Tra le vittime del Coronavirus anche la Pasqua dell’Atleta, storica vetrina delle eccellenze sportive bustocche rinviata a data da destinarsi (o all’anno prossimo) rispetto alla sua collocazione originaria. Nello specifico, oggi, vigilia della Domenica delle Palme e tradizionale appuntamento della vernice ospitata dalla Santa Messa vespertina nella Basilica di San Giovanni. Sarebbe stata la 53^ edizione. E mai prima (in oltre mezzo secolo di onorato servizio), era stata costretta a dare buca.

Massimo TosiMassimo Tosi (presidente di ASSB, Associazione della società sportive bustesi che organizza l’evento) si tiene ancora in tasca qualche carta. 
“Ovviamente, in accordo con Monsignor Pagani abbiamo da tempo dovuto accettare l’idea di rinviare quella che consideriamo la nostra festa. Non nascondo che la mia speranza e del consiglio dell’associazione era (e forse lo è ancora) quella di poterla recuperare più in là. Chissà, magari a giugno in concomitanza con la Patronale di San Giovanni. Solo un’idea, appunto. Più che altro un auspicio. Ma l’attuale emergenza ci riporta alla realtà. Ed è molto più plausibile che ci rivedremo nel 2021. Lavorando per rendere la prossima un’edizione ancora migliore. Tra l’altro quest’anno abbiamo già dovuto rinviare il Torneo Primi Calci in programma il 23 febbraio”.

E’ una fase storica deputata alla generosità. Come si sta muovendo ASSB?
“Settimana prossima consegneremo all’Ospedale di Busto una fornitura di mascherine per un controvalore di 4 mila euro. Un piccolo gesto di solidarietà che vuole testimoniare la vicinanza dello sport bustocco a chi soffre e a tutto il personale medico e infermieristico della struttura. Doveroso da parte nostra anche sul piano simbolico. La nostra città ha infatti perso il dott. Roberto Stella, per anni medico sociale della Pro Patria Volley”.

Altre iniziative in cantiere?
“Vorremmo poter donare altro materiale. In questo senso faccio appello a tutte le società sportive associate. L’ASSB vuole essere collettore per lo sport delle attività benefiche. A maggior ragione in un momento così difficile, mostriamo generosità. E se possibile, facciamolo insieme”.

Lockdown dello sport. Evento senza precedenti. Ma con quali prospettive?
“Dobbiamo stare a casa e rispettare le normative che ci sono state imposte. Credo che lo sport italiano (da quello di vertice a quello di base) stia dando messaggi contraddittori. Ho l’impressione che ad un certo punto bisognerà prendere atto dell’impossibilità di chiudere la stagione. Qualcuno l’ha già fatto. Altri stanno perseguendo interessi di bottega in un momento drammatico che dovrebbe avere altre priorità. Servono decisioni forti. Non compromessi. Ma, mi chiedo, ci sarà il coraggio di prenderle?”.

Giovanni Castiglioni