Il calciomercato del Gavirate ha puntato fondamentalmente sui giovani. Tra questi c’è Nicolò Bianchi, esterno classe 2000 che ha già calcato i campi dell’Eccellenza con il Varese Calcio e provato la Serie D nella scorsa stagione con il Breno. La sua nuova avventura con la maglia rossoblù è iniziata in grande stile, mettendo a segno la rete del 2-2 nella prima amichevole contro l’Aurora Cantalupo, giocata giovedì 27 agosto, e determinando a suon di gol (ben quattro) la vittoria contro il Verbania nel test di domenica 30 agosto. L’occhio attento e il fiuto per i talenti del trio Fumagalli-Caon-Foghinazzi ha trovato dunque ulteriore conferma con questo “piccolo” grande colpo.
Parlaci del tuo percorso prima di arrivare al Gavirate.
“Ho fatto le giovanili nel Varese, rimanendo lì anche quando la società è fallita. Sono andato un anno in prestito all’Insubria, poi al mio ritorno ho giocato nella Juniores e due anni fa ho esordito in prima squadra in Eccellenza. Nella scorsa stagione, invece, ero al Breno in serie D, ma è stata un’annata un po’ difficile”.

Ora come mai hai scelto questa piazza? Che sensazioni hai avuto in queste prime settimane?
“Ho scelto il Gavirate perché ha un bel progetto e come società mi ha colpito molto. Prima di prendere una decisione ho fatto due settimane di prova e il gruppo mi è piaciuto sin da subito. Per adesso mi trovo davvero bene, sia con i compagni che con il mister. Sto anche provando un nuovo ruolo perché il mister da terzino mi ha spostato più in alto per coprire quell’area di campo, quindi mi sto adattando a fare l’esterno di centrocampo”.

Il tuo esordio nelle prime amichevoli non poteva andare meglio. Cos’hai provato? Come ti sei trovato in campo con i compagni? 
“È stata una delle prime volte che sono sceso in campo con questo ruolo, quindi mi sentivo disorientato, ma i compagni mi hanno aiutato molto ed è andato tutto bene. Domenica mattina non mi sono alzato pensando che avrei fatto quattro gol (ride, ndr). È stata una bella emozione e spero di poter continuare così, aiutando i compagni e dando sempre il massimo per la squadra”.

Quanto ti mancava il calcio e com’è stato riprendere dopo così tanto tempo?
“Ho passato un anno particolare perché il periodo al Breno non è stato molto felice: avevo fatto fatica a rientrare nel progetto e così il campo l’avevo visto poco. Poi è arrivato il virus e sono quasi impazzito a casa. Tornare in campo è stato bellissimo, soprattutto in un ambiente come il Gavirate. Non ero mai stato fermo per così tanto tempo e sono molto felice di aver ripreso. All’inizio è stato faticoso, però non ho mai mollato e cercherò piano piano di trovare la forma migliore e di tornare al 100%. Quel che è certo è che sto dando tutto me stesso”.

Come ti descriveresti calcisticamente? 
“Mi considero un giocatore abbastanza agile e molto dinamico, con dei buoni piedi. Penso anche che con il mio nuovo mister potrei essere più avvantaggiato per andare al gol. Da terzino negli anni passati era più difficile, anche perché non tutti gli allenatori vogliono che da quella posizione ci si spinga troppo vicino alla porta e preferiscono che si torni indietro a difendere”.

Cosa ti aspetti dalla stagione, per te e per la squadra?
“Sono qui da poco, ma dal punto di vista della squadra, essendo una neopromossa, l’obiettivo più realistico è di restare nella categoria. La società torna in Eccellenza dopo tanto tempo e vuole costruire un bel gruppo, che poi sicuramente punterà al massimo. Personalmente, spero di rilanciarmi dopo l’ultima annata e sono sicuro che in questa squadra ne avrò la possibilità perché è davvero un ottimo ambiente”. 

Silvia Alabardi

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