A meno di due settimane dall’inizio della regular season, previsto nel weekend tra il 26 ed il 27 settembre, tutto il mondo del basket vive ancora quel senso di incertezza che l’ha accompagnato finora per quanto riguarda la tematica degli ingressi nei palazzetti. Una situazione snervante non solo per le società, ma anche per tutto l’indotto che ruota attorno alle partite con realtà differenti da Regione a Regione, rimbalzo di responsabilità, indecisione costante e un mare magnum di idee e discussioni che per adesso non hanno portato a nulla.
Un tentativo di riapertura degli impianti sportivi è avvenuto durante la Supercoppa. Il cavallo da traino di tutto questo movimento è stata la Regione Emilia Romagna, nella persona del Presidente Bonaccini, che ha deciso di sbloccare la situazione di stallo e riaprire a capienza ridotta i palazzetti. Così sarà anche per le Final Four che si disputeranno a Bologna. L’esempio poi è stato seguito anche dalla Lombardia, seppur con un evidente ritardo e con una normativa scaduta e che ora lascia le società in balia degli eventi.

Si tratta di un grosso punto interrogativo sulla stagione che il Comitato 4.0, composto da Lega Pro, Lega Basket , Lega Pallavolo, Lega Nazionale Pallacanestro, Lega Pallavolo femminile, Lega Basket femminile e Fidal Runcard sta cercando di trasformare in un punto esclamativo, interpellando da settimane gli organi competenti con diversi gridi di aiuto, ultimo quello di lunedì, per ottenere risposte certe e linee guida che permettano di definire i contorni di una ripresa sempre incerta e dando così risposte a società e tifosi sulla stagione che verrà. 
Sarebbe indispensabile per uno sport come la pallacanestro poter tornare ad una graduale normalità, rendendo disponibile l’afflusso della capienza minima consentita del 25% per dare un contorno di pubblico alle partite che, per diretta ammissione degli atleti e degli addetti ai lavori, appaiono vuote e quasi senza senso.

In casa Pallacanestro Varese la gestione della situazione non può che essere conforme alle normative vigenti, con la campagna abbonamenti che slitterà presumibilmente alla seconda parte di stagione, sperando che la situazione sanitaria migliori. I tifosi potranno servirsi solo eventualmente della vendita libera, qualora venga ripristinata la possibilità di accesso agli impianti sportivi con il nuovo decreto governativo atteso per il 7 ottobre
Una situazione complessa, dunque, che la società biancorossa ha comunque affrontato con prontezza grazie all’idea Fan Kit, che ha permesso a chi aveva acquistato i 1000 coupon quest’estate di avere una prelazione d’acquisto sui pochi posti a disposizione per accedere alle gare al palazzetto durante la Supercoppa.

Un’idea lungimirante che si è dimostrata vincente. Luca Maffioli, responsabile ticketing della Pallacanestro Varese, ha parlato di tutta la questione abbonamenti e biglietti ad oggi. Come verrà gestita questa prima parte di stagione che naviga ancora nell’incertezza più generale?
“Rimaniamo a quelle che sono le disposizioni ad oggi in vigore. Per quanto riguarda le prime due gare di campionato, saranno sicuramente entrambe a porte chiuse, in quanto la normativa che permetteva l’accesso limitato al pubblico è scaduta e siamo in attesa del nuovo decreto che uscirà solo a partire dal 7 ottobre. Se verrà concessa la possibilità di riaprire il palazzetto con la capienza limitata al 25%, parliamo quindi di più o meno 1200 persone, utilizzeremo lo stesso sistema attuato per la Supercoppa, con prelazioni ai possessori Fan Kit per 1000 posti e, qualora non esercitassero la prelazione, si aprirebbe una vendita libera. I rimanenti 200 saranno per il personale dell’evento”.

Nel caso in cui ci sia una riapertura maggiore del palazzetto a partire da gennaio o comunque nei mesi a venire, è possibile ipotizzare una campagna abbonamenti per la restante parte di stagione?
“Certo, questa può essere una via al vaglio. E’ chiaro che per la messa in atto di una campagna abbonamenti abbiamo la necessità di verificare il numero di gare che siamo certi di poter offrire al pubblico. Purtroppo la situazione di incertezza che ci circonda ci può solo far navigare a vista ad oggi”.

L’idea dei Fan Kit, riferendomi alle gare di Supercoppa disputate a porte aperte, ha avuto il successo sperato?
“Direi di sì. Abbiamo avuto una buona affluenza, parliamo di una media di 400 spettatori a partita più o meno, in linea con le altre compagini sportive. Chiaramente la prevendita aperta solo poche ore prima della gara con Cantù in casa non ha agevolato un’affluenza maggiore, ma siamo soddisfatti del risultato ottenuto”.

Alessandro Burin

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