È diventato virale in pochissimo tempo l’increscioso episodio avvenuto ieri pomeriggio, domenica 26 settembre, in occasione di Oleggio Castello – Carpignano, match valido per la 3^ Giornata del Girone A di Prima Categoria piemontese.

Durante il secondo tempo, quando i padroni di casa si trovavano in vantaggio 2-0, l’allenatore degli ospiti Giovanni Alosi è stato espulso dal direttore di gara Andrea Felis di Torino. Le veementi proteste del tecnico sono sfociate ben presto in un gesto di violenza inaudita, un violento pugno in faccia rifilato all’arbitro come si può vedere nel video tratto da TuttoCampo. Inevitabile la sospensione del match e la vittoria a tavolino 3-0 per l’Oleggio Castello (che sarà sancita dal giudice sportivo), ma al di là dell’esito burocratico del match quanto avvenuto deve far riflettere su ciò che sta diventando il mondo del calcio.

Le proteste sono all’ordine del giorno sui rettangoli verdi e, in molti casi, sono giustificabili dall’agonismo e dalla foga della partita se civili e nel rispetto delle regole. A tutto però c’è un limite e quel confine viene troppo spesso superato. Cori di discriminazione razziale e territoriale stanno ormai purtroppo diventando la normalità e se a questo cominciano ad aggiungersi anche violenze fisiche, allora l’etica nel calcio sta davvero sparendo.

Il signor Alosi andrà incontro ad una giusta e sacrosanta squalifica e dovrebbe approfittare di questo tempo per riflettere su ciò che ha fatto. Le scuse, per quanto rappresenterebbero un primo passo di redenzione, non potranno comunque cancellare la violenza di un gesto gratuito che tutti noi avremmo preferito non vedere né in campo né altrove.
La redazione di VareseSport, ovviamente, manifesta la piena solidarietà nei confronti del direttore di gara.

MC

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