Domenica 3 maggio ha fatto seguito alla notizia di una ripresa degli allenamenti individuali per gli atleti di discipline sportive, di squadra o singole, professionisti e non, riconosciuto di interesse nazionale, il protocollo n. 3180 contenente le linee guida per la ripartenza.
Un testo di 32 pagine, firmato dal Capo dell’Ufficio per lo sport, Giuseppe Pierro, contenente tutte le indicazioni utili alle società per poter ripartire in sicurezza e secondo i criteri indicati dal Governo. Il testo è composto da 14 punti e 4 allegati, classificanti tutte le diverse modalità e casistiche da fronteggiare per la graduale ripresa delle attività sportive.

Al primo punto vi è una descrizione delle modalità di attuazione delle misure, dove viene sottolineato come: ”a seguito dell’emanazione del presente documento, sarà compito delle singole Federazioni Sportive Nazionali, olimpiche e paralimpiche, Discipline Sportive Associate, identificare gli atleti riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, rilasciare ai medesimi apposita certificazione che possa essere esibita per l’accesso agli impianti, nonché per tutti gli usi previsti, ivi compresa l’attività di controllo a cui sono preposte le autorità locali”. Inoltre viene specificato come sarà compito degli Enti sportivi riconosciuti dal CONI e dal CIP, stilare dei protocolli specifici per ogni disciplina partendo dalla base di questo documento per poter indicare con quale modalità organizzare la ripresa degli allenamenti in sicurezza“.

Il secondo punto è meramente descrittivo delle linguistica utilizzata nel protocollo, mentre dal terzo punto al sesto vi è una descrizione totale del virus, partendo dalle caratteristiche, passando per modalità di trasmissione, sintomi ed i criteri di valutazione del rischio per l’ambiente sportivo.
Al settimo punto viene indicata nel protocollo la classificazione e l’analisi dei luoghi sportivi, con una categorizzazione dei luoghi in base al fatto che essi siano di: transito, sosta breve, sosta prolungata, potenziali assembramenti (riportata in maniera dettagliata negli allegati 1 e 2 del protocollo).

Al punto 8 vengono indicate le misure di protezione e prevenzione che andranno adottate all’interno del sito sportivo, indicando come principali misure di protezione e prevenzione il distanziamento sociale, l’igiene delle mani e delle superfici e l’utilizzo di mascherine e visiere protettive. Essendo però, per ovvi motivi, di difficile attuazione in molte attività sportive tutte queste misure, ne vengono indicate altre come “la gestione di presenze contingentate, per limitare la possibilità di diffusione del contagio; la sostituzione di attività in presenza con attività virtuali; la tutela sanitaria in ambito sportivo“.

Il nono punto prevede la presenza di profili psicologici che possano aiutare gli atleti a riprendere in maniera non traumatica il proprio lavoro di tutti i giorni, aiutandoli a superare quelle barriere psicologiche e di difesa che si sono create nella sua mente come naturale conseguenza dell’emergenza in atto. 

Al decimo punto è descritto come l’utilizzo di supporto tecnologico in questa fase sia fondamentale per un costante monitoraggio delle zone di allenamento ed una conseguente prevenzione di situazioni di pericolo per la salute degli atleti: ”L’obiettivo principale, in questo caso, è quello di segnalare agli atleti ed ai tecnici presenti nell’impianto, con opportuni messaggi di allerta, le situazioni in cui il criterio di distanziamento sociale rischi di venir meno a causa del tipo di esercizi di allenamento che si stanno svolgendo. A titolo di esempio, proponiamo il caso in cui, durante un allenamento in palestra di ripetizione di fondamentali nella pallavolo (per esempio, le schiacciate), che rientrerebbe in classi di rischio elevate, alcuni degli atleti non si accorgano che la distanza da chi li precede o li affianca è scesa sotto i livelli consentiti”.

All’undicesimo punto sono definite le misure per le organizzazioni sportive, mentre dodicesimo e tredicesimo punto del protocollo riguardano la sorveglianza sanitaria ed i sistemi di vigilanza indispensabili per poter contrastare preventivamente una possibile situazione di contagio e verificare il rispetto delle norme indicate. Il quattordicesimo punto altri non è che un elenco degli allegati contenuti nel protocollo. 

Il testo completo contenente le linee guida e gli allegati dettagliati delle misure da attuare per poter svolgere gli allenamenti sono riportati qui.

Alessandro Burin

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