Come tutte le società (qui il punto delle varesotte, qui quello delle milanesi), anche il Morazzone ha rispettato le regole stabilite dal Governo e dal Comitato Regionale Lombardo della Lega Nazionale Dilettanti per fronteggiare la diffusione del Coronavirus. E così, dopo qualche giorno di stop totale, a “Morazzello” è ripresa l’attività dalla prima squadra fino ai gruppi dei più piccoli. A spiegare la situazione in casa rossoblù è Marco Dallo, direttore sportivo della prima squadra e punto di riferimento del club.

Quando avete avuto il via libera?
“Dopo le disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di domenica e quelle del CRL il Comune di Morazzone ci ha dato l’ok per ripartire a porte chiuse. Da lunedì, dunque, tutte le nostre formazioni sono tornate al campo per allenarsi e, rispettando la norma della distanza di un metro che ci deve essere tra ogni atleta, è anche possibile utilizzare spogliatoi e docce. Abbiamo ambienti ampi e spaziosi e questo ci permette di essere perfettamente in regola con la normativa”.

Cosa ne pensa delle disposizioni?
“Si tratta di una situazione eccezionale e gli organi competenti hanno optato per queste regole per evitare quanto più possibile i contagi. Sono d’accordo che non si giochi a porte chiuse perché ci sarebbe stata troppa disparità di trattamento tra le squadre che hanno avuto fin da subito l’opportunità di allenarsi e quelle che si sono appena rimesse in moto. Inoltre, giocare a porte chiuse sarebbe stato controproducente e, soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile, anche molto strano. Spero che pian piano si possa tornare alla normalità e questo vale per il mondo del calcio, ma anche e soprattutto per la vita quotidiana”.

La prima squadra del Morazzone come si è organizzata finora?
“Da lunedì siamo tornati regolarmente al campo e questo è utile ai ragazzi per provare a non perdere del tutto il ritmo e la forma fisica. Non sapere quando si ricomincerà è un po’ un problema per mettere a punto un programma, ma è una questione che riguarda ogni squadra e per tutti sarà difficile ricominciare”.

Questa pausa vi ha permesso di recuperare qualche infortunato?
“Ghizzi e Libralon erano a mezzo servizio e alla ripresa saranno arruolabili. Per questo aspetto lo stop ci è servito, ma sarebbe stato meglio giocare normalmente”.

Ha mai vissuto una situazione simile?
“Non mi è mai capitano in più di vent’anni di calcio. A memoria, mi ricordo che nella stagione 2011/2012 sono saltate le prime quattro partite del girone di ritorno a causa di una forte nevicata e poi di un periodo particolarmente freddo nel quale per settimane i campi sono stati ghiacciati. Allora le gare si sono recuperate in settimana e pure nel giorno del primo maggio e il campionato si è concluso ad inizio giugno. Nel frattempo, però, potevamo allenarci, magari in strada o trovando altre soluzioni; ora, invece, la questione è diversa e non è paragonabile”.

Pensa che sia possibile ricominciare a giocare domenica 15 marzo?
“Me lo auguro, ma attendiamo tutti ulteriori comunicazioni. Dopo una pausa di questa portata non sarà semplice riprendere il filo del discorso e il campionato sarà sicuramente diverso da come l’abbiamo vissuto fino ad ora. Sarà quasi come ricominciare la stagione da capo”.

Laura Paganini