L’anno (bisesto) sarà per sempre quello (balordo) del Covid. Ma le nequizie pandemiche non hanno tolto nulla al 2020 tigrotto. Anzi, semmai ne hanno enfatizzato lo spessore. Certificato dai 34 punti in 24 partite giocate. Sintesi numerica della dimensione di comprovata efficienza raggiunta dal club. A completamento lavori, proviamo a focalizzare i 366 giorni appena conclusi attraverso 12 headlines mensili.         

Gennaio

Il buongiorno si vede dall’Albino. Sabato 11 l’AlbinoLeffe apre l’anno gavazzando allo “Speroni” (2-3). Tutta questione di ex. Nel dettaglio, il tecnico ospite Marco Zaffaroni (che a Busto aveva già vinto con il Monza e rivincerà con la Celeste ad agosto in amichevole e a novembre in campionato), il capitano Riccardo Colombo, alla prima (innocua) doppietta in carriera e il DS Sandro Turotti che a fine gara in sala stampa la tocca pianissimo: “La Pro Patria sbaglia una partita così ogni 3 anni”. Appuntamento al 2023.      

Febbraio

Virus in fabula. Sabato 22, ore 21.45, il premier Conte dichiara: “Il Ministro dello Sport Spadafora ha già annunciato la determinazione a sospendere tutte le attività sportive programmate per domani (domenica 23 febbraio) in Veneto e in Lombardia”. Il Covid ammanetta il calcio. Compresa Lecco – Pro Patria, che a colpi di rinvii slitta sino a martedì 10 marzo. Va da sè, prima della sospensione dell’intero campionato. Si apre una fase di incertezza. Con la Lega Pro (in)decisa a tutto.     

Marzo

La Testa sulle spalle. Alla vigilia del lockdown, Patrizia Testa non lascia ma raddoppia rinnovando fino al 2022 il contratto di Turotti. “Serietà, professionalità e onestà. Tre qualità rare, soprattutto nel mondo del calcio, difficili da scovare in un’unica persona. Io ho avuto la fortuna di trovare tutte queste caratteristiche in Sandro Turotti. La mia permanenza alla Pro Patria non sarebbe durata così a lungo senza il mio Direttore”. A dispetto del Covid (o in funzione di quello), la presidentessa bustocca prova ad esorcizzare la crisi. Gettando le basi per il futuro biancoblu.  

Aprile

Obtorto protocollo. Prime speculazioni sul ritorno in campo (fine maggio?). Ghirelli sottopone al presidente federale Gravina un bilancio preventivo che stima in 84 milioni le perdite per la Serie C. Ma non è tutto. Perché ogni budget previsionale deve mettere in conto l’incomodo del protocollo sanitario. La cui applicazione scrupolosa comporterebbe un impegno compreso in un range tra 98 e 146 mila euro. Per chiudere la stagione, s’intende. L’affare si ingrossa. Così come il fegato dei presidenti e il partito pro sospensione definitiva dell’annata 2019/2020. 

Maggio

Altrimenti ci assembriamo. Giovedì 7 l’Assemblea di Lega Pro certifica quanto disposto poco meno di 2 settimane prima dal Consiglio Direttivo. Nello specifico, sospensione definitiva della stagione 2019/2020; promozione in B di Monza, Vicenza e Reggina; blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi dalla Serie D (ma non delle 9 promozioni dai dilettanti). Tutti temi su cui è raggiunto un consenso prossimo all’unanimità. Sulla quarta promossa in B. Il ballottaggio playoff/media punti (e non sorteggio) vede prevalere la seconda ipotesi (23 a 16 con 17 astenuti, 3 contrari ed un assente). Quindi in cadetteria salirebbe il Carpi. Con profondo disdoro del Bari di De Laurentiis. Pleonastico sottolineare come il Consiglio Federale andrà poi in direzione opposta. Con spericolata inversione a U dei rappresentanti di parecchi club. Gettando un’inevitabile ombra sulla credibilità del vertice di Lega.   

