Anno dopo anno, sempre più “Made in Tradate” e sempre più giovani. Il Basket Sportlandia si ripresenterà ai nastri di partenza della prossima serie D seguendo la strada già tracciata negli anni scorsi. Un “cammino” che, nelle scelte fondamentali, si colora sempre più di biancoverde e spinge forte per un “roster” sempre più a “chilometro zero”.
“L’idea comune, mia – a parlare è Massimiliano Frontini, coach di Tardate -, dei dirigenti Marco Carraro e Roberto Libralato e del presidente Molina, è stata quella di portare buona parte del gruppo 2000/01 in serie D, affiancandolo a giocatori con un passato nel nostro settore giovanile, oppure con la nostra prima squadra. Comunque, tutti atleti che avessero lasciato un ottimo ricordo come giocatori e persone. Per questo motivo i primi nomi gettonati sono stati quelli di Simone Buzzi, Stefano Garavaglia e Riccardo Clerici. Con l’aggiunta del Capitano Turconi e di Davide Cantarelli, unici superstiti della passata stagione, e di Luca Sandrinelli (un top-player per la categoria ndr) che si è reso disponibile a fronte delle difficoltà economiche di Clivio. A questo organico, cercheremo inoltre di aggregare il più possibile Re e Boscherini, brillanti prospetti classe 2003. Quindi, con soddisfazione, siamo riusciti a dare un’ulteriore, molto forte, impronta tradatese. A tutto ciò, per completezza d’informazione, aggiungo che anche nello staff tecnico si registra un piccolo cambiamento con coach Marco Bruno nelle vesti di mio vice-allenatore. Bruno va infatti a sostituire Marco Bardelli, nuovo capo allenatore della Sezione Femminile”.

Quali potrebbero essere gli obiettivi e le prospettive in vista del 2020-2021?
“In premessa devo dire che tutti i giocatori mi sono sembrati molto entusiasti di questa squadra. Ci sono senior tutto sommato ancora giovani – Clerici-Garavaglia-Buzzi classe 1996, Sandrinelli 1997 – che vogliono imporsi definitivamente in questo campionato e tanti ragazzi che dovranno imparare il mestiere, lavorare duro per guadagnarsi ogni secondo in campo. Un obiettivo chiaro è allestire un gruppo che possa durare negli anni e, come dicevo prima, costruire una squadra che abbia nel grande senso di appartenenza un caposaldo imprescindibile. L’interruzione causa Covid ci ha fatto riflettere molto su questo punto: quanti ragazzi completano il ciclo del settore giovanile e quanti vengono lanciati in prima squadra? Lanciare i nostri ragazzi è prima di tutto una soddisfazione enorme, un grande esempio per chi ora è nelle giovanili ed un enorme aiuto per il budget di una società che come tante altre, per le conseguenze del Coronavirus, ha subito una diminuzione delle risorse. In questo senso, se oggi dovessimo stilare una lista R (la lista che, compilata ed esibita prima della partita, consente agli arbitri il riconoscimento dei giocatori, ndr) scopriremmo con grande orgoglio che ben 8 su 12 avrebbero fatto parte di un gruppo giovanile Sportlandia. Un dato che per noi rappresenta è chiaramente un successo. Invece, parlare di possibili prospettive, mi sembra francamente prematuro. Non so, o meglio, non si sa ancora quando partiremo; non conosco ancora al 100% il girone e, a margine, annoto che ci ancora sono punti di domanda importanti (per esempio cosa farà Appiano del mio amico Marco Rota). Tuttavia, vedo che alcune società – Lonate Pozzolo, Gavirate che ha aggiunto Laudi, e Cassano Magnago -, hanno lavorato bene durante il mercato. Pertanto al netto di tutto ciò non voglio parlare di risultati o piazzamenti in campionato e – conclude il tecnico tradatese -, è davvero troppo difficile fare previsioni”.

Massimo Turconi

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