Altro fulmine a ciel sereno nel basket italiano dopo le notizie, diversissime per peso ed importanza, dell’addio di Aza Petrovic dalla panchina di Pesaro ed il contestuale arrivo di Banchi sulla panchina marchigiana e la positività al test antidoping di Riccardo Moraschini, sospeso dall’attività sportiva in attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda. Il parco dei colpi di scena si arricchisce infatti di un nuovo capitolo con l’addio di Josh Mayo alla GeVi Napoli.

Dopo la prossima giornata di campionato, il playmaker ex Varese sarà costretto a salutare una squadra ed una città con cui ha fatto molto negli ultimi anni, contribuendo in maniera fattuale alla promozione in Serie A dello scorso anno e in cui era un caposaldo di questa nuova stagione. Alla base della rescissione del contratto, ci sono motivi familiari che obbligheranno Mayo a ritornare negli USA.

Una perdita cruciale per coach Pino Sacripanti e per tutta Napoli che, nelle parole del Presidente Federico Grassi, annuncia così la separazione con Mayo a Radio Kiss Kiss, canale ufficiale societario: “Domenica sarà l’ultima partita con la nostra maglia per Josh Mayo. Purtroppo deve rientrare negli Stati Uniti per problemi familiari, ha chiesto la rescissione e noi, ovviamente, l’abbiamo concessa perché la famiglia viene prima di tutto. Ci tengo a ringraziare Mayo per tutto quello che ha fatto con noi sia la scorsa stagione che in questo inizio. Si è dimostrato ancora una volta un grande professionista perché ha deciso di rimanere per la sfida di domenica, evitando di lasciarci senza una pedina fondamentale. Mi auguro che il pubblico possa riconoscere il giusto tributo ad un grande giocatore. Lui è molto dispiaciuto, ma purtroppo di fronte a questi problemi non poteva fare altrimenti. Sicuramente ora stiamo lavorando per sostituirlo nel più breve tempo possibile. Stiamo seguendo 2-3 giocatori, ci siamo messi al lavoro non appena saputa la notizia di Mayo. Ora, dopo la sfida con la Virtus, ci attendono tre partite importanti e vogliamo arrivarci nel miglior modo possibile”.

Alessandro Burin

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