Poco meno di 17 mila abitanti ma i pensieri tipici da comune di grandi numeri e grandi progetti: Cardano al Campo si candida a comune Europeo per lo Sport 2023.
Dopo Castano Primo, unico comune del milanese, e Codogno (Lodi) ci ha pensato il “piccolo comune” del primo cittadino Maurizio Colombo a tenere alto il nome del varesotto in quello che sarà un percorso internazionale.
Proprio il sindaco non ha trattenuto il suo orgoglio, tanto per questa candidatura, quanto per tutte le eccellenze sportive che la città coccola con particolare ammirazione.
La tradizione cardanese racconta di realtà sportive di primordine che da sempre si fanno largo su palcoscenici di fama nazionale e non solo, queste realtà meritano di essere ulteriormente valorizzate, godono del nostro appoggio poiché riteniamo che lo sport sia un veicolo di valori fondamentali e sani principi”.

Da qui l’idea di candidarsi ad un riconoscimento internazionale come quello di Comune Europeo per lo Sport 2023.
L’associazione Aces Europe è un’associazione no profit con sede a Bruxelles che ogni anno dal 2001 in avanti consegna il premio European Capital of Sport con distinzione per i comuni con più di 25mila abitanti e comuni con meno di 25mila abitanti a cui viene assegnato l’European Town of Sport; il premio viene riconosciuto sulla base di principi di responsabilità ed etica, con le nostre eccellenze sportive e anche sulla base di quanto già dimostrato, questa candidatura è un merito”.

A proposito di eccellenze, quali sono le realtà sportive cardanesi?
Sicuramente Cardano skating, gli Arcieri Tre Torri che proprio in questi giorni hanno ricevuto la stella di platino al merito sportivo, la scuola ciclistica Cardanese, altro fiore all’occhiello, senza dimenticare il basket con la pallacanestro Cuoricino ed il calcio con Fc Carioca e Cardano ‘91”.

Quali sono i vostri progetti in ambito sportivo non solo in conseguenza a questa candidatura ma in generale che intendete portare avanti?
Premesso che mettere tanta carne al fuoco piace a tutti ma poi troppa si rischia di bruciarla, quello che ci siamo prefissati di fare è di ampliare dapprima tutto ciò che a Cardano c’è già, quindi spingere sulle discipline di ghiaccio, e per me che sono cresciuto con una Varese che sul ghiaccio andava forte è anche una nostalgia che ho nel cuore, con uno spazio già preesistente e da sfruttare ad ogni costo, ampliare lo skating che ha già raggiunto livelli internazionali, potenziare la pista di ciclismo portandola a livelli mondiali, non sarà un velodromo indoor certo ma potrebbe comunque diventare un impianto di notevole importanza”.

Quali sono invece i prossimi step in vista di questa candidatura?
“Noi ragioniamo punto per punto ed il prossimo passo sarà quello di presentare entro il 31 marzo, salvo non spostino la scadenza per esigenze legate al covid, un dossier che elenchi tutte le nostre società sportive e tutti i partecipanti con ulteriori dettagli, da qui in poi ci saranno una serie di criteri che verranno analizzati dalla commissione e che ci potrebbero portare ancora più avanti in questo percorso; quello che è certo è che l’assessore allo sport Manara e tutto il team di lavoro si adopereranno al massimo per provare a raggiungere il traguardo sempre nel rispetto delle norme che ad oggi ci sono concesse”.

Purtroppo la pandemia hanno bloccato, fra le tante cose, anche questo mondo: quali sono secondo lei i tempi per tornare liberamente a fare sport?
Il danno che la pandemia sta facendo anche da questo punto di vista non è quantificabile, lo sport non è solo un valore aggiunto, è un valore che non ha eguali e soprattutto a livello di socializzazione quest’anno ha praticamente azzerato il piacere di divertirsi in modo sano, io mi auguro che dopo l’ennesima stagione compromessa, da settembre si possa essere molto più vicini alla normalità, usciremo da questo limbo e da buoni italiani eclettici sono certo che ci evolveremo e di adatteremo”.

Lei ha detto: “Una delle prerogative del mio mandato è quella di puntare sullo sport”. Alla luce di questa candidatura ma anche del vostro impegno, conferma?
Io sono un uomo di sport, appassionato, nella mia vita ho praticato ciclismo e arti marziali, due discipline molto rigorose, e resto fermamente convinto del fatto che occupare il proprio tempo per fare sport allontani la mente da altre attività, talvolta pericolose e fuorvianti; se paragono la mia adolescenza con quella dei miei figli mi rendo conto di quanto i pericoli siano cresciuti in maniera esponenziale, ecco perché avere passione per una disciplina significa dedicarle corpo e anima verso la costruzione di una vita sana, perciò non solo confermo, ma rilancio quanto detto”.

Mariella Lamonica

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