
Arrivata l’ufficilalità della chiusura anticipata del campionato di Eccellenza per via delle vicende legate alla pandemia Covid-19, mister Alessandro Marzio, ex centrocampista professionista con presenze in serie B ed in serie C nonché tecnico della Vergiatese, ci dice la sua.
La stagione si è conclusa, come era prevedibile, con ben 9 partite di campionato da giocare. Riprendere era ovviamente impossibile, ma con oltre due terzi di partite dispuate si può fare un bilancio dell’annata.
“Abbiamo dovuto adattarci alla situazione che è apparsa subito grave e tale da farci subito pensare che riprendere in sicurezza sarebbe stato quasi impossibile. Ora abbiamo avuto ceretta del fatto che il campionato è finito e credo di poter dire che sia stata la scelta giusta perchè sarebbe stato troppo rischioso per tutti tornare a giocare, dato che forse solo in serie A e B potranno adottare le misure di sicurezza necessarie, ma forse mai sufficienti, per poter scendere in campo. Mi pare che tante società di Lega Pro potrebbero avere dei problemi con le varie norme sulla sicurezza. Noi dilettanti, ripeto, non si poteva fare altrimenti. Quanto a noi, ritengo che abbiamo fatto un buon campionato dopo un inizio difficile ma prevedibile per una squadra giovane e neopromossa in categoria”
La svolta c’è stata dopo la squillante vittoria contro il Mariano Comense tra le mura amiche, probabilmente.
“In quella partita, che dovevamo vincere a tutti i costi, ci siamo sbloccati cogliendo tre punti importanti e giocando un buon calcio. Poi da lì siamo cresciuti sia nella personalità che nei risultati infilando una serie positiva importante che ci ha tirato fuori dalla zona retrocessione. Devo dire con rammarico che, nonostante l’ultima partita giocata l’abbiamo persa (3-2 contro la Varesina, ndr), stavamo facendo bene e con una classifica corta com’era potevamo tornare in pizza per i playoff. Lo spirito e le prestazioni dei ragazzi avevano dato a tutti la sensazione che avremmo anche potuto giocarci un posto nella post season”.
Come neopromossa stavate in effetti recitando il ruolo di mina vagante del torneo e pensare ai playoff non sarebbe stato impossibile soprattutto grazie ad una buona organizzazione di gioco e ad un bomber trequartista di nome Becerri in più….
“I ragazzi si erano ormai adattati alla categoria, anche se non nuova a tutti, ma soprattutto avevano capito cosa mettere in campo per ottenere risultati positivi anche se, inutile non ammetterlo, la poca esperienza di tanti ha inciso perchè in alcune occasioni abbiamo buttato letteralmente via punti. Tipo come accennato nell’ultima partita giocata contro la Varesina dove, episodi e recriminazioni a parte che sono parte del calcio del lunedì (ovvero quello non giocato), se stai vincendo 2-1 al 90′ non puoi finire col perdere 3-2 in pieno recupero. Bisogna stare concentratissimi sino al triplice fischio finale. Un pari li sarebbe stato in ogni caso molto importante dato che la Varesina, a mio avviso, aveva uno degli organici più forti della categoria e una struttura societaria alle spalle di provata solidità”.

Parliamo del “piccolo” ma “grande” Becerri, anche se nessuno vuole oscurare il bene che ha fatto l’intera squadra sia chiaro.
“Becerri ha fatto una stagione molto positiva, con molti gol e molta crescita anche e soprattutto come spirito, esattamente come i suoi compagni. Lui probabilmente è un giocatore che può stare anche in categorie superiori e lo ha dimostrato non solo per le sua qualità tecniche, che conoscevamo, ma anche se non soprattutto perchè ha fatto vedere che all’occorrenza si è saputo mettere al servizio dei compagni”.
Esattamente come ha fatto inseguendo un difensore della Rhodense sino alla vostra trequarti difensiva per fare un fallo tattico, prendere un giallo, ma aiutare la squadra a mettere in ghiaccio una vittoria preziosa a pochi minuti dalla fine. E questo capita se un mister riesce a coinvolgere i propri giocatori nel progetto di solito.
“Vero, quell’episodio lo ricordo molto bene anche io” (risata ndr).
Siete ancora in contatto con i ragazzi?
“Assolutamente sì, anzi diamo loro ogni settimana un programma di allenamento perchè cerchino di conservare, nella difficoltà, un tono muscolare ed una condizione atletica accettabile. Uno stop così lungo va affrontato così. Non ti scarica mentalmente ma fisicamente ed allora è meglio stare sul pezzo e conservare una buona fisicità, soprattutto nel loro interesse. A settembre si spera davvero di tornare in campo.”
Si era vociferato di una possibile fusione con la Sestese, ma la cosa sembra definitivamente accantonata. La Vergiatese il prossimo anno sarà ancora in Eccellenza come voleva. E il vostro matrimonio proseguirà?
“Con la società ci siamo sentiti. Presto affronteremo la questione e vedremo se i programmi di entrambi saranno sullo stesso piano come spero. Non nascondo che a Vergiate mi piacerebbe proseguire un percorso dopo una stagione di assestamento come questa. Ma chiaramente non dipende solo da me. Vedremo, insomma. Io con i granata lavorerei ancora volentieri”.
Quanto le è mancato il campo in questi mesi mister?
“Moltissimo. Perchè per chi come me è nel calcio da sempre, e perdipiù ha appena smesso di giocare, è stato ed è tuttora surreale. Nessun allenamento, nessuna partita, nemmeno in tv almeno per svagarsi. Manca a me e credo a tantissimi come me, di vivere la settimana del match. Preparare il lavoro coi ragazzi, prendere un pò di acqua e fango. Insomma, correre, o per me vedere correre ormai, dietro ad un pallone. Speriamo che presto si possa tornare a giocare. Ma sono convinto che a settembre si giocherà.”
Massimo Gnocchi