L’Olimpia era pronta a ripartire, ma la circolare del Ministero dell’Interno emanata martedì sera ha bloccato tutto. Niente più allenamenti individuali all’aperto, con buona pace delle società che si stavano organizzando per un ripresa del lavoro. Mercoledì, poi, il premier Conte in persona ha dato il via libera agli allenamenti individuali e giovedì è arrivata anche l’ufficialità della FIGC: le società, se vogliono, possono rimettersi in moto in sicurezza e con qualche certezza in più. A fare il punto in casa Olimpia è Vincenzo Rinaldi.

Come state pensando di ricominciare l’attività?
“Volevamo ripartire lunedì, ma, causa pioggia, abbiamo preferito annullare gli allenamenti già previsti per il settore giovanile. I bambini e i ragazzini erano entusiasti di iniziare di nuovo a correre e divertirsi al campo e anche noi adulti lo eravamo per dare loro l’opportunità di sfogarsi e continuare il percorso intrapreso. Poi è arrivato lo stop e ci siamo fermati. Ora, con la nuova e ultima apertura, riprenderemo da lunedì e abbiamo programmato di ridistribuire gli allenamenti in modo da evitare il più possibile gli incroci tra squadre. Ridurremo la durata degli allenamenti ad un’ora e ogni gruppo lavorerà in presenza non più di due volte alla settimana”.

Quanto alla prima squadra, invece?
“L’idea è quella di incontrarci tra una decina di giorni per confrontarci sul da farsi. Siamo propensi a mettere a disposizione il centro e i preparatori e a proporre ai ragazzi di vederci una o due volte alla settimana per non rimanere completamente fermi fino a gennaio. Il tutto, naturalmente, rispettando i protocolli”.

Come commenta tutta la situazione che si è creata negli ultimi giorni a partire dal’Ordinanza di Fontana, al DCMP e alle varie successive risposte e interpretazioni?
“Anche noi come Olimpia abbiamo firmato la lettera che molte società hanno inviato al Governatore Fontana e l’altra che abbiamo mandato al presidente del CRL. Alcuni pensano che l’abbiamo fatto solo per una questione di soldi, ma non è così. In tutti questi mesi ci siamo adeguati a puntino alle varie normative, abbiamo acquistato materiale e speso energie e competenze per rispettare ogni regola e dalla sera alla mattina ci hanno bloccati completamente senza darci istruzioni adeguate e tempestive. Non è giusto, non sono queste le modalità corrette. Dietro ad una società dilettantistica ci sono progetti, persone e tanto lavoro e fermare tutto in un baleno senza per altro chiarezza e univocità di interpretazioni comporta delle difficoltà. E dico questo comprendendo appieno la gravità della situazione sanitaria che, purtroppo, stiamo vivendo soprattutto nella nostra zona”.

Che cosa si augura per il futuro?
“Spero che l’emergenza Covid possa passare quanto prima possibile e personalmente vorrei riprendere in estrema sicurezza. Se tra qualche mese ci sarà ancora incertezza è meglio non ricominciare nemmeno a gennaio. A questo punto, con il senno di poi, ci aveva visto lungo chi qualche mese fa ha proposto di concludere quest’anno il campionato dell’anno scorso perché con l’incombente arrivo della seconda ondata ci saremmo dovuti fermare presto. Se avessimo fatto così, non ci saremmo ritrovati in questa situazione”.

Cosa propone per provare a terminare questo campionato?
“Con Gorrasi della Solbiatese ci siamo confrontati e secondo me una soluzione valida potrebbe essere quella che dovrebbe essere attualmente al vaglio in Umbria. Parlando della Promozione, secondo me si potrebbe dividere in due il girone e organizzare così due gironi da 8 squadre. Una volta concluse queste gare, si potrebbe procedere con i playoff e i playout. Credo che non sia corretto finire ad esempio solo il girone d’andata attuale e, in base alla classifica, determinare promozioni e retrocessioni. Il campionato è fatto di molte partite, non solo la metà di quelle previste. E anche sotto l’aspetto economico avrei da ridire perchè i club hanno pagato per l’intera stagione e non solo per una parte. Bisogna pensare, insomma, ad un format nuovo che possa andare bene per tutti e non sarà facile”.

In attesa di un nuovo avvio, come prima squadra vi siete mossi sul mercato.
“Abbiamo lasciato libero Candolini e in difesa è arrivato un big come Pacifico, uscito dalla Solbiatese. Abbiamo preso Giovanni Beretta in attacco e il trequartista 2000 Jacopo El Idrissi che in estate è stato in prova al Città di Varese. Ma non abbiamo finito qui perché stiamo cercando un centrocampista e un esterno. Quando si ricomincerà vogliamo fare bene, provare a risalire la china ed essere protagonisti”.

Laura Paganini

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