima partita contro il Caravate?
“Non li conosco, li ho affrontati lo scorso anno con il Laveno in Coppa, ma le squadre cambiano molto da una stagione all’altra. Per quanto riguarda noi, come prima cosa non dobbiamo avere la pancia piena e dobbiamo continuare a lavorare perché non abbiamo ancora fatto nulla. Dobbiamo essere concentrati come in queste ultime gare, aspetto che mister Iori considera fondamentale. Dovremo essere bravi anche perché più si va avanti più i match saranno difficili perché tutti vorranno toglierci dalla cima della classifica”.

                                                                                                             Andrea Vincenzi

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