Continua la diatriba tra chi è fermamente convinto che fermare il campionato sia stato un grosso errore e chi, una minoranza visti i pareri delle ultime settimane, pensa esattamente il contrario. A far parte di quest’ultima voce “fuori dal coro” c’è il Buguggiate: “Me l’aspettavo – commenta il ds Cortazzi – e in realtà pensavamo di non partire neanche perché era innegabile che sarebbe successo questo e che lo stop non sarebbe durato solo fino al 13 novembre”.
Un pensiero che riflette anche la decisione di non riprendere gli allenamenti: “Abbiamo deciso di sospendere completamente l’attività, non abbiamo imposto nulla. Anche il campionato secondo me inizierà più avanti, non il 7 febbraio, e il problema della Federazione sarà come farlo ripartire. L’idea più intelligente è dividersi in 3 gironi e la squadra vincente di ogni girone si scontra con quelle degli altri due”.

Anche mister Pedretti è dello stesso parere: “La mia ragazza lavora in ospedale e so com’è la situazione e per questo nemmeno io sarei partito col campionato. I ragazzi sapevano come la pensavo e sono stati molto bravi perché non ero motivato, andavo agli allenamenti e non entravo negli spogliatoi come di solito si fa prima delle partite, davo solo la distinta. La mia è un’ottima squadra e se fosse stato un campionato normale avrebbero lottato per i playoff”.

Continuando sul discorso squadra, i ragazzi come la pensano?
“Come dei ragazzi di 20 anni, sono più “incoscienti”, diciamo, ma ci sono anche giocatori più grandi che hanno famiglia, nonni e pensano a loro”.

Ritornando al campionato, che cosa ne pensi di tutto quello che è stato fatto e che sta succedendo?
“Sono molto critico verso chi gestisce il nostro calcio provinciale perché in un anno così particolare non si può pretendere di organizzare un campionato a 18 squadre. Penso che ai nostri livelli non tutte le società potevano adottare le misure di sicurezza. Trovo assurdo anche il fatto di dover giocare l’8 dicembre o il 6 gennaio e ancor prima di tutto ciò avevo detto ai miei di andare in vacanza. C’è stato un errore a monte perché bisognava fare dei gironi più snelli. Davanti a noi c’è una situazione brutta e tra poco si farà fatica ad andare a correre anche da soli. Noi siamo dilettanti e chi decide non deve gravare sulle società con ulteriori costi ma deve prendere delle decisioni serie e con responsabilità”.

Se miracolosamente si dovesse riprendere senza intoppi il 7 febbraio, che soluzione opteresti?
“Sono del parere che non si debba più riprendere, la situazione non migliorerà, anzi. Adesso si deve privilegiare la scuola e il lavoro. Però se si dovesse ripartire farei pure io i 3 gironi con play-off e play-out finali, così tutti iniziano allo stesso modo. Dispiace che qualcuno perda qualche punto ma almeno si riparte da zero”.

Roberta Sgarriglia

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