Nelle scorse settimane abbiamo riportato la notizia che il nome Calcio Varese e i loghi appartenuti alla società biancorossa tra il 2015 e il 2019, oltre ad una serie di Coppe e Trofei, erano stato acquistati da una società romana tramite l’asta fallimentare del Tribunale di Varese.
Le parole del dott. Cantagallo presidente Gma Cooperativa Sociale di Roma, (“…non ci sembrava bello che un nome e un marchio storico come quello del Varese Calcio andasse perso, così abbiamo deciso di fare un’offerta al Tribunale Fallimentare, ma ci sembra giusto che il tutto resti nella Città Giardino“), avevano fatto in modo che alcuni tifosi si muovessero per cercare di riportare nella casa biancorossa il passato del Calcio a Varese.

In realtà i tentativi di acquisto sono stati molto timidi e un ragione noi l’avevamo già data segnalando come “difficilmente  qualcuno potrà essere interessato a entrare in possesso del nome o dei marchi che, tra l’altro, hanno una vita molto breve e a cui la tifoseria non è minimamente legata, anzi: un passato recentissimo decisamente da cancellare. Discorso diverso invece per le le Coppe delle tre promozioni ricevute per la vittoria dei campionati di Serie D, in Serie C2 e la vittoria dei playoff in Serie C1“.
Come stanno andando le trattative? “Le trattative ormai sono ferme da giorni. Appena la notizia è stata divulgata dal vostro sito abbiamo ricevuto delle mail ed alcune telefonate informative da parte dei tifosi. Alcune singolarmente, altre come gruppi. Siamo stati contattati anche da un dirigente del Città di Varese, a titolo personale, e da un’associazione di cui preferisco mantenere riservato il nome. Purtroppo però molte persone che ci hanno contattato non hanno poi fatto seguito a questo interesse. Ti confesso che ci hanno inviato delle offerte veramente fuori luogo e solamente una proposta è stata degna di attenzione ed era proprio quella dell’associazione”.

Un’altra riflessione schietta, che forse ha fatto rallentare i tifosi del Varese, è l’idea che da parte vostra sia stata fatta un’operazione per speculare su quanto avuto dal Tribunale di Varese. Per fugare ogni dubbio è possibile sapere quanto avete dovuto investire e che tipo di offerte avete invece ricevuto?
“Ribadisco che la nostra non voleva essere una manovra meramente speculativa, in quanto l’aggiudicazione del lotto ci è costata più di 5mila euro, facilmente riscontrabile presso il Tribunale, a cui ha fatto seguito un altro investimento di 2mila euro per la registrazione dei marchi. Le offerte, come ho già detto in precedenza, non andavano oltre neanche la metà della cifra spesa. Ti confermo ancora una volta che il nostro stupore non è stato nei confronti delle offerte dei singoli tifosi, bisogna dire encomiabili che anche in un periodo così buio avrebbero sborsato dei soldi per la loro fede, ma nei confronti di gruppi dirigenziali ed economici della zona, istituzioni comprese, che così facendo hanno manifestato il loro distacco totale da un pezzo di storia sportiva della città”.

Se non si farà avanti nessuno, che fine faranno i Trofei?
“In mancanza di proposte che abbiamo un fondamento porteremo tutto il materiale giacente presso il Tribunale di Varese nei nostri magazzini di Roma e poi valuteremo con calma come disporne. Ci dispiace veramente tanto, saremmo stati lieti anche di donarli alla città, ma la mancanza di interesse mostrata ci porta a pensare che alla città di Varese del mitico Asd Calcio Varese 1910 forse non interessa più e che probabilmente saremo in grado di prendercene cura più noi di qualcun altro…”.

Michele Marocco



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