Classe ’88, ma di smettere non ne ha voglia. Luca Sinopoli è il giocatore che più sta provando a tirare fuori il Buguggiate da una situazione spinosa. La voglia di provarci non manca, i risultati però non aiutano e le voci di mercato si fanno sempre più insistenti.

Hai 33 anni, hai mai pensato di appendere gli scarpini al chiodo?
“Ad essere sincero, lo stop dovuto al Covid se per altri ha avuto un impatto negativo sulla voglia di giocare a me invece l’ha aumentata. Ho sempre giocato a pallone fin da quando ero piccolo e ho accusato la sosta; quindi, ho cercato di tenermi sempre in allenamento anche a casa per farmi trovare pronto. La mia passione mi ha spinto a continuare. Non vedevo l’ora di ricominciare e, quando ce n’è stata la possibilità, sono stato contento di farlo, pur consapevole della difficoltà fisica”.

Sei il giocatore con più esperienza della tua squadra, come cerchi di aiutare i tuoi compagni?
“Certamente è una responsabilità, io metto sempre a disposizione dei miei compagni l’esperienza che ho accumulato anche in categorie superiori. Cerco di dare il buon esempio, do tutto in campo, sono sempre presente agli allenamenti, ci metto il carisma, però non è facile perché, legandomi al discorso precedente, sono i giovani ad aver perso più voglia con il Covid. Di conseguenza soprattutto con i più giovani bisogna lavorare più a livello mentale che fisico e io sto cercando di far vedere che anche alla mia età si può fare bene se si ha voglia”.

Hai giocato in categorie superiori, cosa ti ha portato al Buguggiate?
“Sono arrivato a giocare fino alla serie D, poi ho avuto due brutti infortuni al crociato e la ripresa è stata più complicata. Ho avuto la bravura per poter testare quello che, secondo me, è il calcio vero, a ridosso del professionismo. I due stop per gli infortuni mi hanno portato a scendere di categoria e questa cosa è stata un po’ forzatamente perché allenarsi al pomeriggio, con il lavoro, diventava complicato e un po’ è stata una mia scelta per salvaguardare la mia salute. Comunque mi porto dietro tanti bei ricordi”.

Il vostro campionato è iniziato con diverse difficoltà, a cosa pensi sia dovuto?
“Da noi quest’anno le cose non stanno andando benissimo proprio per un discorso di mentalità; personalmente sono un po’ scocciato perché vedo che tanti compagni non seguono la mentalità dei ragazzi più esperti. C’è un po’ di sufficienza e la nostra situazione è dettata da un susseguirsi di errori generali in parte della società e in parte dei giocatori. Non è mai colpa di un singolo. Penso magari al mercato che doveva portare giocatori diversi e, appunto, alla sufficienza dei miei compagni che mi dà fastidio. Io invece do sempre il 100%. È una situazione piatta in cui va sempre tutto bene a prescindere dal vincere o perdere, mentre io se perdo quasi non dormo la notte. La situazione che si sta creando è diversa da quello che avevamo programmato ad inizio stagione”.

Hai detto che avevate aspettative diverse da quelle attuali, qual era il vostro obiettivo stagionale?
“Fondamentalmente era lo stesso dello scorso anno, ossia centrare i playoff. C’erano aspettative e un progetto completamente diversi e qualcosa è per forza andato storto. Forse è anche per quello che sono un po’ deluso. Ora non possiamo parlare di playoff, anche se, a quello che si dice, avremmo la rosa per stare in alto. La realtà dei fatti è che stiamo dimostrando l’opposto e bisogna cambiare gli obiettivi”.

Questo malumore ti sta facendo pensare di cambiare aria?
“Non nego di aver ricevuto diverse proposte per il mercato di dicembre ed effettivamente ne sto prendendo in considerazione qualcuna. Non ho ancora deciso nulla, anche perché quando una squadra ti cerca fa piacere e io non nego una chiacchierata a nessuno. Se dovesse arrivare un’offerta che io ritengo vantaggiosa, non solo economicamente, ma anche a livello di progetto e aspettative e che mi faccia trovare quegli stimoli che sto perdendo, ci penserei seriamente. Non voglio abbandonare la barca perché affonda, è proprio questione di stimoli per cercare di migliorare una situazione personale; inoltre, qualche squadra ha bisogno proprio di una singola pedina”.

Sono due giornate che sei a secco di goal, è legato anche alle problematiche di squadra di cui hai parlato?
“Per me è raro fare due partite di fila senza fare goal, ma al momento mi sento di dire che sia giusto così perché, anche io, non ho la predisposizione giusta per segnare. Non riesco a dare il meglio di me perché attualmente non sono contento e questa mia non contentezza è legata ai problemi che ho citato prima. In campo mi rendo conto che, oltre al poco appoggio dei compagni in fase offensiva dove spesso sono io a dover inventare la giocata, in questo momento la mia condizione psicologica non sia delle migliori. Io sono tranquillo perché so che continuerò a segnare come ho fatto sempre”.

Nonostante tu sia fermo a 6 reti da due partite, sei a soli 3 goal dalla cima della classifica marcatori. E’ un tuo obiettivo?
“Assolutamente sì, io mi sono prefissato di essere il capocannoniere del campionato perché pensavo potesse essere uno stimolo aggiuntivo per fare il meglio possibile. È una cosa che mi ha sempre spinto a fare di più, però non ho mai smesso di giocare per la squadra, cosa che invece altri non fanno. Sono sempre contento se vinciamo ma non sono io a segnare, mi metto a disposizione del gruppo per giocare al meglio. Voglio lottare fino alla fine con tutti, a prescindere che sia a Buguggiate o in un’altra squadra”.

Come state preparando la partita con l’Aurora Induno?
“Martedì ci siamo allenati bene, abbiamo parlato poco, ci siamo messi subito a lavorare e sono state due ore fatte con intensità e voglia, perché la volontà di impegnarsi non manca. Vogliamo poche chiacchiere e più fatti sul campo, anche perché vincere darebbe una spinta al morale e rosicchieremmo punti a quelle squadre che ci stanno davanti e che sono impegnate in alcuni scontri diretti”.

    Andrea Vincenzi

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