Al confine tra Varese e Gazzada Schianno, il centro sportivo Bellavista è da anni un punto di riferimento per chiunque voglia praticare palestra, nuotare, cimentarsi in una vasta scelta di corsi adatti a tutte le età, praticare tennis e giocare una partita di calcetto insieme ad amici e colleghi. Ora però, come imposto dal DPCM dello scorso 25 ottobre, i cancelli della struttura sono chiusi e i pensieri della proprietaria, la dottoressa Laura Donna, sono molti.

Prima non si è più potuto giocare a calcetto, poi il DPCM ha chiuso del tutto palestre, piscine e centri come il vostro, ora la Lombardia è in “zona rossa” e c’è un lockdown simile a quello della scorsa primavera. Si aspettava di dover affrontare un nuovo periodo di chiusura?
“E’ stata un’escalation drammatica. Ci siamo adeguati a tutti i protocolli per consentire ai nostri soci di fare attività in totale sicurezza. Il nostro era un ambiente più da boutique che da palestra tanto seguivamo tutto alla lettera e tanto il nostro contesto era tranquillo e apprezzato. Poi, a poco a poco, hanno prima ventilato lo stop e poi l’hanno reso concreto. Già da qualche settimana prima che fosse preso il provvedimento, il clima generale era pesante e le iscrizioni e i rinnovi sono calati drasticamente. Non posso che affidarmi alla scientificità dei dati in possesso a chi ci governa; spero che prima di chiudere palestre e piscine abbiano avuto riscontri concreti che il numero di contagi è cresciuto anche a causa del nostro essere aperti. Ora la situazione è difficile sotto tutti i punti di vista e non possiamo fare altro che armarci di pazienza e buona volontà e provare ad essere positivi”.

Come state affrontando questo periodo?
“La nostra struttura è grande e i costi di gestione non sono indifferenti, aspetto di cui dobbiamo tenere conto. In questi giorni la mia priorità è quella di completare le buste paga di ottobre dei miei istruttori e collaboratori, tutte persone in gamba, professionali e a me care. Per il resto, vedremo come fare e se le promesse ventilate da chi governa verranno davvero mantenute”.

Avete ricevuto sostegno economico durante il lockdown primaverile? Su che aiuti potete contare ora?
“Non abbiamo avuto nemmeno un contributo, il Decreto Rilancio purtroppo non ci ha toccati né riguardati. Ora speriamo di essere compresi nel Decreto Ristori e nel frattempo navigo a vista, non so che cosa posso attendermi dalle prossime settimane. A dicembre potrò aprire? La situazione non lascia ben sperare, ma mi auguro di riprendere presto sperando in un futuro un po’ più roseo dell’attuale presente”.

Dopo il primo lockdown, con l’estate e a settembre le persone hanno ricominciato frequentare la struttura? C’è stata una ripresa? 
“Un buon 40% di chi aveva un abbonamento attivo non si è ripresentato. Altri, invece, sono tornati e posso citare decine di belle storie di incontri avvenuti da noi in piena sicurezza: molte persone che erano abituate a vedersi e frequentarsi da noi si sono riviste mesi dopo e hanno finalmente potuto iniziare di nuovo a fare attività, a divertirsi e a chiacchierare, il tutto nel totale rispetto delle regole. In estate abbiamo aperto, seppure in modo contingentato, la nostra piscina esterna e c’è stato un buon riscontro. Quanto alle nuove iscrizioni per la nuova stagione, però, sono state poche”.

Fino al DPCM di ieri, il padel è stata un’attività consentita. Avete mai pensato di allestire un campo ad hoc?
“Ci abbiamo pensato, è una disciplina divertente e interessa ad un target di persone più allargato rispetto al tennis. Vorremmo realizzarlo in futuro, ma i costi non sono indifferenti e al momento non ne avevamo la forza. Speriamo di poter ricominciare a lavorare così da fare rientrare anche il padel nei nostri prossimi progetti”.

Nel frattempo, tornando al presente, vi state tenendo in contatto con i vostri soci? Avete pensato a qualche iniziativa?
“Nella scorsa primavera abbiamo attivato una piattaforma online che si chiama B Live. I nostri abbonati possono accedere gratuitamente a tutti i corsi che organizziamo e che, ad oggi, sono 12 e riguardano varie attività e che sono adatti alle più svariate fasce d’età. Grazie a questa app, scaricabile anche dai non iscritti ad un prezzo popolare, le persone possono prendere parte a lezioni tenute dai nostri istruttori e anche confrontarsi con loro e con gli altri partecipanti. Spesso questi incontri sono utili per fare attività fisica ma anche per socializzare e mantenere vivi i rapporti che si sono instaurati di persona. Stiamo studiando corsi dedicati a chi faceva acquagym e al più presto ne daremo comunicazione”.

Laura Paganini

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