E’ in pieno svolgimento l’Open Goal dell’Accademia Varese che si concluderà in questo weekend. Un successo inaspettato, frutto anche dell’ottimo lavoro svolto in quello scorcio di stagione 2019-20 prima che il Coronavirus bloccasse tutto.
“La società è nata tra maggio e giugno dello scorso anno per volontà di Sean Sogliano che insieme a Danilo Pugliese, Lorenzo Mariani, Massimiliano Dibrogni e Pietro Pucci, è riuscito a dar vita a questo settore giovanile – ci racconta Bruno Limido -. Sean mi ha chiamato e mi ha chiesto se potevo portare avanti il loro sogno; non ho potuto dire di no. La parola ‘sogno’ non è usata a sproposito: vogliamo dare delle chance, io ne ho avute da ragazzino e sono riuscito a sfruttarle, a differenza magari di altri più bravi di me, per cui dobbiamo mettere la nostra esperienza a disposizione di tutti in modo tale da offrire opportunità concrete ai nostri tesserati”.

In questi primi mesi di vita vi siete fatti conoscere e il progetto girava bene.
“Non sta a me dirlo, però la soddisfazione dei ragazzi nel rivedersi qui a Viggiù e i pareri positivi dei genitori confermano questo. In questi primi giorni di Open Day sono arrivati veramente in tanti e sono sicuro che riusciremo a mettere in piedi un ottimo gruppo. Non lasceremo nulla al caso come, in primis, la scelta dei mister che saranno tutti all’altezza del ruolo”.

L’Accademia Varese vuol far rinascere anche il Centro Sportivo di Viggiù.
“E’ un posto fantastico dove c’è veramente tutto. Un campo in erba molto bello e due sintetici oltre ad una struttura Bar-Ristorante da fare invidia. L’idea è quella di creare qui la nostra cittadella aiutando chi arriva da più lontano con un trasporto organizzato”.

Di una possibile collaborazione con una società vicino a Varese ci puoi dire qualcosa?
“Ti dico che sarai il primo a saperlo (ride ndr). Segreti non ce ne sono, abbiamo un’obiettivo comune di continuità per i ragazzi. Presto saremo pronti”.

Mister Beppe Sannino è un valore aggiunto?
“Il mister è un amico di tutti noi. In questo periodo è a Varese, è un generoso di natura e non abbiamo fatto fatica a coinvolgerlo in questa esperienza di Open Day. Guarda, ci consiglia, mette a proprio agio i ragazzi con il suo modo di fare che affascina. Dopo la parte calcistica esiste una parte culinaria con la classica pizzata che facciamo qui al centro; ecco diciamo che dopo faccio fatica a mandarlo a casa”.

E Sannino cosa ci vuol dire?
“Ti faccio vedere la V tatuata sul mio polso: V di Varese e V di Vaff… devo continuare Michele?”. Poi con una pacca sulla spalla mi versa una birra e brindiamo all’Accademia Varese.

Michele Marocco

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