In questi giorni di piena emergenza Coronavirus non è per nulla facile per gli atleti professionisti che giocano all’estero tornare in Italia e rientrare nelle città d’origine. Ne sanno qualcosa, ad esempio, due ex UYBA come Valeria Caracuta e Valentina Diouf.

lks-commercecon-lodz-caracuta-e1585582408536Caracuta, palleggiatrice salentina che in questa stagione ha militato fino a gennaio a Brescia e poi ha deciso di accettare l’avventura all’LKS Commercecon Lódz in Polonia, ha fatto ritorno nella sua Lecce da pochissimi giorni dopo un viaggio lungo e non privo di difficoltà e ora si è messa autonomamente in quarantena nella casa messale a disposizione da una zia per essere sicura di non aver contratto il Covid-19 e di non diffonderlo ad altri.
Quando il campionato polacco è stato ufficialmente dichiarato chiuso, la regista che ha vestito anche la maglia della UYBA (dal 2011 al 2013) si è data subito da fare per prenotare un volo che la riportasse in Italia. Il tentativo è andato a vuoto ed è riuscita a raggiungere solo Lubiana; da lì in macchina è arrivata a Gorizia e poi a Venezia, città da cui è riuscita a salire su un treno praticamente deserto che l’ha condotta fino a Lecce. Dopo due giorni di “odissea”, dunque, Caracuta è tornata alla base dove riabbraccerà i suoi famigliari solo a quarantena terminata.

diouf-viaggio-1-660x983Non è stato semplice nemmeno il viaggio di Valentina Diouf che ha impiegato più di due giorni da quando ha lasciato Daejon, in Corea del Sud, e ha rimesso piede nella sua casa di Milano. Proprio come Caracuta, l’opposto ha programmato il suo ritorno in patria quando la Federazione coreana ha ufficializzato lo stop definitivo del campionato. Salutate le compagne del KGC Ginseng con cui era ad un passo dal raggiungere un posto nei playoff, Diouf e il fidanzato Antonio, dotati dell’indispensabile mascherina, sono riusciti a salire su un aereo per Parigi. “Il volo è praticamente vuoto, ci siamo solo noi“, ha detto in una delle storie di Instagram in cui ha documentato il suo viaggio. “In tanti mi avete consigliato di rimanere in Corea, ma ci siamo messi in moto e vedremo cosa ci riserverà questo viaggio“, ha continuato.
Dopo la tratta intercontinentale, Diouf è riuscita a raggiungere con non poche difficoltà un hotel a pochi chilometri dall’aeroporto di Parigi in cui ha trascorso la sua prima notte europea dopo molti mesi. Ieri mattina, armata di pazienza e precauzioni (“a Parigi non sono molto organizzati“), si è imbarcata su un volo diretto a Roma e poi su un altro per Milano. Ed è proprio nella città della Madonnina che rimarrà anche lei in quarantena per due settimane. Casa dolce casa, è proprio il caso di dirlo. 

Laura Paganini