Un’intervista fiume, fatta prima che il nuovo DPCM irrompesse sul mondo del Calcio e che il CRL decidesse di chiudere tutto fino al 2021. Seppur tra mille difficoltà resta valida l’opportunità di allenarsi.
Ecco cosa ci avevano raccontato Davide Gigli e Gerry Musciagli, rispettivamente Responsabile delle Strutture e Direttore Sportivo della Malnatese, hanno le idee chiare: “Non abbiamo la minima intenzione di fermarci. Abbiamo lavorato tanto per sopperire alle dinamiche legate al Covid, investendo molto tra tempo e denaro. Oltre a questo, dobbiamo anche muoverci nel rispetto delle ordinanze regionali e nazionali. È dura, ma faremo di tutto per tirare avanti”.

“Passione” e “impegno” sono due concetti che troviamo facilmente nell’ambito sportivo e accomunano anche coloro che operano dietro le quinte del calcio prettamente giocato. Persone comuni che nei ricavi di tempo libero si trasformano in dirigenti, magazzinieri e baristi di piccole realtà dilettantistiche, sacrificando momenti di vita familiare per quel fuoco che arde fin dalla gioventù. E per andare incontro a questo impulso viscerale si affronta qualsiasi cosa, persino una pandemia che da mesi mette in ginocchio il mondo intero. A Malnate questa sfida è stata accettata con l’obiettivo chiaro di vincerla, assumendosi tutti i rischi del caso. 

Quindi avete ripreso gli allenamenti?
Musciagli
: “Esattamente e ne siamo contenti. Così facendo, bambini e ragazzi possono tornare a stare sul campo, anziché per strada. Oggi purtroppo piove, altrimenti ti avrei portato a vedere in quali posti si ritrovano per giocare assieme. È bello che abbiano questo spirito, ma per noi e per i genitori è importante sapere che possano sfogarsi e fare comunità attraverso una società sportiva. È una forma di sicurezza”.

Gli allenamenti però possono essere effettuati solo in forma individuale.
Gigli: “Certo, ma sono comunque all’aperto, in gruppo e al sicuro. Attraverso esercizi mirati e qualche sfida a distanza possono divertirsi e ritrovare, seppur in parte, una certa normalità. A marzo qualche allenatore ha provato a tenerli in movimento mediante piattaforme online, ma per i più giovani non era la stessa cosa. In particolare sentivano la mancanza delle partite e della relativa adrenalina, mancava il contatto coi compagni e il confronto con gli avversari. Queste sono situazioni che possono risultare difficili da digerire per un adulto, figuriamoci quanto possano pesare ad un bambino”.
Musciagli: “È proprio questo il punto. Abbiamo speso oltre 2000 euro nell’acquisto di palloni e attrezzature, eppure non potranno essere sfruttati a dovere per via delle restrizioni imposte. Sicuramente ci saranno genitori che avranno paura a riportare i propri figli agli allenamenti. È comprensibile, non possiamo assolutamente sottovalutare questa emergenza sanitaria”.

Durante l’estate non siete stati fermi. Cosa avete fatto?
Gigli: “Venendo incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo organizzato un camp per i nostri piccoli calciatori e si è rivelato un successo. Sono stati bravissimi a rispettare ogni misura contenitiva del virus, attraverso igienizzazione, distanze e quant’altro. Il momento del pranzo lo ricordo con maggiore affetto. La collaborazione attenta che c’è stata tra tutti loro, condividendo un momento di gioviale pausa, è stato veramente bello da vivere. Abbiamo ricevuto dei controlli esterni durante quei giorni, come ad esempio la visita del sindaco, che si è complimentato per l’impeccabile organizzazione. Sono emozioni che ti fanno sentire orgoglioso di quel che fai, nonostante la fatica”. 

Nel frattempo la situazione è peggiorata, con l’avvento della prevista “seconda ondata”. Quali sono i protocolli di sicurezza che avete adottato?
Musciagli: “Prima di descrivere tutte quelle che sono le misure prese, ci tengo a dire che abbiamo redatto un nostro regolamento interno a cui tutti devono attenersi una volta entrati nel centro sportivo. Si tratta di 13 punti in cui vengono specificate le regole di comportamento imposte per chiunque. 
In virtù delle nuove ordinanze, abbiamo di conseguenza modificato gli orari degli allenamenti, cercando di farli rispettare rigorosamente. All’ingresso abbiamo allestito un checkpoint dotato di tornello, a cui solo atleti e membri dello staff possono accedere, ma solo dopo aver misurato la febbre e aver dimostrato l’autocertificazione compilata. Chiunque ne fosse sprovvisto, non potrà entrare né prendere parte agli allenamenti. L’ingresso non corrisponde con l’uscita, poiché abbiamo creato dei corridoi a senso unico, in modo tale che le persone possano confluire in una singola direzione. I luoghi e gli oggetti utilizzati dai ragazzi, come ad esempio spogliatoi, pettorine e palloni, sono lavati e igienizzati con macchinari e prodotti specifici per la disinfezione. Gli atleti hanno la possibilità di bere singolarmente attraverso un erogatore, potendo scegliere tra acqua fredda, calda o ambiente, evitando quindi l’uso di rubinetti o borracce. Inoltre sono state poste le distanze di sicurezza nei luoghi di aggregazione quali tribuna e sala bar e ogni locale è dotato di dispenser per igienizzare le mani. Con tutte queste accortezze e attenzioni ai dettagli, ci sembra assurdo dover sospendere tutto”.

