Prosegue “Borderline”, la serie di interviste che raccolgono le confessioni ed i pensieri di chi, carta d’identità alla mano, sta approfittando di questa sosta forzata per porsi qualche interrogativo sul proseguire, o meno, la “carriera” calcistica. E si sta facendo queste domande anche Altin Shala, classe 1977 che il prossimo 10 settembre spegnerà 44 candeline.
Giocatore e punto di rifermento dell’Union Villa Cassano, avrebbe tanto voluto iniziare e concludere la stagione 2020/2021, quella che, a detta sua, avrebbe potuto essere l’ultima di una carriera lunga e vincente. L’interruzione dovuta al Covid, però, anche quest’anno ha sparigliato le carte in tavola e i suoi dubbi sono tanti.
A settembre ti rivedremo in campo?
“Mi sto mantenendo in allenamento, ma non ho ancora deciso il mio futuro. Devo parlare con l’Union Villa Cassano e vedere innanzitutto quali sono le intenzioni della dirigenza, poi faró la mia scelta. Il calcio mi manca moltissimo e ho approfittato di questi mesi per aggiornarmi: ho studiato per diventare allenatore conseguendo il patentino Uefa B e ho studiato anche come dirigente. Ho la mia età e voglio pensare al futuro”.
Dove ti vedi di più? A giocare, in panchina o dietro ad una scrivania?
“Amo giocare, l’ho fatto per tutta la vita e se ne avrò la possibilità credo che giocherò ancora, magari proprio a Cassano che è la mia primissima scelta ed è una società che porto nel cuore. Nel lungo termine, più che allenatore mi sento più portato a lavorare come dirigente, magari nel ruolo di direttore sportivo. E’ una figura che mi piace”.
Il campionato di Promozione si è fermato subito, dopo sole tre giornate (l’Union Villa Cassano ha disputato solo due turni). Ti è mancato?
“Moltissimo. Mi mancano gli allenamenti, le partite, la vita di spogliatoio e anche i dolori del lunedì. Gioco da decine d’anni e il calcio è sempre stato una parte importante della mia vita che da più di un anno a questa parte non posso più coltivare come vorrei. Non è facile per me che ho una certa età e immagino che lo sia altrettanto se non di più per i ragazzi più giovani; per loro, inoltre, vale anche un discorso di maturazione, di crescita che è stato interrotto proprio nel momento in cui avrebbe dovuto esplodere”.
Come prima squadra dell’Union Villa Cassano vi state mantenendo in contatto?
“Ci sentiamo una volta ogni due settimane su Zoom, parliamo, ci confondiamo e rimaniamo aggiornati sulle eventuali novità. La società ci sta vicino, non ci fa mai mancare il supporto e sicuramente a settembre, se si potrà, torneremo in campo. L’intenzione attuale è quella di confermare in blocco la rosa di quest’anno”.
Secondo te è stato giusto sospendere il campionato?
“Sì, penso proprio di sì. Per me prima di ogni cosa vengono la salute e il lavoro. Sono dispiaciuto per non aver potuto portare avanti la stagione, mi rammarico per le società, i ragazzi e bambini, ma secondo me non si poteva proseguire in una situazione così complicata dal punto di vista sanitario”.
L’Eccellenza, invece, è appena ripartita. Che cosa ne pensi del campionato tu che lo conosci da vicino e hai molti amici che ci giocano?
“Ho visto Vergiatese-Pontelambrese di domenica scorsa e si è visto chiaramente dalle movenze dei ragazzi che non si è giocato per tanti mesi. La tenuta fisica e la tecnica, però, cresceranno con il tempo e di partita in partita. A me piace giocare con un obiettivo bene in testa, ossia la vittoria del campionato o la salvezza; con questo format pensato per l’Eccellenza, invece, non si può retrocedere e credo che manchi un po’ di agonismo, di cattiveria in quelle squadre che non puntano alla promozione finale”.
Qual è il tuo pronostico? Chi vincerà il girone A di Eccellenza?
“Alla Vergiatese ho tanti amici, li ho visti davvero bene alla prima giornata e penso che disputeranno un ottimo campionato. La Varesina è la favorita numero 1, mentre non mi aspettavo un passo falso dell’Olginatese che, poi, si è ripresa quest’ultima domenica. Se devo dire la mia, però, credo che conquisterà la promozione una squadra outsider, una sorpresa”.
Laura Paganini
