Sono mesi ormai che il calcio dilettantistico è in attesa di una decisione su quello che sarà il futuro. Tra dubbi e incertezze l’unica cosa assodata è la necessità, per le società, di risposte concrete che permettano loro di organizzarsi e farsi trovare pronti per la ripartenza. Di tutto questo ne abbiamo parlato con Claudio Roscelli, responsabile del settore giovanile del Lonate Ceppino.

La stagione del settore giovanile com’è stata?
“Fino al momento dello stop era andata molto bene, soprattutto sulle categorie degli allievi 2003 e dei giovanissimi 2005 ma anche nei settori dei più piccoli. Inoltre, il numero dei ragazzi è aumentato. Abbiamo vinto un bando regionale per iniziare un progetto dedicato ai ragazzini ciechi e sarebbe dovuto partire verso marzo/aprile ma ora è in stand-by, non appena sarà possibile ripartiremo”.

Cosa ne pensa dei voucher come modalità di rimborso?
“Penso sia una soluzione per le famiglie che hanno già pagato la seconda parte della retta e sicuramente, se non va in porto questa possibilità, all’inizio della prossima stagione ci sarà un incentivo per recuperare i soldi andando incontro ai genitori. Bisogna solo capire come fare”.

Sicuramente questo stop non vi aiuta anche dal punto di vista delle perdite economiche. Che cosa vi aspettate, in termini di aiuti, dalla Federazione?
“Non nascondiamo che qualche perdita c’è stata, come per altre realtà, ma questo non ci porta minimamente in difficoltà. Avevamo in programma dal 25 aprile al 1 maggio il classico torneo che facciamo ogni anno rivolto a tutte le categorie e anche grazie a questo riuscivamo a recuperare delle risorse. Le società hanno diverse spese e non avendo un introito da febbraio la Federazione dovrebbe dare, se possibile, un incentivo e fare uno sconto sul cartellino personale di ogni ragazzo. Bisogna fare chiarezza e prendere una decisione”. 

È fattibile programmare la prossima stagione in questo momento?
“È impossibile perché non avendo una data devo capire come organizzare le squadre, gli allenatori da impiegare e non sapendo nulla è dura. A mio avviso a settembre sarà difficile ripartire a meno che non ci sia un calo netto dei contagi ma dipende anche dalla ripresa della scuola, perché se i ragazzi continuano a stare a casa farli tornare in campo sarebbe un controsenso”.

Roberta Sgarriglia

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