Il mondo dei bambini e quello dello sport sono pronti a ritrovarsi dopo tanto, troppo tempo passato nell’ultimo anno e mezzo a spizzichi e bocconi, tra aperture, chiusure, allenamenti riattivati e poi fermati all’improvviso. L’estate, da questo punto di vista, è stata portatrice di ottimi risultati, con tanti camp estivi che hanno rilanciato lo sport dei bambini, tra cui anche e soprattutto il Minibasket.

Una ripartenza che ha visto coinvolto anche il BasketBall Gallaratese e tutto l’HUB Sempione, con i City Camp estivi organizzati dalle società nel pieno rispetto di norme igienico-sanitarie. Queste iniziative si sono rivelate un vero e proprio successo, con tantissimo entusiasmo dei piccoli giocatori e delle loro famiglie per una socialità prima di tutto ritrovata.
Un assaggio, questo, di quello che sarà il prossimo anno targato BBG e HUB Sempione, pronto a ripartire in quarta proprio dal settore dei più piccoli.

Gallarate farà questo con gli allenatori Marco Pirovano, ormai una certezza societaria, Davide Tolo, Damiano Di Toma, Davide Cristallo, Roberto Salvi e Paola Cola, che gestiranno i centri Minibasket del rione Ronchi di Gallarate, Sottocosta/Ponti, ovvero le due palestre di Crenna e Arnate.
Il team sarà supportato dall’aiuto dei giovani allenatori Luca Giacobbe, Andrea e Federico Giani, in un progetto di ripartenza a 360 gradi che vedrà impegnati anche Andrea Bongiovanni, Carolina Pandolfi e Micaela Minotti con i bambini più piccoli fino agli asili.

Allargando il discorso invece all’HUB Sempione, ci sarà quest’anno per la prima volta dopo tanto tempo il ritorno di Cavaria con Premezzo con il nuovo centro per il Minibasket guidato dall’istruttrice Roberta Frigoli.
A Cardano al Campo invece la Responsabile del settore Minibasket sarà Cristina Falasco, con il supporto di Andrea Avigni, Matteo Darrisso e Samuele Bordoni che completeranno il quadro.
Non solo Cavaria con Premezzo e Cardano al Campo ma anche Casorate Sempione, che vedrà un nuovo centro Minibasket insieme a Besnate, sotto la guida del Responsabile Andrea Bongiovanni e di Elia Guarnieri, in un contesto nel quale si aggiunge anche Arsago Seprio con l’istruttrice Nicol Giacobbe.

Lo slogan Minibasket per tutti, che guiderà il nuovo anno di tutte queste società, pare proprio la frase più azzeccata per un’organizzazione tanto meticolosa quanto pronta e preparata a coinvolgere tantissimi bambini nel segno del divertimento, dello sport e della sicurezza. Il progetto non può che rendere orgoglioso il presidente di Gallarate Thomas Valentino, che mette al centro la socialità da ritrovare ancor prima dello sport, in un piano che possa aiutare tutti ad avvicinarsi alla pallacanestro.

Tutto è prono per la ripartenza del Minibasket tra BBG e HUB Sempione, ma questo è il risultato anche dei City Camp che avete organizzato quest’estate. Qual è stato il feedback finale che avete ricevuto?
“I feedback ricevuti sono stati ottimi. Ho avuto attestati di stima da parte di tantissimi genitori che hanno fatto molti complimenti per l’organizzazione e l’umanità mostrata da parte di questi istruttori, anche se in quel momento diventano per i bambini amici o compagni di merende un tutt’uno con loro. Abbiamo cercato di seguire i bambini in tutto, dal lato motorio a quello psicologico, poiché molti di loro hanno mostrato fragilità, ma siamo riusciti a creare un ambiente sano e paritario nel quale nessuno si sentisse osteggiato. C’è stato un coinvolgimento globale e viscerale, come lo hanno descritto i genitori, che secondo me è la vera vittoria del movimento. Abbiamo portato avanti un’idea che poche persone perseguono. Avevamo proposto di fare il camp insieme ad Academy ma la cosa non è stata nemmeno presa in considerazione. Un vero peccato visti i grandissimi risultati che i nostri City Camp hanno ottenuto. La più grande soddisfazione è stata quella di vedere riconosciuta una società che sa organizzare da chi invece parla di saper organizzare. C’è una bella canzone che fa parole, parole, parole, poi però i fatti sono altro”.

Che cosa si aspetta da questa stagione a livello di Minibasket, vista tutta l’organizzazione che c’è dietro e visto l’ultimo lungo periodo disastroso a dir poco per questo settore?
“Io, come tutti i miei ragazzi, non possiamo fare nulla contro le istituzioni e ci mancherebbe altro. Dipenderà molto da quelle che saranno le possibilità a livello di strutture e di organizzazione degli allenamenti che avremo, ovviamente in relazione alla pandemia. Di contro secondo me, possiamo fare molto per i genitori dando loro sicurezze e certezze. Abbiamo impegnato tantissime risorse quest’estate per la sicurezza dei bambini, misure igieniche, distanziamento assicurato, follow-up di bambini sempre con la mascherina, tavolate nel rispetto delle norme. Insomma, abbiamo fatto tutto a modo, tant’è che quando ci sono stati i controlli delle autorità competenti abbiamo ricevuto attestati di stima sulla vera efficienza delle misure messe in atto. Chiaramente siamo legati alla scuola per il futuro, se la scuola riparte al 100% riparte anche lo sport, se questa si incaglia anche per noi è così purtroppo”.

In relazione a questo rapporto con la scuola, le chiedo anche qualche informazione in più sul progetto di portare gratuitamente proprio nei pressi scolastici dell’HUB più di 700 ore di corsi gratuiti di pallacanestro per i bambini. Perché questa scelta?
“Noi vogliamo far capire che quello che facciamo parte tutto da una passione perché per molti, questo, è un secondo lavoro che richiede tempo ed energie e che senza la passione non sarebbe fatto. Noi vogliamo dare una visione sociale ed umana al nostro modo di fare pallacanestro, staccandoci da società che invece fanno tutto con una visione meramente economica, vedendo ogni bambino o ragazzo come quota. Noi questo non lo vogliamo, né come BBG né come HUB Sempione. Ragioniamo a livello di crescita demografica, invece, chiedendoci cosa possiamo fare per le persone meno fortunate. Entrare nelle scuole è il modo migliore per capire cosa possiamo fare in più per aiutare tanti bambini e famiglie ad avvicinarsi a questo sport e l’offrire gratuitamente questi corsi va proprio in questa direzione. I nostri programmi gratuiti nelle scuole non sono solo un messaggio d’amore per la pallacanestro ma anche per la socialità, per il motorio, per lo sport tutto, per iniziare a fare qualcosa che poi aiuti il bambino a scoprire la sua strada nel mondo sportivo, che può anche non essere basket, ma che grazie al nostro progetto lo ha portato ad appassionarsi al mondo sportivo ed ai valori che ad esso sono connessi e cerchiamo di portare, offrendogli l’opportunità di uscire di casa. Non vivendo in una società come quella americana fatta di High School, l’unico modo per scoprire lo sport è avere qualcuno che ti dice “vieni che te lo insegno”. Questo è il nostro concetto di vita come società”.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui