Con i suoi 16 gol in campionato con la maglia del Vighignolo fino allo stop causato dalla diffusione del Covid-19, Nicolò Lolli è il capocannoniere del girone A di Promozione per la stagione 2019/2020. Inevitabile, dunque, che i mister del campionato abbiano apprezzato le sue doti e il suo spiccato fiuto per il gol e l’abbiano nominato tra i quattro migliori giocatori del torneo insieme a Marco Caccia della Besnatese e Federico Caon e Filippo Teseo del Gavirate. Anche bomber Lolli, che ha un passato nel “calcio vero” e che è apparso un po’ fuori categoria per la Promozione, è quindi tra i candidati per aggiudicarsi il Pallone d’Oro 2020 di Promozione targato Varese Sport e si contenderà fino all’ultimo voto questo successo individuale.

Descrivi la tua carriera. Qual è stato il momento più bello e importante?
“Sono romagnolo e, dopo i primi calci alla palla dati da bambino con la maglia del Forlimpopoli, sono passato al Cesena dove ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile fino all’esordio in prima squadra in Serie A e in Serie B. Sono state giornate ed emozioni indimenticabili: ho esordito in Serie A a 17 anni, infatti, niente meno che a San Siro contro l’Inter di Sneijder, Maicon e Milito e, da interista, non avrei potuto chiedere di meglio. Era un Inter-Cesena di fine campionato e i nerazzurri lottavano per un posto in Europa. Ho giocato una ventina di minuti durante i quali, purtroppo, ho subito un colpo alla testa da Ranocchia che mi ha fatto perdere l’udito per qualche ora e, dunque, la possibilità di collezionare altre presenze in Serie A nelle giornate successive. A parte questo fatto, l’esordio in Serie A contro l’Inter con la società che mi ha fatto crescere calcisticamente credo sia inarrivabile quanto a soddisfazioni. L’anno successivo in Serie B ho fatto qualche presenza e ho servito un assist per il 3-1 di Succi contro la Juve Stabia. Poi sono passato al San Marino in Serie C, la mia prima vera esperienza “da grande”, e successivamente il mio cartellino è stato rilevato dal Parma che, tuttavia, è fallito. Sono stato fermo per tutta la stagione 2014/2015 e in seguito ho tentato di rilanciarmi all’Imolese in Serie D ma la fortuna non mi ha aiutato perchè all’inizio del ritiro ad agosto mi sono fatto male al ginocchio e, al rientro, con un allenatore diverso, non ho più trovato spazio. E’ stato dopo quel momento che ho deciso di iscrivermi alla triennale di Economia e Gestione Aziendale all’università e di ripartire dalla Savignanese in Eccellenza. Successivamente ho superato il test d’ingresso in “Bocconi” per Marketing Management, mi sono spostato a Milano e ho giocato al Calvairate, al Cinisello e quest’anno al Vighignolo”.

I mister ti hanno nominato tra i migliori calciatori di Promozione della stagione. Che annata è stata per te? Sei soddisfatto degli obiettivi raggiunti dal punto di vista individuale e di squadra?
“Mi fa molto piacere che gli allenatori abbiano fatto il mio nome. Voglio ringraziare il presidente e tutta la dirigenza del Vighignolo nonché i miei compagni e il mister con i quali mi sono trovato benissimo. Se ho segnato 16 gol in campionato e 2 in Coppa Italia il merito va condiviso con la mia squadra che mi ha aiutato ad andare in gol con una certa continuità. Ho condiviso questa stagione con un gruppo di ragazzi con valori sani e con tanta voglia di crescere e lavorare. Avremmo forse potuto fare un po’ meglio, ma se il campionato fosse proseguito credo che saremmo riusciti a raggiungere i playoff”.

A chi ti ispiri? Qual è il tuo calciatore preferito?
“Il mio idolo è sempre stato Cristiano Ronaldo e, da interista, quando è passato alla Juventus mi è dispiaciuto. Mi piacciono i giocatori che hanno velocità e dribbling e penso di essere una seconda punta con queste caratteristiche”.

A chi vuoi dedicare l’eventuale vittoria del pallone d’oro?
“Sicuramente il mio pensiero va a tutte le persone che mi sono vicine e che conoscono quanti sacrifici ho fatto per giocare e, insieme, per portare avanti gli studi universitari fino alla laurea che ho conseguito online poche settimane fa durante il periodo di lockdown. Dedicherei la vittoria, naturalmente, anche alla dirigenza, al mister e ai miei compagni al Vighignolo”.

Hai già parlato del tuo futuro con la società? Dove giocherai nella prossima stagione?
“Sto valutando alcune proposte e per me la prossima settimana sarà decisiva. Ho terminato gli studi universitari, ma sicuramente non tornerò in Romagna e rimarrò nella zona dell’hinterland milanese dove convivo con la mia ragazza”.

Laura Paganini

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