Ormai manco poco all’inizio della stagione per la serie B dato che i motori si accenderanno nel prossimo weekend, ma la situazione non è certo delle migliori. A livello sanitario vi sono parecchi problemi e anche fra le formazioni di serie B si apre il fronte tra chi vuole partire e chi vorrebbe attendere tempi migliori. Fa parte di questo partito la Coelsanus che non può certo prescindere dalla situazione critica che si è venuta a creare nella nostra provincia, ad oggi una delle più colpite da questa seconda ondata di contagi. A poco più di 7 giorni dall’inizio della stagione regolare abbiamo fatto due chiacchiere insieme al “leader maximo” della sezione Pallacanestro Luca Dal Ben: “Noi siamo una società fatta per i giovani e oggi siamo fermi sia col basket che col judo, la ginnastica artistica e il nuoto. Usando il buon senso del padre di famiglia e coi pronto soccorso pieni mi sembra irrealistico far partire un campionato pur essendo la terza serie nazionale. E’ chiaro che la soluzione deve giungere dall’alto e non da noi però vorrei evitare conseguenze per tutti gli atleti dato che siamo su un terreno scivoloso e non sappiamo nemmeno quali potranno essere gli sviluppi di questa malattia”.

Tra l’altro anche la scelta di poter rinviare le partite solo in presenza di almeno 7 giocatori positivi sembra alquanto surreale vista l’incidenza numerica su un roster. Pur aggiungendo per dovere di cronaca che il listone da cui depennare i 7 nomi sarà composto da 14 tesserati per ogni società. “Infatti, vista così sembra più la ruota della fortuna che un campionato. In questi casi vince non chi ha più talento o il roster migliore, ma chi perderà meno giocatori per via del covid. Ora so che si dovrebbe valutare un eventuale blocco delle retrocessioni, ma ritengo che per disputare il campionato bisognerebbe rispettare l’equità competitiva ovvero far sì che tutti possano competere nelle stesse condizioni degli altri. E’ inutile negare che vi siano regioni che sono più soggette a questa malattia di altre così come, a mio parere, giocare una gara con 5 giocatori assenti per via del covid non ha assolutamente senso falsando completamente le gerarchie in campo”.

Le idee sul tavolo possono essere tante, di certo sarà difficile gestire una stagione che dopo il rinvio della prima giornata che si sarebbe dovuto disputare in questo fine settimana, ora prevede già 8 turni infrasettimanali. “Oltre alla gestione dei rinvii che, come ci insegna la serie A, vi saranno, va valutato anche il costo del rinvio. Per noi, così come per le siciliane, rinviare una gara con Palermo ha un costo – alberghi, aerei, etc etc – ben diverso dal rinviarne una con Olginate. Sono altre spese che le società dovranno sostenere. Purtroppo, finchè non ci sarà un vaccino bisognerà stare attenti. Evidentemente abbiamo sensibilità diverse e diversi modi di vedere lo sport se si vuole partire ad ogni costo”.

Situazione in casa Robur oltretutto difficile dato che ad oggi vi sono 6 contagiati al covid del gruppo squadra: fortunatamente stanno tutti bene. Però, anche questo è un aspetto da valutare: quando arriveranno i tamponi negativi, i giocatori dovranno nuovamente sottoporsi a visità medica ed ottenere di nuovo l’idoneità sportiva. Sarà semplice o non sarà così scontato ottenere l’ok dopo 15 giorni almeno di inattività? Il corpo umano non è una macchina e bisognerà anche valutare a che condizioni i vari giocatori delle varie squadra rientreranno nei gruppi. Insomma, tanti sono i punti di domanda che accompagnano le società della serie B al via di questa nuova stagione. Sarà vera gloria?

Matteo Gallo

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