Luca Meregalli, difensore classe 1991, da questa stagione indossa la maglia della Castellanzese. Cresciuto nel vivaio del Milan (con cui ha vinto anche una Coppa Italia Primavera), ha trovato spazio anche in Lega Pro vestendo la maglia del Pavia. Poi tanta Serie D fra le fila di Piacenza, Ponte San Pietro, Virtus Bergamo e Villa Valle. Due mesi interi, causa infortunio, lo hanno tenuto lontano dal campo, ma ora Meregalli è pronto a dare il proprio apporto alla causa Castellanzese, portando tutta la sua esperienza sul terreno di gioco.

Da questa stagione vesti neroverde, come ti trovi in Castellanzese e cosa ti ha spinto ad accettare la chiamata della società quest’estate?
“Innanzitutto a Castellanza mi trovo molto bene il progetto era ed è ancora valido. Siamo partiti con il piede sbagliato, almeno per quanto riguarda i risultati. Per infortunio sono dovuto stare fuori due mesi. Certamente la chiamata del Direttore, che è arrivata molto prima della fine della passata stagione, è qualcosa che mi ha fatto sentire molto desiderato e voluto; anche mister Ardito mi voleva ed è stato un motivo in più per accettare”.

Sei il giocatore più esperto della Castellanzese, cosa significa per te?
“Sicuramente cerco di portare la mia esperienza in campo, in Serie D ci sono tanti giovani e provo sempre a spiegare loro cosa significa viversi lo spogliatoio. Cerco di trasmettere i valori che mi hanno portato fino a qui e provo a fare loro capire cosa significa fare questo lavoro. In campo? La voce la metto sempre per spronare i compagni, dal più giovane al più esperto”.

Cosa ne pensi di questa stagione e della rosa neroverde? Questo avvio di campionato, è innegabile, non se lo aspettava nessuno.
“La rosa è stata costruita a dovere, è competitiva e non merita assolutamente questa posizione in classifica. Il campo però purtroppo non mente, stiamo facendo fatica e dobbiamo risollevarci al più presto, non solo per noi ma per tutta la società”.

Dopo la gara di Casatenovo sono arrivate prestazioni importanti. Pensi che le sconfitte con Legnano e Crema possano aver dato una nuova scossa? A Breno qualcosa si è intravisto.
“Dopo due vittorie l’ambiente, compresi noi, pensava di avere fatto il grosso, ma le partite sono ancora tantissime e le squadre non mollano un centimetro. Due ko e dalla zona salvezza ci siamo ritrovati ultimi. Credo però che quelle due sconfitte ci abbiano dato una bella scossa e la consapevolezza che non bisogna mai staccare la spina. A Breno abbiamo reagito sotto l’aspetto psico-fisico e onestamente avremmo anche potuto portare a casa i tre punti per le occasioni avute, soprattutto nella ripresa”.

Ora vi attende una gara delicatissima, quella con la Real Calepina. Una diretta rivale in questo momento della stagione.
“È una diretta concorrente, noi in casa dobbiamo dare il massimo. L’importante è non fermarsi perché anche un punto può fare la differenza e farti recuperare posizioni. Dobbiamo ripartire dal secondo tempo di Breno, lì siamo rientrati in campo con uno spirito diverso: eravamo cinici e focalizzati”.

Martina Crosta

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