La sconfitta di sabato sera contro la Virtus Bologna ha ufficialmente aperto delle discussioni in casa Openjobmetis. Non che non c’è ne fossero prima della gara che ha visto imporsi le V nere per 73-85 sul parquet dell’Enerxenia Arena, ma erano sopite da un barlume di speranza che la sfida contro Bologna potesse rimescolare le carte in tavola. 
Non è stato così, i problemi evidenziati sono ormai sempre gli stessi ed il lungo confronto a fine gara tra il GM Andrea Conti e coach Bulleri è la chiara manifestazione di come in casa biancorossa ci sia ben più di un esame di coscienza da fare

Proprio il coach di Cecina aveva chiesto una risposta di carattere, intensità ed aggressività alla squadra, ottenendone una risposta parziale perché, per quanta sia stata la buona volontà con la quale i giocatori biancorossi si sono approcciati al match, intensità ed aggressività difensiva non sono ancora quelle che tutta Varese si ricorda. La difesa è ancora troppo blanda e remissiva per una squadra che deve fare della fame il suo punto di forza. Un primo tempo troppo permissivo per una squadra come la Virtus, che poi ha pesato in maniera determinante sul risultato finale. 

Se è vero poi che la difesa è il miglior attacco, in questo caso ne è la medesima copia. La fase offensiva varesina, sostenuta ormai dal solo Scola con lampi di Strautins, soffre della troppa inconcludenza e scarsità di idee di Ruzzier. Il giovane play azzurro proveniente da Cremona pare ancora un corpo estraneo, non dando mai la sensazione di avere la squadra in mano come dovrebbe essere. 
Una sensazione che si amplifica ancora di più quando in campo entra quello che dovrebbe essere il suo cambio, De Nicolao che, pur molto più giovane e cestisticamente acerbo, incide sempre sulla partita, lasciando il suo graffio di intensità, concretezza e scelte anche ardite, ma che premiano la sua voglia di fare e di assumersi responsabilità. 
Un problema in regia che fa da contorno ad una sterilità offensiva impersonificata nell’ennesima gara a dir poco scialba di Douglas, che pare il parente lontano del Toney capace di trasportare Varese nelle prime vittore stagionali e di un Andersson forse troppo distratto dalle voci di mercato sul suo conto e che pare un ente esterno a tutto il gruppo. 

Le note positive dicono che nonostante questi problemi i ragazzi di coach Bulleri sono rimasti in partita per lunghi tratti con una corazzata come la Virtus e la sensazione è che se i biancorossi riusciranno a ritrovare organizzazione difensiva e soluzioni alternative al solo Scola in attacco, il materiale tecnico ed umano per fare bene ci sia. 
Mai come in questo momento si sente la mancanza di un giocatore come De Vico che ne avrà sicuramente ancora per le prossime due gare, con Sassari e Pesaro, determinanti per una possibile riscossa e per un eventuale intervento sul mercato per una guardia pura, ruolo ricoperto oggi dal solo Jakovics, o per un giocatore in grado di dare più peso ed appoggio a Scola sotto il ferro, cosa che oggi Andersson né Morse sono riusciti a fare. 

Alessandro Burin 

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