Se qualcuno si chiedesse quanto potrebbe costare ad un club di Serie C l’applicazione scrupolosa della bozza di protocollo sanitario delineato nell’interlocuzione tra FIGC e Comitato Tecnico Scientifico, la risposta è lapidaria. Un botto. Nello specifico, una cifra compresa in un range tra 98 e 146 mila euro. Questo solo per portare a termine la stagione ancora (per poco) in corso. Forchetta di budget giustificata dal numero differenziato di gare residue e dall’adeguatezza alle nuove misure delle rispettive strutture di allenamento.

La previsione (circolata informalmente a margine dell’Assemblea di Lega di ieri), non ha comunque scoraggiato 16 società su 60 a votare a favore dell’ipotesi playoff per determinare la quarta promossa in B. A fronte di 23 pro Carpi (beneficiario dello slot nella Serie cadetta nel caso di adozione del criterio media punti), 17 astenuti, 3 contrari ad ogni scenario prospettato ed un assente. Posizione singolare alla luce delle parole (precedenti al voto) del ministro Spadafora: “Serie C e D non potranno avere lo stesso protocollo di A e B”. Intuitivamente, un sillogismo per togliere ogni dubbio sull’eventualità che la Lega Pro possa tornare a giocare prima dell’autunno. Con buona pace di quei 16 club che lo auspicavano.                   

Giovanni Castiglioni

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