Eppure sembra proprio che ci stiamo indirizzando verso una sospensione più lunga rispetto a quanto già preventivato dagli organi di governo. Quali sensazioni avete a riguardo? Quali sono le problematiche che gravano maggiormente sulla società?
Gigli: “La chiusura improvvisa attuata dalla Regione non è stata digerita da nessuno. Apprezziamo la lettera che molte squadre hanno firmato, compattandosi a supporto del CRL per denunciare questo fatto. Speriamo che si possa andare avanti quanto meno con gli allenamenti, altrimenti le conseguenze saranno gravi. I pochi sponsor sui quali conta la Malnatese sono in seria difficoltà ed è comprensibile, perché tutti subiscono le conseguenze di questa pandemia. Al momento facciamo soprattutto affidamento alle rette pagate dalle famiglie: senza queste entrate saremmo in alto mare, col rischio di annegare. Se Regione Lombardia e Stato emanano delle ordinanze non possiamo fare altro che adeguarci, ma anche noi vogliamo e meritiamo rispetto. Vorrei però spostare l’attenzione verso la federazione, perché ci sono delle questioni irrisolte”.

Intende la Lega Nazionale Dilettanti? A quali questioni si riferisce?
Gigli: “Esatto, proprio la LND. Al momento delle iscrizioni per la stagione 2020-2021 non ha scontato neanche un centesimo alle società che, come noi, durante la scorsa primavera si sono viste sospendere il campionato. Pertanto, abbiamo pagato due iscrizioni per due stagioni non giocate. Perché la Lega non ci ha supportati? Nessuno sconto, nessun abbuono. Altri lo hanno fatto, penso ad esempio alle palestre o alle piscine, mentre nel calcio questo non è avvenuto. L’obiettivo di ogni squadra è quello di chiudere con lo ‘zero’ nel bilancio annuale, ma così ci è praticamente impossibile. Fortunatamente abbiamo ricevuto l’appoggio del comune, che ci ha aiutati tanto nell’affrontare questo periodo. In accordo con le autorità comunali, è in programma la realizzazione del campo sintetico al centro sportivo di via Gasparotto. Finché non lo vedo non ci credo, ma è naturale che con una tale opportunità, la Malnatese farebbe un considerevole salto di qualità”.
Musciagli: “Vero, e non dimentichiamoci del campo sportivo di via Milano. Un terreno immerso nel verde a cui mancano solo l’illuminazione e un piccolo bar. Se fossero previsti anche questi accorgimenti, Malnate potrebbe vantare delle strutture invidiabili”. 

Cosa chiedete alle autorità? E qual è il vostro augurio per il futuro?
Musciagli: “Noi chiediamo solo di poter continuare a lavorare in pace. Ci siamo attivati al meglio per garantire massima sicurezza e organizzazione per tutti i tesserati. Questa è una società composta da persone d’oro. Ogni componente del club viene qui con uno spirito ammirevole, mettendosi a disposizione come se fosse un secondo lavoro. Tutto questo per amore del calcio. Non vogliamo arrenderci, ci aggrappiamo a questa passione con le unghie e con i denti”. 
Gigli: “Concordo. Ogni membro della dirigenza e dello staff ci mette l’anima per portare avanti questo progetto. Ricevere i complimenti dai genitori e da chi segue esternamente le vicende della Malnatese, rappresenta per noi la più grande soddisfazione. I nostri sforzi vengono riconosciuti e apprezzati. Ci auguriamo che tutto possa tornare al più presto a quella normalità che tanto ci manca. Desideriamo continuare a valorizzare i nostri giovani. Vogliamo che qui a Malnate possano trovare un ambiente sano e costruttivo in cui crescere sportivamente, legandosi a questi colori magari fino alla prima squadra. Sarebbe un immenso orgoglio. Questo è il nostro sogno, il nostro obiettivo giorno dopo giorno”.

Dario Primerano

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