Ennesima giornata di campionato ed ennesima sconfitta per la Openjobmetis che sigla la quinta sconfitta in fila in campionato. Una situazione veramente delicata in casa biancorossa per una squadra che non sa più vincere.
Eppure, diversamente dalle altre sconfitte, Varese scende in campo a Pesaro con il piglio giusto riuscendo a condurre la gara e non regalando i primi due quarti agli avversari, come invece successo nelle altre sfide stagionali in cui poi aveva perso.
Si vede un Ruzzier diverso all’inizio, grintoso, in gas, che si prende responsabilità e dà idee alla squadra, con la Openjobmetis che sfrutta al meglio l’assenza del grande ex Cain, risultato positivo al covid-19 ventiquattro ore prima del match, e facendo la voce grossa in mezzo all’area.

I primi due quarti si concludono con i biancorossi avanti, ma dal rientro in campo dopo l’intervallo la musica cambia, Pesaro esce dagli spogliatoi con un piglio diverso e ribalta la partita. Varese che ottimamente era riuscita a trovare diverse soluzioni oltre a Scola nei primi due quarti, torna ad essere una squadra monocorde che si affida solo a El General in attacco, con Douglas che continua la sua battaglia personale con i ferri avversari, siglando l’ennesima prova che definire incolore è un eufemismo, e Ruzzier che ripiomba nell’oblio delle ultime gare, vanificando quanto di buono fatto nella prima parte di gara.
Un’involuzione, l’ennesima, apparentemente inspiegabile. Una squadra che dal nulla si perde tra una difesa troppo molle e blanda ed un attacco totalmente relegato nelle mani di Scola.


Anche le scelte di coach Bulleri nella serata pesarese si portano dietro dei dubbi, come il fatto di non utilizzare Morse, in campo solo per 3’ nei quali non fa neanche male, e non sfruttare il maggior peso sotto canestro che per una sera volge a favore di Varese, perseguendo insistentemente con un Douglas in campo che ad oggi è più deleterio che utile. Tambone si prende la rivincita del grande ex siglando la miglior prestazione in stagione fin ora e guida la vittoria della Carpegna Prosciutto, guidata da Robinson e Filipovity, costringendo Varese alla resa.

Alla Openjobmetis non resta che attendere i rientri di Ferrero e De Vico che, con l’arrivo di Jones, dovrebbero ridare verve e struttura ad un roster apparso fin troppo slegato, leggero ed incapace di reagire alle difficoltà già a partire dalla sfida contro la Virtus Roma, diventata di vitale importanza per la classifica ed il morale.
Sotto accusa il pacchetto play e guardie della squadra, con il solo De Nicolao a dare segnali positivi ed il terzetto Douglas, Ruzzier e Jakovics, con quest’ultimo che ci mette il solito impegno ma ben lontano dall’Ingus della scorsa stagione, chiamati a dare prova di meritarsi la maglia biancorossa.

A Bulleri non rimane molto tempo per ripartire, con i tifosi che sui social reclamano a gran voce il ritorno di Caja e mettono sotto accusa una squadra tacciata di non avere carattere ed una società spregiudicata nel cambio in panchina di quest’estate. Una situazione delicata che richiede una svolta al più presto, per riuscire ad emergere dal vortice di delusione e risultati negativi che a lungo andare potrebbe dimostrarsi fatale.

Alessandro Burin

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