Detta, volutamente, usando un inglese mooolto maccheronico, tra Cerro e Castronno la “bella was in the air”. La bella era nell’aria perchè già dal secondo tempo di gara-1 tutti quanti, giocatori, staff tecnici, addetti ai lavori e pubblico, avevano capito che Castronno non avrebbe recitato il ruolo di vittima designata. Tutti quanti, dopo la furiosa rimonta dal -17 (44-27) al -2 avevano capito che Lenotti, Vai e compagni si sarebbero presentato per gara-2 con intenzioni più che agguerrite.
Sensazioni ampiamente confermata nel secondo episodio della serie con Castronno che gioca a “chi la dura, la vince”.

“Complimenti a Castronno – esordisce con fair-play Mattia Botti, varesino DOC in trasferta permanente effettiva come coach di Cerro -, che sospinta da un pubblico straripante ha giocato sulle ali dell’entusiasmo e con grandissima vitalità. Bravi loro ad aver messo intensità e grande energia nella partita, ma dove finiscono i meriti dei biancorossi, iniziano le nostre magagne perchè, non ci sono dubbi, in gara-2 abbiamo giocato molto al di sotto del nostro standard. Nello specifico, sono mancati all’appello tre uomini chiave come Trentini, Preatoni e Maniero i quali, in serata evanescente, hanno sbagliato completamente la partita sui due lati del campo. Tuttavia, al di là di questo terzetto, non mi è piaciuto l’atteggiamento della mia squadra che, in difesa, è apparsa poco concentrata anche in situazioni che definirei banali. Abbiamo commesso tanti piccoli grandi errori che, messi insieme, hanno finito con l’esaltare anche giocatori solitamente non protagonisti. E’ il caso di Bologna che lasciato libero di tirare ha spaccato letteralmente in due il match nel terzo e quarto periodo infilando i canestri del break decisivo”. 

Cosa prevedi, e in particolare cosa ti aspetti per gara-3?
“Abbiamo avuto un paio di allenamenti per riflettere sui troppi passaggi a vuoto. Sappiamo che Castronno, oltre a Vai che oggettivamente non c’entra nulla con la CSilver, può schierare altri giocatori dotati di grande talento offensivo contro i quali dovremo giocare concentrati in tutti possessi e per tutti i quaranta minuti. Quindi, dai miei ragazzi mi aspetto una prestazione solida, senza sbavature e, come si usa, “al pezzo” per tutto il match. Soprattutto avremo bisogno di  riprendere fra le mani un concetto fondamentale: nei playoff nessuno regala nulla e un’avversaria tosta e degna del massimo rispetto come Castronno la batteremo solo soffrendo. Tutti insieme”.

Sofferenza relativa invece per Marnate che raggiunge la finale infliggendo a Luino una secca sconfitta in gara-2. Dopo un primo tempo in equilibrio, Marnate alza il volume in difesa e, da squadra esperta, specula al mille per cento sulle pesanti defezioni che riducono notevolmente il potenziale a disposizione dei “Lakers”, vedi i soli 22 punti realizzati nella ripresa. Così, mentre Marnate corre verso un traguardo annunciato Luino si ferma qui, mandando in archivio una stagione comunque più che positiva, ma contrassegnata da un “domandone” conclusivo: “What if??” Come sarebbe andata se i Manetta’s Boys si fossero presentati al completo?

PLAYOFF SECONDO TURNO

GARA 3
domenica 27  giugno  ore  18
GSO Cerro vs  Castronno  

Risultati GARA 2

Castronno  –  GSO Cerro Maggiore 78  – 69  (23-21) (36-36) (58-54) 
CASTRONNO: Vai 21, Barbiero 1, Magistrali M. 2, Lenotti 13, Bianchi 10, De Vita G. 14, Bologna  14, Campanale 1, Carlesso  2. All.: Donati.
CERRO: Turano 11, Rossi 14, Preatoni 10, Maniero 5, Puglisi 10, Pastori 7, Trentini 2, Roman 1, Zocchi ne, Morandi 3, Schieppati 3. All.: Botti

Luino-Marnate 60-77 (17-20) (38-37) (48-61)
LUINO: Bertani 18, Gardini 10, Del Bosco 6, Gubitta 7, Moalli 7, Pehar 6, Ciotti, Conti, Vescovi. All.: Manetta
MARNATE: Tiengo 6, Tonella 12, Parietti 3, Augusto, Fiorini, Pogliana, Roppo 11, Cattaneo 7, Pariani 7. All.: Viola  

Massimo Turconi
(foto Alice Buffoni FB Pallacanestro Cerro Maggiore)

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