Casertana, Paganese, Novara, Sambenedettese e Carpi rimbalzate dalla Covisoc. L’organo federale competente rispetto alla congruità dei conti societari ha posto eccezione alle domande di iscrizione presentate dai club di cui sopra. Per quanto riguarda i primi (i rossoblu campani), nessuna possibilità di rimediare. La mancanza della fidejussione condanna i Falchetti ad abbandonare la Serie C. Per le altre 4 c’è invece tempo sino alle 19 di martedì 13 per opporre ricorso.
Il Consiglio Federale di giovedì 15 tirerà poi la riga definitiva. Il nodo riguarda una divergenza interpretativa sulla rateizzazione dei contributi. Senza entrare nel merito del tecnicismo, la sostanza lascia spiragli sulla possibile iscrizione in Zona Cesarini. Sullo sfondo, le squadre che potrebbero trarre giovamento dalle defezioni (cui ovviamente va sommata anche la rinuncia alla promozione del Gozzano). E cioè (nell’ordine), Aglianese, Lucchese, Latina, Arezzo e FC Messina. Tutte in paziente e trepidante attesa. Per quanto riguarda la Pro Patria, la FIGC ha comunicato che “la Commissione Vigilanza Società di Calcio (Co.Vi.So.C.) e la Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi, dopo aver esaminato la documentazione prodotta dal Club, ha ritenuto che, allo stato degli atti, risultano integrati i criteri legali ed economico-finanziari di cui al Titolo I) del Comunicato Ufficiale n. 253/A del 21 maggio 2021 e non sussistono motivi ostativi all’ottenimento della Licenza Nazionale“. Tradotto, il club biancoblu parteciperà al Campionato Serie C 2021/2022.
Ma c’è di più. Perché la Covisoc ha rigettato anche l’iscrizione in B del Chievo. Nel caso, surrogato dal Cosenza. Con conseguente nuovo slot liberato in Lega Pro. Insomma, ce n’è abbastanza per mettersi comodi e attendere sviluppi. L’estate del calcio italiano (quest’anno caratterizzata dalla pochade Salernitana) non si smentisce davvero mai.
Giovanni Castiglioni
