Non c’è due senza tre, e il quarto… beh per centrare il quarto successo consecutivo il Città di Varese dovrà sudare e non poco perché sulla strada dei biancorossi si staglia l’ostacolo Pont Donnaz (fischio d’inizio alle ore 15.00). Gli aostani si erano imposti 1-0 al “Franco Ossola” e stanno disputando un campionato da assoluti protagonisti occupando al momento la quarta posizione in classifica. A Montjovet, inoltre, solo la Castellanzese (in formato super) è riuscita a strappare i tre punti e il Varese si augura di ripetere l’impresa per dar continuità alla vittoria nel derby contro il Legnano.

Stiamo bene – esordisce Rossi -, ma sappiamo che la strada è ancora lunga. Il calcio, da questo punto di vista, è uno sport molto semplice: bisogna continuare a fare ciò che stiamo facendo in ogni aspetti. Per cui andremo a sfidare il Pont Donnaz con i nostri mezzi e le nostre frecce, sapendo di affrontare una squadra molto forte”.

E mister Rossi il Pont Donnaz lo conosce bene, perché sulla panchina aostana aveva cominciato la scorsa stagione: “So qual è l’ambiente, anche se la squadra è stata rivoluzionata e molti giocatori non ci sono più, e so che il Pont Donnaz ha investito tanto e bene: Ciappellano, Tanasa, Lauria e Varvelli non sono certo gli ultimi arrivati. Sono una grande squadra, tecnica ma soprattutto fisica, e anche camaleontica: cambiano spesso modulo, anche a partita in corsa, sfruttando la duttilità di Lauria che può svariare su tutto il fronte offensivo. Rendimento casalingo? Non è un caso che abbiano perso solo una partita perché sono bravi a sfruttare il clima e il vento: tutte le volte che ho giocato in quel campo c’era vento e nel calcio può essere un fattore”.

Dall’altra parte, però, Rossi riconosce che: “Anche chi ci affronta sa che c’è qualcosa da temere“. Il derby con il Legnano ha dimostrato che il Varese, pian piano, sta acquistando sempre più consapevolezza e comincia ad avere a disposizione sempre più carte da giocare a partita in corsa. “Ciò che mi ha lasciato più soddisfatto della partita di mercoledì – continua Rossi – è l’atteggiamento di chi è entrato; non solo perché Nicastri ha recuperato un pallone servendo Kenneth che ha innescato Otelè per il gol, ma mi è piaciuto lo spirito di sacrificio difensivo profuso da tutti in quei pochi minuti, anche da Ebagua e Polo. Se non prendi gol prima o poi lo fai: noi non abbiamo un bomber puro, ma abbiamo le qualità per far male e stiamo dimostrando di essere una cooperativa del gol. Questo non è solo merito dell’allenatore, ma dei ragazzi che lavorano con la testa giusta, perché se uno non ci mette impegno l’allenatore può far poco”.

Alla consapevolezza, dicevamo, si aggiunge anche una più vasta scelta di soluzioni tra cui gli ultimi arrivati Gabriele Quitadamo e Alessandro Rinaldi. “Sono due innesti importanti – spiega Rossi -. Quitadamo l’ho fatto esordire nel Cuneo: per me lui è più un terzino destro, ma ha ottenuto grandissimi risultati da difensore centrale; è sicuramente duttile e può adattarsi a qualsiasi ruolo in difesa, anche a sinistra. Rinaldi devo ancora conoscerlo, ma l’impressione che mi ha fatto è davvero buona perché ha grande tecnica: appena lo abbiamo contattato ha detto che aveva già le valige pronte per venire a Varese e questo è lo spirito che voglio da tutti. In Serie D ci sono pochissime piazze che ti possono far diventare giocatore: Varese è una di queste. Il Città di Varese, per chi viene, deve essere il Real Madrid, una grande squadra dove giocare a calcio; la stessa filosofia che mi ha spinto ad accettare l’incarico. Dei giocatori purtroppo hanno preferito guardare la classifica e non venire; mi auguro che presto si mangino le mani”.

Di sicuro i due domani non saranno titolari, anche se Quitadamo potrebbe avere la chance di giocare qualche minuto, mentre Rinaldi è fermo dal 20 dicembre e deve riprendere la condizione. Per quanto la rosa sia ampia, però, ci sono i tanti infortuni che complicano la situazione e in settimana è arrivata la notizia che non ci voleva: Giugno, probabilmente, dovrà essere operato al crociato, aggiungendosi così alla lista di coloro che hanno finito la stagione (Disabato, Sow e Repossi). Mancheranno ancora Beak e Scampini, per cui la formazioni di domani sarà sostanzialmente simile a quella di mercoledì contro il Legnano ad esclusione di un paio di rotazioni; probabilmente ci potrebbe essere un cambio sulle corsie (tra l’altro Rossi in settimana ha provato Negri esterno d’attacco con buoni risultati), mentre Otelè dovrebbe partire dal primo minuto per far rifiatare uno fra Balla e Capelli. Per il resto, quindi, Siaulys in porta con Mapelli e Parpinel centrali, Marcaletti a sinistra (insidiato da Negri e Nicastri) e Polo a destra anche se non è da escludere la riconferma di Aprile. Gazo e Romeo ancora titolari, con Dellavedova punta centrale supportato da Otelè, Minaj e uno fra Capelli e Balla.

Insomma, con qualche defezione, il Città di Varese è pronto a partire, domani mattina, per la Valle d’Aosta e continuare la sua scalata. “Quando rincorri – conclude Rossi – non ti devi fermare, anche se devi mettere in conto che prima o poi una sconfitta può arrivare. Mi auguro che quel momento giunga il più tardi possibile perché ora più che mai è importante dare continuità ai risultati“.

Matteo Carraro

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