Come in molti dicono “Il calcio è lo sport più bello del mondo” e non è così difficile capire il perché. Non si tratta solo di scendere in campo e giocare ma c’è tutta una cornice che fa da contorno: i rapporti di amicizia che si creano, il rispetto per l’avversario e l’esserci sempre per i tuoi compagni di squadra.
Anche a Buguggiate si respira una forte armonia e, per questo, Luca Blanco, attaccante di rilievo corteggiato da diverse società quest’estate, non ha avuto dubbi nel proseguire il suo percorso con il Buguggiate. Con il nuovo anno alle porte, Luca ha tracciato il punto della situazione di questa stagione sfuggente con uno sguardo al futuro.

Innanzitutto, come mai hai scelto di restare al Buguggiate, nonostante le offerte da categorie superiori?
“Sono rimasto per il gruppo, siamo una bella squadra e, prima di essere compagni, siamo amici. Inoltre, c’è un bel progetto in atto perché, prendendo Sinopoli e altri giocatori di categoria, ho visto che si poteva fare bene e che i play-off erano abbordabili”.

Come è stato questo inizio di campionato, dopo tutti quei mesi senza giocare? Inizialmente in Coppa non è andata molto bene mentre in campionato avete iniziato a segnare tanto…
“La condizione fisica era quella che era, il mister all’inizio ci ha dato un’impronta di gioco che è venuta fuori dopo la Coppa Lombardia. Diciamo che abbiamo preso la Coppa come un test e, forse, non le abbiamo dato la giusta importanza. Poi tra gruppo e innesti nuovi avevamo bisogno di carburare sia a livello fisico che di squadra e questo si stava iniziando a vedere nelle partite in campionato”.

Ti aspettavi la sospensione?
“Sì, questa decisione era nell’aria e tra gli “addetti ai lavori” se ne parlava già. Ancor prima di iniziare si parlava di partire a gennaio, poi siamo riusciti a riprendere a settembre. Mi manca lo sport in generale ed, essendo rimasto per i miei compagni, mi mancano. Spero si possa tornare, almeno, come quest’estate”.

Molte società, tra cui il Buguggiate, sono d’accordo nel non riprendere gli allenamenti almeno fino alla fine di questo mese. Di che parere sei?
“Penso sia giusto aspettare, la salute viene prima di tutto. Egoisticamente parlando, ti direi anche ‘va bene riprendiamo’ ma capisco anche che magari qualcuno ha timore e penso che, se dobbiamo allenarci tutti distanziati e lavorare solo sulla parte atletica, è meglio che ognuno faccia allenamento da solo nel proprio comune”.

Pensi che effettivamente si riprenderà come dicono il 7 febbraio? Come concluderesti il campionato?
“Detto da me che “non sono nessuno”, sono voglioso di ripartire a febbraio e la speranza c’è, così come l’ambizione. Sarà sicuramente una cosa parecchio anomala. Fare un girone unico può essere una fortuna da un lato ma se dovessi giocare fino a luglio non sarebbe un problema anzi, è assolutamente un piacere per me, alla fine noi lo facciamo per questo. Sulle modalità ne ho sentite tante, molto probabilmente preferirei giocare una volta a settimana perché storicamente, vedendo gli ultimi anni, il Buguggiate non va tanto bene nei turni infrasettimanali”.

Se dovessi dirmi una cosa positiva di quest’anno, calcisticamente parlando, e un augurio per il futuro, cosa mi diresti?
“Tra le cose positive c’è sia la sensazione di quando ho rivisto i miei compagni ad agosto dopo tanti mesi, sia la partenza del campionato dove stavo trovando anche una continuità personale. Per il futuro mi auguro di fare bene con la mia squadra e, detto fuori dai denti, fare il meglio possibile. I playoff e salire di categoria sono gli obiettivi principali”.

Roberta Sgarriglia

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