Giugno

Non gioco più, me ne vado. Mercoledì 10 il dado è tratto: “Aurora Pro Patria 1919 non avendo la sicurezza e la certezza matematica di accesso ai playoff…comunica che la prima squadra non riprenderà l’attività sportiva…Siamo già al lavoro per regalare alla città di Busto Arsizio un’altra stagione nel calcio professionistico. Forza Pro! “. L’incertezza è legata all’esito della finale di Coppa Italia tra Juventus U23 e Ternana. Trofeo che aggiunge un posto al tavolo della post season all’11^ del raggruppamento della vinvitrice. Alla fine, il successo bianconero avrebbe regalato uno slot ai tigrotti (per il primo turno con l’Alessandria). Ma la scelta era già stata presa. Rinuncia prudenziale peraltro fatta anche da Arezzo e Pontedera nel Girone A e da Modena e Piacenza nel B.      

Luglio

Quer pasticciaccio brutto de via Valle Olona. Echi gaddiani per una vicenda che (forse) avrebbe sconfinferato anche la vena narrativa del Gran Lombardo. Il primo storico campo di gioco della Pro Patria? Il (poi) “Carlo Reguzzoni” di via Valle Olona. Virtualmente libero in estate dopo la cessione al Varese del titolo sportivo del Busto 81. Serve il bando per riassegnarlo. La Pro partecipa grazie alle maglie allargate dall’amministrazione comunale. Ma ad aggiudicarsi la gestione è il progetto del “nuovo” Busto 81. Sintesi sommaria cui manca il contorno di polemiche, rivendicazioni, levata di scudi della tifoseria e baruffe social. Con (sottotraccia), la palese guerra fredda tra via Cà Bianca e Palazzo Gilardoni. Clima già ricicciato a targhe alterne nell’ultimo lustro.        

Agosto

Non son degno di tre. Giovedì 13 riparte l’avventura biancoblu. Raduno allo “Speroni” e continuità garantita dalla consolidata trinità tigrotta. Allineati (metaforicamente) sulla scala, Patrizia Testa (“Orgogliosa di voi”), Sandro Turotti (“Nessun ridimensionamento”), e Ivan Javorcic (“Riportiamo entusiasmo”). Cioè, proprietà, management e gestione tecnica. Tutti rigorosamente sulla stessa pagina. Ormai da quasi 4 anni. 

Settembre

Nata sotto il segno del Toro. Tradizione estiva rispettata anche in location extra valtellinese. Mercoledì 2 la Pro fa venire i sudori freddi al Torino di Giampaolo: 1-1 all’Olimpico con bombazo dell’ex Colombo e prova da sturbo di tutto il collettivo di Ivan Drago. Per i granata, pareggino anemico presagio di una stagione da brividi. Nel precampionato bustocco anche la Coppa Italia con il Livorno superato al primo turno e l’impresa accarezzata nell’overtime di Vicenza.  

Ottobre

Tesoro, mi si è ristretta la Pro. A sprezzo dell’emergenza (Javorcic covidizzato e una decina di assenti a vario titolo), la Pro Patria serra i ranghi e mette insieme un ottobre da 11 punti in 6 partite comprese vittorie corsare ad Olbia e Crema. Senza alibi o vittimismi. Rosa contata? Che problema c’è? Secondo un team building non nuovo a queste latitudini. Comunque identitario di un gruppo che ha fatto della tigna barbara il proprio trademark.   

Novembre

No grazie, lo “Speroni” mi rende nervoso. Sconfitte con Pro Sesto e AlbinoLeffe (una specie di vizio), e pari (palliduccio) con il Grosseto. A novembre tiene banco il fattore campo. Chiaramente al contrario. Visto che on the road arrivano rotondi successi a Piacenza (soprattutto) e Pontedera. Cortocircuito statistico/emotivo figlio forse anche delle porte chiuse. Digiuno del resto largamente emendato nel calendario dell’Avvento biancoblu.           

Dicembre

Lecco sfatto. E fanno 10. O (se preferite), 11 in striscia con la Coppa. Lecco abbonato alle ossa rotte nel derby. Stigma lariano confermato anche nel 2020 con il 2-1 di domenica 13. Colombo, Latte Lath e Capogna timbrano l’ennesimo hurrah tigrotto. O calice amaro bluceleste. A freddo, il patron Di Nunno vuota il sacco alla sua maniera: “Ci hanno rubato dei punti a Busto Arsizio, dato che avevamo segnato un gol regolare. Oggi, lunedì, ho parlato con il Presidente di Lega Francesco Ghirelli e mi ha dato ragione. Se mandano questa gente incapace ad arbitrare è dura”. A dar retta ai precedenti, sarebbe dura comunque.       

Giovanni Castiglioni

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