Dopo le riunioni con le società di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria, stamattina il nuovo consiglio del CRL Lombardia ha incontrato i club di Seconda Categoria (oggi pomeriggio alle ore 15 toccherà alla Terza Categoria) e sulla piattaforma Zoom si sono collegate oltre 350 realtà della nostra regione.
Il tema del contendere è uno, come ribadito all’inizio dal neo consigliere Tommaso Bottoni: l’eventualità o meno di poter riprendere i campionati.

In assenza del presidente Carlo Tavecchio, impegnato in altre sedi, ad introdurre la videoconferenza è il vice presidente vicario Sergio Pedrazzini che ha illustrato una possibile proposta per la ripartenza. “Questo confronto con le società è un momento prezioso per sentire la vostra voce e il vostro pensiero. Non sappiamo cosa farà il Governo al termine dell’attuale DPCM in scadenza il prossimo 5 marzo. Fino a quella data possono proseguire solo i campionati di interesse nazionale. Successivamente non sappiamo cosa si deciderà, ma vogliamo comunque pensare alternative e proposte per il futuro dei nostri campionati. Laddove ci fossero i presupposti giusti, la nostra idea è quella di dare il via libera agli allenamenti subito dopo il 5 marzo e completare le gare rimaste in sospeso nelle domeniche 21 e 28 marzo. Dal 2 aprile al 2 giugno si ripartirebbe con il solo girone d’andata del campionato senza playoff finali. La prima in classifica sarebbe promossa in Prima Categoria e nessuna retrocederebbe. La data del 2 giugno, indicata da noi come possibile chiusura dei tornei, non è legata all’avvio degli Europei ma perchè ci siamo voluti tenere un cuscinetto per eventuali altri recuperi”.

Dopo questa premessa, si è aperto il dibattito tra presidenti, dirigenti e anche qualche allenatore di Seconda Categoria. Escluso qualcuno, la maggioranza dei club è dell’idea di non ripartire a breve con i campionati ma programmare la prossima stagione con regole valide e sicure per non doversi fermare di nuovo.
Qualcuno propone di poter organizzare nei mesi primaverili ed estivi dei tornei per rimettere in moto le attività e fare una sorta di “prova” per i campionati a venire. Altri, stando così la situazione, pensano di poter ricominciare in sicurezza con allenamenti e tornei non a settembre 2021 ma a gennaio 2022 per dare il via a campionati “normali” solo dall’annata 2022/2023 quando, si spera, la pandemia avrà perso il suo vigore.
In tanti, inoltre, pongono l’accento sui protocolli, sul blocco delle annate nei settori giovanili e sulle quote già versate, domande alle quali Pedrazzini risponderà al termine della riunione.

Molte le società del varesotto presenti alla videoconferenza, alcune delle quali hanno detto la loro. Il primo a prendere la parola è Gianmaria Sacchi del Parabiago: “Sono a favore della ripresa per ricominciare a vivere. Non capisco perchè la Serie D stia giocando e noi no, è assurdo buttare a mare anche il secondo campionato consecutivo. Anche se si dovesse finire a metà giugno o il 30 giugno non vedo il problema. I ragazzi hanno voglia e bisogno di giocare”.

Andreini del Marnate Nizzolina è del parere opposto: “Siamo assolutamente contrari a ripartire per due incertezze: una di tipo ambientale, cioè dovuta alla pandemia che non si sa come evolverà, e una di tipo normativo. Abbiamo ricominciato a settembre con i protocolli ma abbiamo visto che non funzionano perchè non siamo in grado di capire preventivamente la malattia ma solo accorgerci quando si è già stati contagiati. Chiediamo fortemente di poter programmare l’anno prossimo senza incertezze e con regole chiare. Guardando alla parte economica, al momento abbiamo solo spese e nessuna entrata. Abbiamo visto che salute ed economia non si possono tutelare assieme. Credo che potremo ripartire solo quando le condizioni lo permetteranno. Dateci però regole chiare per l’anno prossimo. Inoltre, dico a gran voce di bloccare le categorie del settore giovanile per salvaguardare la formazione calcistica dei ragazzi. Manca il percorso formativo di crescita e lo dico da allenatore abilitato UEFA”.

Marco Tatti, numero 1 del Caravate: “La problematica è sopratutto burocratica e di garantire la sicurezza a tutti. Inoltre, è lampante la difficoltà economica in cui ci troviamo. Proviamo a pensare ad un calendario diverso da quello che abbiamo sempre fatto. Valutiamo di adottare altre soluzioni tipo quelle della Svizzera con uno stop nei mesi freddi”.

Nicola Viceconti del Gorla Minore: “Sono favorevole alla ripartenza per prepararci all’anno prossimo. Perchè non utilizzare questi mesi per valutare come si potrà ricominciare a settembre? Non perdiamo tempo. Il Covid non sparirà nemmeno a settembre e quindi rischiamo un’altra volta di pagare, di iniziare e poi fermarci. Pensiamo a format diversi ma creiamo movimento. In questi mesi dobbiamo trovare soluzioni altrimenti saremo di nuovo in mezzo ad una strada anche prossimamente. Magari non a marzo ma a maggio ripartiamo sia con la prima squadra sia i settori giovanili se no moriamo completamente”.

Ezio Framarin, presidente del San Luigi Albizzate: “Siamo contrari perchè non vediamo le prospettive giuste per iniziare e portare a termine questo campionato. Avrebbe senso riprendere con le attività solo quando saremo sicuri. Ho ragazzi che rischiano posto di lavoro se vanno in quarantena e che mi hanno già detto di non voler ricominciare a giocare se non in totale sicurezza. Per noi, quindi, non vale la pena iniziare adesso. Possiamo però pensare all’anno prossimo e alle annate Juniores. Vanno rivisiti sicuramente i protocolli che così come sono danno troppe responsabilità a noi presidenti che, come sappiamo tutti, ricopriamo questo ruolo per passione. Riprendiamo a settembre per il bene di tutti, nostre famiglie comprese”.

Alle tante richieste arrivate nel corso della riunione, il vice presidente vicario Sergio Pedrazzini ha risposto in conclusione: “Innanzitutto grazie per l’affluenza, per noi è importante avervi sentito. Ci siamo segnati tutto quello che avete detto e sicuramente ne parleremo. Uno dei temi usciti con più insistenza è quello dei giovani e del settore giovanile e noi lo prenderemo in considerazione anche tramite delle riunioni con le società che organizzeremo probabilmente già settimana prossima. Bisognerà trovare dei compromessi per fare recuperare loro almeno una parte della formazione che si è interrotta un anno fa. Quanto all’impiego dei giovani 2002 e 2003 nelle prime squadre, troveremo delle soluzioni a livello nazionale e l’argomento della categoria Juniores sarà sicuramente valutato e rivisto”.
Su tamponi e protocolli, aggiunge: “Se ci sarà una ripartenza è perchè ci saranno condizioni diverse che consentiranno di fare un protocollo diverso. Lunedì Tavecchio incontrerà Fontana e si confronterà con lui sul tema del sostentamento del sistema calcio che al momento è bloccato o quasi. Chiederemo interventi regionali e nazionali perchè si è fermata tutta l’economia del movimento sportivo. Il calcio muove grandi interessi e milioni di persone e Tavecchio avrà un primo confronto con Fontana lunedì. Per quanto ci compete, il CRL l’anno scorso ha restituito parte della quota di iscrizione e noi riteniamo che sia giusto stornare i soldi già incassati a chi ha già versato la quota intera per l’attuale stagione“.

Laura Paganini

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui