Tra le pochissime certezze della vita, la Pro Patria che batte il Lecco e il corollario di polemiche arbitrali. Quantomeno negli ultimi 10 anni. Domenica non ha fatto eccezione. Né per il risultato, né per la coda disciplinare. Il tecnico dei lariani Gaetano D’Agostino è stato infatti squalificato per 3 giornateperché al termine della gara rientrando negli spogliatoi rivolgeva alla quaterna arbitrale una frase irriguardosa accompagnata da una espressione blasfema”. Oggetto del contendere (immaginiamo), la rete annullata a Mastroianni dall’arbitro Mario Perri su segnalazione dell’assistente Lucia Abruzzese. Un offside che non c’era che ha però mandato in fuorigioco l’allenatore bluceleste.
Ma non è tutto, perché il club di via Pozzi ha viepiù subito un’ammenda di 500 euro in virtù del comportamento del patron Paolo Leonardo Di Nunno e del DS Domenico Fracchiolla. Da referto, entrambi “autorizzati ad occupare la panchina aggiuntiva si posizionavano per l’intera durata della gara sulla panchina principale”. Insomma, sopra la panca (sbagliata), il Lecco paga.  

Di Nunno un po’. Stesso protagonista, vicenda diversa. Paolo Di Nunno si allontana dal “Rigamonti-Ceppi”. Almeno a parole. Date le circostanze, dubitativo di ordinanza. Il patron del Lecco ha infatti preannunciato lunedì sera alla trasmissione “Il Blu e il Celeste” su Lecco Channel il suo addio al club lariano a fine stagione. Dopo che in una sua intervista al quotidiano “La Provincia” aveva invece paventato un disimpegno (più o meno) immediato. “Pensavo che Lecco mi avrebbe aiutato a tirare avanti la carretta. L’obiettivo era vincere il campionato, poi ci sono stati tanti problemi. Personalmente non sto bene di cuore, non posso morire per queste cose. Cercherò di tenere la squadra finché potrò, ma dopo la fine del campionato sicuramente lascerò. Lecco è provincia, la Lombardia è la regione più ricca d’Italia, ma nessuno si è mai fatto avanti per aiutarmi. Non potete pensare che io vada in giro a chiedere l’elemosina, ho otto figli a cui pensare e non posso lasciarli in mezzo alla strada per il calcio”.
A margine, chiosa anche sull’arbitraggio di domenica: “Ho sbagliato degli investimenti di natura e sono nella m….Ci hanno rubato dei punti a Busto Arsizio, dato che avevamo segnato un gol regolare. Oggi, lunedì, ho parlato con il Presidente di Lega Francesco Ghirelli e mi ha dato ragione. Se mandano questa gente incapace ad arbitrare è dura”. Sfogo abrasivo che fa il paio con il leggendario “Avete rubato o non avete rubato?” rivolto a Patrizia Testa al termine dell’1-3 del 7 gennaio 2018. Per quella piazzata, Di Nunno incassò due mesi di inibizione.

Giovanni Castiglioni

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