Il Buguggiate ha avuto un avvio di stagione tutt’altro che semplice, condizionato anche dalle continue trasferte per l’inagibilità del campo di casa. Sulla situazione ha detto la sua il presidente Alessandro Monti che ha sottolineato le difficoltà di affrontare queste problematiche, ma ha anche messo in luce una positività non così scontata.

In che condizioni si trova il vostro campo?
“E’ nella stessa condizione di quando è franata la riva che si trova due metri e mezzo fuori dal campo sportivo. Da quel punto alla porta ci sono 5.5 metri. Il campo è perfettamente a posto, anche a livello di drenaggio non ha problemi e, infatti, quando in passato è piovuto tanto abbiamo sempre giocato senza discussioni né dell’arbitro, né da parte dell’altra squadra. Il problema è che il sindaco ha chiuso la strada provinciale che passa sotto al campo e, di conseguenza, ha inibito ogni attività sportiva pensando che crollasse la riva. Dopo 15 giorni ci hanno detto che ci saremmo potuti allenare, senza usare una porta”.

Data l’impraticabilità del vostro campo, cos’ha comportato il giocare sempre in trasferta a livello economico?
“Giocando in casa riusciremmo ad incassare un po’ di soldi tra biglietti e consumazioni, all’incirca 150 o 200€, ma in questo momento non è così. Per fortuna, i nostri 3-4 grandi sponsor ci hanno dato una mano ad andare avanti e ci hanno dato la possibilità di pagare ciò che serve. Inoltre ci ha aiutato molto il bando regionale di due anni fa in cui siamo riusciti ad entrare e che ci ha permesso di ricevere qualche soldo per sistemare i conti. Abbiamo ricevuto solo la prima tranche, ora stiamo aspettando il secondo compenso che ci spetta. Fortunatamente ho dei ragazzi che si accontentano solo del rimborso spese senza chiedere altro e che preferiscono fermarsi al campo a mangiare una pizza quando festeggiano il compleanno”.

È stata riassegnata l’abilitazione al vostro campo? Cos’è cambiato?
“Non è cambiato assolutamente nulla, non è stato fatto né nulla, né al campo, né nei dintorni, però a breve dovrebbe arrivare l’ufficialità del fatto che potremo tornare a giocare in casa. Devo ringraziare tutte le società che hanno accettato di invertire il campo per evitare inconvenienti sugli orari e abbiamo giocato solo una partita dagli amici di Albizzate in tutto il girone d’andata”.

Avete perso Sinopoli, forse il vostro miglior giocatore, com’è stata affrontata la trattativa?
“Lui è tornato qui da noi l’anno in cui è scoppiata la pandemia. Fino a settembre è andato tutto bene, poi non so cosa sia successo. A ottobre mi ha detto che non aveva più stimoli. Abbiamo parlato tra allenatori, dirigenti e con il capitano, gli abbiamo dato la fascia da capitano e in quel momento sembrava avessimo risolto i problemi, ma invece non è andata come pensavamo. Alla fine gli ho detto che, appena aperti i trasferimenti, avremmo trovato un modo per renderlo contento. Quando mi ha detto di sentire il Ceresium Bisustum, hanno parlato tra dirigenti e allenatori e io sono entrato nella trattativa solo negli ultimi giorni. Quando ci siamo trovati a discutere, Sinopoli ed io siamo usciti dalla stanza e siamo rientrati a trattativa finita. Ho tirato le somme e ho stampato il foglio del trasferimento”.

Com’è stato affrontarlo così poco tempo dopo il trasferimento?
“Luca, quando è stato chiuso il passaggio al Ceresium, non avrebbe voluto giocare la partita, ma né per me, né per i giocatori sarebbe stato un problema. In settimana Sinopoli era ancora convinto di non voler giocare, tuttavia l’allenatore si è trovato senza attaccanti e Luca mi ha subito chiamato per chiedere se fosse il caso di scendere in campo. La mia risposta è stata la stessa di quella precedente e ci mancherebbe che io impedisca ad un giocatore di giocare solo perché era un ex della mia squadra. In campo non è successo nulla di strano e ai miei ragazzi non interessava nulla del fatto che affrontassero un loro vecchio compagno. Per me il Sinopoli che ha giocato domenica è lo stesso che giocava per noi fino a due giornate fa, in più dopo la gara abbiamo parlato tranquillamente. Abbiamo un ottimo rapporto anche fuori dal campo”.

Con un campionato che vi vede nelle parti basse della classifica, quanto pensa che possa aiutare riavere a disposizione il proprio terreno di gioco?
“Secondo me, su 14 partite che dovremo giocare, 12 saranno in casa; non dico che le vinceremo tutte, ma sono abbastanza fiducioso sul fare 30 punti in questo girone di ritorno. Finire a 41 punti per noi va benissimo. Abbiamo in rosa 12 o 13 under che saranno quelli che nei prossimi anni porteranno avanti il progetto Buguggiate. Vogliamo prendere un’altra punta per sistemare la squadra, vedremo cosa potremo fare in questo mercato invernale dove non si trovano tanti giocatori e, anzi, bisogna trovare le occasioni”.

Andrea Vincenzi

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