“Ecco, ci risiamo”. Evidentemente è una frase che, più o meno, tutti abbiamo detto o sentito in quest’ultimo mese dove ci siamo ritrovati in una situazione simile a marzo. Con l’ultimo dpcm la Lombardia è diventata una zona rossa con la conseguente chiusura di alcune attività. Tra queste ci sono i centri estetici che in modo un po’ beffardo hanno dovuto abbassare la serranda mentre le “sorelle” parrucchiere stanno continuando a lavorare.
Tra coloro che hanno dovuto chiudere c’è Sabrina Laterza, titolare del centro estetico Sole Blu a Besozzo e che tra speranze e timori ci ha raccontato come sta vivendo questo periodo difficile.

Come mai voi estetiste siete chiuse mentre i parrucchieri sono aperti?
“Me lo sono chiesta anch’io così come me lo hanno domandato pure le mie clienti e sinceramente non saprei come rispondere anche perché noi siamo una categoria che viene sempre associata ai parrucchieri. I più “maligni” hanno detto che i parrucchieri sono più presenti sul territorio e per il governo non è così semplice liquidare tutti oppure può essere per una questione relativa alle multinazionali dei prodotti del capello. Penso che si siano limitati ai parrucchieri perché loro mettono mani sui capelli mentre noi sul corpo oppure per una questione di semplice statistica e che quindi in quel settore ci sono meno contagi. C’è da dire che noi prendiamo una cliente alla volta e siamo dentro alle cabine, abbiamo sempre avuto tutti i dispositivi di protezione, prima di fare dei lavori sulle mani, come le unghie, le sanifichiamo sempre e per i piedi stiamo a 1 metro di distanza. Una cosa che non condivido è l’apertura dei barbieri perché la barba è grande fonte di batteri e facendo un confronto con noi estetiste quando lavoriamo sul viso usiamo sempre le visiere, oltre la mascherina, e per questo trovo ingiusta questa chiusura”.

Parlando della clientela, hai notato differenze tra maggio e l’ultimo periodo?
“Negli anni abbiamo ristrutturato il negozio salendo di qualità e ultimamente è stato fatto un processo importante di fidelizzazione del cliente. Approfittando della chiusura ho fatto un lavoro di base con i social per far conoscere il centro e durante il lockdown abbiamo avuto una vicinanza pazzesca dei nostri clienti. E’ stata preparata una lista di attesa e per assurdo alla riapertura abbiamo lavorato tantissimo e c’è stato un incremento del fatturato. Lo stesso carico lo abbiamo avuto anche nelle ultime settimane, verso la fine c’è stata qualche disdetta perché qualcuna era spaventata per la situazione mentre tante invece sono venute l’ultima settimana perché era già nell’aria la chiusura. Per questo siamo rimaste aperte pure il lunedì per accontentare tutte”.

In termini sia economici ma anche organizzativi è stata dura adeguarsi a tutte le normative che ha richiesto il governo per la riapertura?
“Come categoria noi già di nostro dobbiamo avere tutte le protezioni, inoltre abbiamo l’autoclave per la sterilizzazione usato anche negli ospedali, i materiali sono tutti monouso e a quello che avevamo abbiamo aggiunto la visiera, fatto scorta di guanti e il termometro per misurare la temperatura alle clienti”.

Pensi che gli aiuti del governo siano sufficienti? Li hai richiesti?
“Il primo lockdown l’ho vissuto in maniera peggiore perché ci ha colto all’improvviso, è stata una vera doccia fredda dove ci siamo trovati con tutte le scadenze degli affitti e dei fornitori ed economicamente è stato un disastro. L’11 marzo ho chiuso e i primi aiuti li ho ricevuti verso il 20 aprile e in quel mese e mezzo mi sono dovuta arrangiare mentre gli altri sono arrivati il 20 maggio dopo che noi avevamo già riaperto. Il fondo perduto invece l’ho ricevuto a luglio e quindi gli aiuti sono stati pari a zero e noi ci siamo dovuti basare solo sulle nostre forze. Ci siamo dovuti inventare qualcosa, mi sono ingegnata a spedire i prodotti a casa, ho fatto delle promozioni e ho tirato avanti anche grazie a questo. Spero che questa volta gli aiuti arrivino presto”.

Dopo il 3 dicembre secondo te potrete riaprire? Vi state organizzando a riguardo?
“Vorrei e spero di poterlo fare perché un prolungamento dello stop diventerebbe faticoso da gestire. Ci voglio credere ma lo vedo difficile, vedendo l’andamento. Ci sono cose che non capisco come il perché di questa chiusura solo per alcune categorie. Non ci vorremmo rovinare il Natale che è un periodo dove lavoriamo tanto e le clienti vengono per acquistare buoni regalo”.

Come vedi i prossimi mesi?
“Il futuro ce lo costruiamo noi. Il nostro impegno è usare questo periodo per far crescere al meglio il negozio. Sicuramente c’è difficoltà in giro, il futuro sarà roseo se avremo aiuti concreti e se ognuno si rimboccherà le maniche con quello che ha a disposizione”.

Roberta Sgarriglia

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