Risposte e aiuti concreti. È questo quello che chiedono le società dilettantistiche perché, arrivati a questo punto, la sola passione e i sacrifici non bastano più e quello che dovrebbe essere un divertimento inizia a diventare un peso ingestibile. Si è passati ad un primo stop fino al 24 novembre alla sospensione del campionato fino al 7 febbraio, intervallati dalla disputa allenamenti sì, allenamenti no.
“Per noi già da agosto era dura poter pensare di ricominciare e sinceramente avevamo pensato di non iniziare del tutto – commenta il Vice Presidente del Coarezza, Andrea Guarneri -. Anche con mio fratello, il direttore sportivo, avevamo previsto una situazione del genere ma abbiamo tenuto duro e riscritto tutte le squadre”.

E’ fiducioso per la ripartenza?
“A gennaio per me non si riprenderà, si vede che la situazione è difficile così come sarà dura con le date e per portare a termine il campionato. È una situazione strana e, parlando con gli altri, non vediamo una via di uscita”.

E nel caso che soluzione ritiene possibile per cercare di portare a termine il campionato?
“A mio avviso non si finirà. Come fai con solo quattro partite giocate? Giochi ogni due giorni? I ragazzi non sono professionisti, la gente lavora. Ad oggi non vedo proposte. Fare 18 partite? È assurdo per me, conviene bloccare e ripartire dal prossimo anno”.

Con gli allenamenti come vi eravate organizzati, visto che per un periodo sono stati consentiti?
“Nell’attesa avevamo sospeso tutto, poi quando avevano dato l’ok ci avevamo pensato ma sinceramente, vedendo come si sarebbero dovuti svolgere e il momento storico attuale, avevamo deciso di non allenarci. I ragazzi hanno un programma che dovrebbero rispettare ma è difficile visto che ora non possono allontanarsi da casa”.

Soffermandoci sull’aspetto economico, è in dubbio che questo periodo lascia dei problemi non indifferenti alle società. Quanto tutto questo influisce, economicamente parlando, e che tipo di aiuti vi aspettate?
“Non bisognava neanche iniziare o, almeno, fare l’iscrizione gratuita perché voglio vedere il prossimo anno come si farà e quante società si iscriveranno. Noi ce l’abbiamo fatta grazie ai sacrifici degli ultimi anni ma ad esempio quest’anno molti ragazzi non sono venuti per paura. Bisognerà vedere come vorrà fare la Federazione per i pagamenti perché una parte dei soldi loro li hanno già presi e a dicembre vogliono il restante. Stiamo aspettando per vedere che succede. Lo scorso anno ci avevano detto che ci avrebbero fatto uno sconto del 50% ma hanno solo fatto degli sconti irrisori e molte società hanno fatto pagamenti rateizzati. Per il prossimo anno non dovrebbero far pagare le iscrizioni ma neanche l’assicurazione perché sono solo soldi anticipati. Ti dicono che faranno sconti ma danno solo un contentino. Secondo me non sanno neanche loro come organizzarsi. È una situazione nuova e senza precedenti, non mi metto neanche nei loro panni”.

Roberta Sgarriglia
(foto d’archivio)

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