Quando tra qualche mese, incrociando le dita, inizierà una stagione normale, l’etichetta di neopromossa sarà già un ricordo lontano per il Gavirate, che in questo torneo sta dimostrando di potersela giocare con avversari di maggiore esperienza nella categoria, il tutto con un gruppo che ha mantenuto sostanzialmente l’ossatura delle ultime annate in Promozione. Pur non stravolgendo la rosa, grazie a qualche innesto mirato la società rossoblù ha alzato l’asticella in ottica futura. Tra i nuovi elementi, vi è il giovane Aurelio Mondoni, arrivato dalla Solbiatese dopo una stagione passata tra Ardor Lazzate e Casatese. Dalla prima giornata di questo mini-campionato, ha trovato sempre spazio in campo, vuoi dal primo minuto o a partita in corso, diventando subito una risorsa preziosa per mister Caon.
“Sto trovando tanta continuità e questo è importante – ha esordito il centrocampista classe ‘99 -, perché ti trasmette fiducia e ti fa giocare con la mentalità giusta. Personalmente sono soddisfatto di come sta andando il campionato, anche se potrei sempre fare meglio”.

Considerando che avete una rosa molto numerosa, pensi che questa “concorrenza” tra compagni possa dare una spinta in più? E a proposito di compagni, com’è stato il tuo impatto in questa nuova realtà?
“È vero, siamo tanti perché la società ha voluto prepararsi per bene vista la situazione del covid. La concorrenza è tanta, soprattutto per me dato che questo è il mio primo anno da ‘vecchio’. Però penso che se uno si allena bene e dà sempre il massimo, poi riesca a trovare spazio perché la domenica gioca chi merita. Per quanto riguarda il gruppo, l’ambiente a Gavirate è molto sereno e ti fa sentire a tuo agio. I compagni sono tutti bravi ragazzi pronti ad aiutarti e i veterani hanno sempre qualche consiglio in più da dare, quindi sotto questo aspetto posso dire solo cose positive”.

Domenica vi aspetta l’Ardor Lazzate. Secondo te che partita sarà e come la interpreterete? 
“Sarà tosta, ma ogni partita, che sia contro la prima o l’ultima in classifica, è sempre importante e deve essere affrontata con l’atteggiamento giusto. Sicuramente la interpreteremo con il nostro modo di giocare, cercando di mettere in pratica quello che ci insegna il mister, e poi proveremo a vincerla come ogni domenica”. 

Torniamo alla vostra ultima uscita contro la Vergiatese: dopo due vittorie consecutive mercoledì scorso siete tornati a casa a mani vuote. Cosa non è andato nel verso giusto?
“Come aveva detto il mister dopo la partita, nel secondo tempo, e mi ci metto dentro anch’io, abbiamo sbagliato l’atteggiamento e siamo rimasti in balia dell’avversario. Secondo me potevamo fare meglio per recuperare e anche dall’inizio. I due gol che abbiamo preso sono nati da due episodi, ma non sto dicendo che sia colpa dell’arbitro per il fatto che abbia visto il rigore e non abbia visto il fuorigioco. Finire il primo tempo con il risultato di 2-0 è stato pesante e il nostro gol è arrivato troppo tardi; le partite devi riaprirle un po’ prima, altrimenti poi fai fatica. Comunque ormai è andata e abbiamo visto dove abbiamo sbagliato. Essendo consapevoli dei nostri errori, non li commetteremo di nuovo né in allenamento né in partita”.

Finora qual è la partita che vi ha dato più soddisfazione? E quella in cui potevate fare di più?
“La migliore è quella con il Milano City: è stata una bella prova da parte della squadra perché abbiamo saputo gestire le varie fasi della partita e abbiamo tenuto quasi sempre il controllo del gioco; non c’è stato nessuno che abbia corso meno o fatto peggio di qualcun altro e siamo stati proprio un bel gruppo. La peggiore, se vogliamo dire così, è quella con il Luciano Manara, in cui siamo rimasti in 10 dopo 5 minuti. Il mister è stato costretto a improvvisare e ha sacrificato me perché era stato espulso il nostro mediano e io non avevo mai giocato in quella posizione, quindi doveva mettere qualcuno di ruolo e ha tolto qualcosa davanti. Potevamo comunque portarla a casa nonostante l’uomo in meno, ma non ci siamo riusciti. Forse, però, non si può neanche considerare come la prestazione peggiore, visto che avevamo preparato la partita in un certo modo durante la settimana e poi ci siamo ritrovati a farne un’altra. Quindi direi anche quella con la Sestese. In tutte e due le partite eravamo in vantaggio e penso che potevamo fare qualcosa in più e portare a casa i 3 punti”.

Ormai mancano solo quattro giornate e presto il pubblico potrà tornare negli stadi. Che dici… Con i piedi buoni che hai ci starebbe bene anche un tuo gol, no? 
“È che continuo a prendere pali o traverse (ride, ndr). Però nel calcio è sempre così, basta pochissimo perché sia palo dentro o palo fuori. Chiaramente spero di riuscire a dare il mio contributo; ci stiamo impegnando tutti tantissimo e sicuramente con qualche mio gol o assist in più potrei aiutare la squadra a raggiungere facilmente i 3 punti. Sarebbe bello per tutto il lavoro che stiamo facendo e anche a livello personale sarei contento. Ho già preso quattro legni, me lo merito (ride, ndr)”.

Concludiamo con un pronostico: dove vedi il Gavirate il 13 giugno?
“Questa è l’unica cosa su cui è difficile fare un pronostico perché con i turni di riposo c’è sempre qualcuno che ha una partita in più o in meno e non so come potrebbe finire. Sicuramente spero che arriveremo il più in alto possibile per quello che abbiamo fatto in questi mesi. Come dicevo prima, se avessimo avuto quei punti dei due pareggi casalinghi, sarebbe tutto un altro mondo, ma nel calcio si impara sempre dai punti persi e da quello che va male, quindi va bene così”. 

Silvia Alabardi

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