È stato pubblicato sull’albo pretorio di Palazzo Estense il bando per i lavori di riqualificazione del Palaghiaccio di via Albani. Gli interventi, come noto, interesseranno la struttura nel suo insieme, con importanti novità sia per quanto riguarda la parte del ghiaccio, sia per le piscine. Il valore complessivo del progetto, così come presentato dalla Aevv Impianti srl, società che si è aggiudicata la prima fase della procedura di project financing, è pari a euro 8.979.663. Le domande relative alla seconda fase dovranno essere presentate entro le ore 12.30 del prossimo 19 giugno. Il rinnovamento del PalAlbani guarda anche alla possibilità, in occasione dei Giochi olimpici di Milano Cortina 2026, di ospitare allenamenti delle squadre qualificate all’Olimpiade.

“Quello a cui ci troviamo davanti – afferma il sindaco di Varese Davide Galimberti – è un grande progetto, atteso in città da anni, pensato e ben studiato sotto il profilo della procedura, al fine di individuare partner qualificati e contenere il più possibile i costi. Il Palaghiaccio è un simbolo dello sport varesino dal 1974, anno della sua inaugurazione. Con il tempo, però, ha manifestato una serie di problematiche che ora vogliamo risolvere una volta per tutte. Già nel dicembre del 2017 ci eravamo impegnati in questo senso, ottenendo 2 milioni di euro da Roma grazie al secondo bando ‘Sport e Periferie’ del Governo di cui Giancarlo Giorgetti era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport. Questo percorso l’avevamo immaginato fin dal momento in cui abbiamo avanzato la richiesta di finanziamento. Compiere un altro passo importante oggi, all’indomani della prima riapertura del Paese dopo l’emergenza coronavirus, ha un valore simbolico importante: Varese vuole guardare al domani e a una prospettiva anche internazionale, e in questo senso va letta la volontà di mettere a disposizione l’impianto per Milano Cortina 2026”.

Il primo avviso pubblico, teso a sollecitare gli operatori economici interessati a presentare proposte di finanza di progetto, è stato pubblicato dall’Amministrazione comunale di Varese il 4 luglio 2019. Due le proposte arrivate entro il termine del successivo 7 novembre; entrambe sono state sottoposte alla valutazione di una speciale Commissione, che ha ritenuto maggiormente meritevole, in particolare per quanto riguarda l’aspetto energetico ed architettonico, la proposta presentata da Aevv Impianti srl in qualità di impresa capogruppo con la società sportiva dilettantistica “Progetto nuoto”.

Importante la scelta della procedura di partenariato pubblico privato, in ragione soprattutto della vetrina olimpica del 2026; un’occasione non solo per lo sport ma anche per le aziende e la creatività di tutto il Paese, a cominciare da coloro che si occupano di risparmio energetico ed efficientamento. Il Comune di Varese ha puntato su tale istituto proprio per il particolare sentiment che si respirava su tali temi e sul desiderio olimpico.

L’istituto del project financing per la realizzazione e la gestione di opere pubbliche o di pubblica utilità si basa sull’utilizzo di capitali privati, remunerati attraverso i proventi derivanti dalla gestione dell’opera per un congruo periodo di tempo. Altro cardine dell’istituto è il coinvolgimento degli operatori economici fin dalla fase di progettazione degli interventi. Dal punto di vista pratico la finanza di progetto si configura come una particolare forma di concessione, sebbene diversi e variegati siano i moduli procedurali e gli schemi negoziali utilizzabili. Le differenze più rilevanti rispetto al modello concessorio tradizionale si colgono nella fase dell’iniziativa, ove è preponderante la figura del soggetto privato come proponente, e nella varietà dei procedimenti di aggiudicazione della concessione. Il contenuto del contratto è definito tra le parti in modo che il recupero degli investimenti effettuati e quello dei costi sostenuti dall’operatore economico per eseguire l’opera dipendano dall’effettiva fornitura del servizio, dall’utilizzabilità dell’opera, dal volume dei servizi erogati in corrispondenza della domanda e, in ogni caso, dal rispetto dei livelli di qualità contrattualizzati, purché la valutazione avvenga ex ante. La causa del contratto è l’assunzione del rischio operativo da parte dell’operatore.

