Il Cas è una realtà che forse non si riesce bene a decifrare dall’esterno, ma per chi è al suo interno può essere definita solo con una semplice ma efficacissima parola: famiglia. Questo concetto è molto chiaro a Luciano Cau, allenatore della prima squadra bustocca ma, ancor prima, giocatore del Cas e amico fraterno del presidente Lelio Gallazzi e del direttore sportivo Claudio Colombo. Il mister è legatissimo al Cas e porta nel cuore tutto l’ambiente proprio come se fosse un figlio, un figlio che può darti gioie e dolori ma al quale vorrai bene per sempre.

Il Cas è la sua prima e finora unica esperienza in panchina.
“Guido la prima squadra da quattro anni, ma sono di casa al Cas da ben prima. Ho un rapporto molto forte con questi colori e con le persone che fanno parte del club ed essere arrivato a portare la squadra in Promozione è per me motivo di orgoglio. In estate ho pensato di lasciare: ho una moglie e un bambino piccolo, abito la Lisanza che non è proprio vicino a Busto Arsizio e un lavoro da portare avanti. Poi, invece, non me la sono sentita di abbandonare questi ragazzi e ho voluto fare questo passo con loro, ovvero raccogliere insieme la sfida chiamata Promozione”.

Il suo rapporto con il Cas sembra andare oltre a tutto, è una passione quasi viscerale. 
“Siamo una realtà piccola e che si gestisce, per altro bene, solo con le sue forze. Manteniamo le promesse che facciamo e a Sacconago si sta bene tanto che nessun giocatore se ne vuole andare anche se ha poco spazio e magari altrove giocherebbe di più. Il gruppo è la forza che spinge questo motore che conta un’ottima prima squadra ma anche un florido settore giovanile. Non mi vedo in nessun’altra parte se non qui e probabilmente non allenerò in altri club”.

Siete stati la bellissima sorpresa del girone d’andata. Qual è il segreto?
“In realtà siamo stati una sorpresa soltanto perchè siamo una neopromossa. I giocatori che sono arrivati in estate sono di grande spessore, così come coloro che siamo riusciti a trattenere e che hanno detto no a qualche sirena. A dire la verità pensavamo di trovarci nella parte destra della classifica, mentre da molte settimane siamo nella parte sinistra e siamo stati anche in zona playoff. Il nostro punto di forza è il gruppo, la voglia di stare assieme, di lottare e di imparare ogni giorno qualcosa”.

Un piccolo neo può essere l’aver fatto pochi punti in casa rispetto a quelli conquistati fuori.
“Sicuramente, e in questi mesi ho provato a dare due risposte a questo. La prima è che il nostro campo non ci aiuta a giocare palla a terra perchè non è in perfette condizioni ed è piuttosto piccolo rispetto ad altri; la seconda, ed è quella che mi piace di più, è che fuori casa imposto una partita più tattica e attendo di più gli avversari che spesso ci affrontano con tanti attaccanti e, quindi, inevitabilmente si sbilanciano. Noi spesso e volentieri ripartiamo in campo aperto e, grazie ai giocatori tecnici che abbiamo, facciamo gol. Poi per gli altri recuperare è dura perchè sappiamo difenderci bene e non per niente siamo una delle difese meno bucate dell’intero campionato. Dobbiamo migliorare un po’ in attacco, ma ci stiamo lavorando”.

Dove potete arrivare? Qual è il vostro obiettivo?
“Vogliamo arrivare il prima possibile a 40 punti ed essere sicuri della salvezza. In realtà, poi, l’appetito vien mangiando e, visto che ci siamo abituati a stare in alto, vogliamo proseguire bene e tenerci ben lontani dalle sabbie mobili. Per ora il cuscinetto dalla zona rossa è ancora ampio, ma non bisogna mai abbassare la guardia”.

Nel 2020 avete ricominciato con una vittoria e due sconfitte.
“Penso che in questa fase ci stiano penalizzando un po’ gli infortuni. All’ossatura della prima squadra, abbiamo aggiunto bravissimi ragazzi della Juniores che, però, hanno bisogno di fare esperienza e di maturare. Ciò che chiedo a loro, che sono tutti talentuosi e che secondo me già l’anno prossimo saranno in pianta stabile in Promozione, è di essere più ‘sgamati’ e furbi in alcune circostanze. Detto questo, tuttavia, posso solo fare i complimenti alla mia squadra che alla prima dell’anno nuovo ha vinto a Uboldo, campo molto difficile, ha giocato bene contro il Sedriano sbagliando però troppo in attacco e fatto una buona prova anche a Vighignolo contro cui un altro risultato sarebbe stato più giusto”.

Domenica arriverà la Besnatese e sarà una gara tutta da gustare.
“Non vogliamo nasconderci e dico che per noi sarà un match spartiacque: se vinceremo i nostri obiettivi saranno ambiziosi e il campionato per noi potrà prendere davvero una piega interessante; se perderemo, invece, penso che resteremo fino alla fine sulla linea di galleggiamento tra i playoff e i playout. Mi auguro che prevalga la prima ipotesi che renderebbe tutto più frizzante. Al Cas ce lo meriteremmo”.

IL CAMMINO DEL CAS

Laura Paganini