La decisione era già nell’aria. Ne abbiamo parlato anche settimana scorsa con coach Garbosi – a cui rivolgiamo le condoglianze da parte della redazione di VS per la perdita del fratello Giovanni – e ieri tale prospettiva è divenuta realtà. Con un comunicato diramato da LNP e a seguito, appunto, della richiesta effettuata lo scorso 23 marzo, la FIP ha deciso di dichiarare conclusa la stagione 2019/20 della B a seguito delle nefaste conseguenze dell’epidemia di Covid 19.

Ora, però, arriva il difficile. Se appare molto probabile una neutralizzazione di quelle che sono promozioni e retrocessioni, vi è da capire quale sarà il futuro della B prossima ventura. In casa Robur si può, intanto, festeggiare la salvezza non ottenuta però sul campo dove i gialloblu erano in piena bagarre playout pur avendo dato qualche segnale positivo nelle ultime uscite. Tutto ciò,  però, è ormai storia passata. Ora semmai, sarà da capire quale sarà la scelta che LNP e il suo Presidente, Pietro Basciano, prenderanno nel formalizzare l’organizzazione e la gestione della prossima serie B. Soprattutto considerando che appare molto probabile che anche la A2 chiuda i battenti allo stesso modo.

Molti i nodi al pettine da risolvere: su tutti capire se la richiesta di sospensione del campionato, partendo da LNP, faccia venir meno il carattere di forza maggiore e “liberi” in un certo senso gli sponsor di Lega dai contratti stipulati illo tempore. Vi potrà essere una ricaduta anche sui contratti stipulati dalle singole società? Ovvio, anche se qui vi è un altro dramma, ovvero quello che stanno vivendo in primis i tanti imprenditori appassionati presidenti con le proprie aziende chiuse. Vi saranno ancora i fondi da mettere nel basket? Facile ed evidente rispondere che in parecchi casi la risposta sarà no. E’ molto probabile aspettarsi un terremoto di proporzioni bibliche non solo per la B, ma per tutto il movimento, probabilmente anche in A. Infine, anche in B si sta discutendo di un possibile accordo collettivo per ridurre lo stipendio dei tesserati. Insomma, carne al fuoco, o meglio, problemi ve ne sono parecchi. Chi è sulla tolda di comando non deve aver paura di prendere decisioni anche impopolari: qui siamo all’anno zero della nostra pallacanestro. L’occasione per una riforma vera e seria del nostro basket per ripartire con dei campionati veri ed eliminare, si spera una volta per tutte, i campionati estivi dei diritti.

Matteo Gallo