Per questo insieme di valutazioni si è preferito optare per il project financing anziché per l’appalto di costruzione tradizionale, che avrebbe comportato, in seguito, una nuova procedura per la gestione. Una doppia procedura di gara che è stata così evitata. Con la soluzione scelta, pertanto, chi progetta e realizza l’opera è anche chi gestirà il servizio, avendo quindi tutto l’interesse che la struttura sia davvero performante rispetto alle esigenze.

La scelta di partner per un’operazione di questo tipo è, secondo i regolamenti, preceduta da una “adeguata istruttoria con riferimento all’analisi della domanda e dell’offerta, a quella della sostenibilità economico-finanziaria ed economico-sociale dell’operazione, nonché alla natura e all’intensità dei diversi rischi presenti nell’operazione di partenariato. Questo utilizzando tecniche di valutazione mediante strumenti di comparazione, così da verificare la convenienza del ricorso a forme di partenariato pubblico privato in alternativa alla realizzazione diretta tramite normali procedure di appalto”. Fattibilità che, in questo caso, è stata valutata dagli uffici di Palazzo Estense.

Nel caso specifico è previsto un contributo pubblico da parte dell’ente al concessionario (dato dall’unione del contributo “Sport e Periferie” e dal “Conto termico”) e, pertanto, il progetto necessitava la valutazione dell’equilibrio economico finanziario per la corretta allocazione dei rischi.

Nel concreto è stata effettuata una comparazione, in termini economici, tra i costi totali di un appalto tradizionale (Public Sector Comparator) e quelli di un Progetto pubblico privato, la cui differenza determina la convenienza economica per il concedente. Comparazione dopo la quale è stata confermata la convenienza dell’istituto scelto. A definire il valore economico concorrono il canone richiesto dal Comune (€ 445.000), l’investimento (€ 8.979.000,66), il contributo “Sport e Periferie” (€ 1.818.000,18) e il Conto termico (€ 1.750.000).

Vista e condivisa la proposta di partenariato pubblico privato presentata da Aevv Impianti srl e poiché il progetto risponde all’interesse perseguito dal Comune ed è coerente con gli obiettivi di mandato, la Giunta comunale, nelle scorse settimane, aveva dichiarato la fattibilità e il pubblico interesse della proposta. Un processo che ha portato oggi, martedì 5 maggio 2020, alla pubblicazione sull’albo pretorio di Palazzo Estense del bando per la riqualificazione e la gestione della struttura di via Albani. Il vincitore del bando dovrà partire, come detto, dal progetto presentato a Palazzo Estense al termine della prima fase di project financing e dalla bozza di convenzione allegata al bando.
In quest’ultimo documento sono racchiusi, tra le altre cose, i servizi essenziali che l’Amministrazione chiederà di garantire al nuovo gestore: una scuola nuoto con organizzazione di attività di apprendimento per tutte le fasce di età; corsi di ginnastica in acqua, fitness acquatico e attività ludico-motorie in generale; possibilità di nuoto libero; corsi di avviamento al pattinaggio su ghiaccio e, in generale, corsi di pattinaggio; pattinaggio libero; attività per diversamente abili; la possibilità di far disputare gare e allenamenti della squadra di hockey della città.

Rientrano nell’ambito dei servizi finali accessori, ma su cui il Comune ripone grande interesse, quelli che comprendono le attività di fitness (individuali e collettive, corsi compresi); attività preagonistica e agonistica, nonché agonistica amatoriale per adulti; “camp” estivi con finalità ludico motorie e/o di specializzazione nelle varie discipline sportive; attività terapeutiche, idrokinesiterapia ed attività riabilitative e specifiche rivolte ai portatori di handicap; attività ludiche, ricreative e del tempo libero; progetti per le scuole; attività motorie dedicate alla terza età.

La durata della concessione al nuovo gestore sarà di 36 anni e 6 mesi, durante i quali il concessionario, oltre a realizzare i lavori, dovrà garantire la manutenzione dell’intero impianto e la fornitura delle utenze.

Redazione

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