L’analisi della sfida tra la Openjobmetis e la Germani Brescia, che andrà in scena domenica alle ore 17 all’Enerxenia Arena, non può che passare inevitabilmente da quelli che sono i 2 e 3 delle due compagini. Parliamo di talento, classe esperienza e gioventù, in un mix letale per qualunque avversario. Dopo i playmaker Ruzzier e Vitali, se partiamo ad analizzare il comparto guardie/ali della Germani troviamo in particolare 4 giocatori di altissima caratura tecnica ed esperienza come Crawford, Moss, Sacchetti e Kalinowsky, giocatori in grado di dotare Brescia di una potenza di fuoco notevole.
Un quadretto di nomi che ben si assortisce in coppie capaci di completarsi alla perfezione, con Crawford e Kalinowsky sugli scudi nella metà campo offensiva e Moss e Sacchetti che, pur non mal figurando a livello di tabellino, portano peso specifico e concretezza in difesa.

Crawford nella sua ultima stagione italiana a Cremona nel 2018-2019, è stato nominato MVP della Lega, facendo registrare una media punti di 17.4 a partita e arrivando a toccare un massimo di 44 punti a referto in una sola gara. 
Una certezza che ancora non è Kalinowski ma che si sta formando. Il ragazzo di Cincinnati in Supercoppa ha già dimostrato grandi doti tecniche e di essere un giocatore glaciale che non ha paura di prendersi tiri pesanti in momenti decisivi, come il canestro che ha regalato la vittoria alla Germani contro Cantù all’ultimo secondo. La sua migliore qualità è il tiro da tre punti.

Sarebbe riduttivo descrivere Moss e Sacchetti, giocatori che hanno vissuto momenti topici e decisivi nelle diverse competizioni italiane. Il figlio d’arte del Meo varesino d’adozione non avrà magari la classe del padre, ma riesce a coniugare quantità difensiva a colpi offensivi di tutto rispetto, in particolare con il tiro dall’arco. Moss, acerrimo nemico, in senso sportivo, di Varese, è un giocatore totale, che in difesa è capace di portare una pressione snervante, unita ad una intelligenza tattica fuori dal comune.

A tutte queste armi bresciane la Openjobmetis risponde con un pacchetto guardie/ali di tutto rispetto, formato da un mix di esperienza e gioventù guidato dall’ex NBA Toney Douglas. Il giocatore americano, con 8 anni di NBA alle spalle dal 2009 al 2017, è un faro della squadra, capace di inventarsi tiri dal nulla dal palleggio. Ottimo tiratore dall’arco, è un incursore, qualità questa che esprime soprattutto nelle fasi di transizione e contropiede della squadra. Giocatore di esperienza senza limiti, è capace di abbinare a tutte queste qualità offensive una concretezza difensiva importante. 

Attorno a Douglas, Varese ha costruito un roster giovane e di talento, che sublima in Strautins, 22enne capace di prendersi la titolarità senza se e senza ma abbinando una fisicità importante ad una qualità tecnica migliorabile ma di assoluto valore. Il lettone, 198 cm per 100 kg, è un talento ancora in buona parte inespresso, ma è pronto al grande salto. In ogni sua annata dal 2016 ad oggi è riuscito ad andare sopra la soglia dei 30 pt segnati almeno in una gara, toccando picchi altissimi come i 43 punti segnati con la maglia di Reggio Emilia nel 2016-2017, i 36 in maglia Orlandina dell’anno successivo, i 44 in una gara del 2018-2019 con la maglia di Trieste ed i 32 sempre in maglia Trieste nella mezza stagione dello scorso anno. Qualità tecniche indiscusse a cui Arturs deve aggiungere una continuità di rendimento ad oggi ancora mancante ma che è figlia della giovane età. 

Completano il pacchetto Ferrero, Jakovics e De Vico, giocatori dall’impronta prettamente difensiva, capaci di imprimere quell’aggressività e quella cattiveria agonistica alla base del gioco varesino. Il neo arrivato De Vico, in particolare, abbina alle qualità difensive una notevole capacità di prendere rimbalzi offensivi che permettono a Varese spesso di guadagnarsi secondi tiri determinanti dell’economia della gara.

Alessandro Burin

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