Il blocco totale dello sport coinvolge ovviamente anche l’attività sportiva svolta dalle persone con disabilità e tra le realtà operanti in questo ambito sul nostro territorio c’è quella dell’Asa – Associazione Sportiva Dilettantistica Anffas Varese. Valentina Marocco, Coordinatore sportivo, racconta come l’associazione varesina sta vivendo questo momento.

A chi si rivolge la vostra attività e quali discipline sportive vengono praticate?
“Asa è una realtà sportiva affiliata Coni FISDIR e Special Olimpics Italia che da più di venti anni si occupa di sostenere e promuovere attività motorie per persone con disabilità intellettiva e relazionale. La nostra proposta sportiva prevede la pratica del nuoto, bocce, bowling e canottaggio e si rivolge a ragazzi in età scolare e persone adulte. Il nostro obiettivo principale è di carattere socio-educativo”.

Quando avete sospeso le vostre attività?
“Abbiamo sospeso tutto dal 23 febbraio anticipando i provvedimenti governativi perchè lavorando con ragazzi e adulti appartenenti a fasce più a rischio dal punto di vista fisico, abbiamo messo al primo posto la tutela della salute”.

State mantenendo un contatto con i vostri ragazzi?
“Sì, certo. Abbiamo chiesto ai nostri allenatori e collaboratori di fornirci dei video nei quali proporre ai ragazzi un’attività sportiva da svolgere tra le mura domestiche, un’attività ricreativa e anche solo un messaggio di saluto di carattere affettivo ed emotivo. In questo momento più che mai è necessario sentirci vicini nei modi possibili”.

Come stanno reagendo le famiglie?
“Le famiglie si aspettavano il blocco delle attività come conseguenza logica alla sospensione della scuola. Detto questo, le famiglie dei nostri ragazzi sono vicine e partecipe alla nostra richiesta di attività a casa, ci informano con messaggi e video su come stanno procedendo nella loro quotidianità i ragazzi. Sono testimonianze belle e gratificanti per tutti noi”.

Il blocco delle attività oltre agli allenamenti cosa ha comportato all’interno della vostra stagione sportiva?
“Sono venute meno le competizioni di carattere provinciale, regionale e nazionale. Per alcune competizioni ed eventi di livello provinciale e regionale si stanno valutando le possibilità di recuperarle inserendole nel calendario della prossima stagione, per eventi e gare di portata nazionale attendiamo le direttive che arriveranno dai responsabili di riferimento”.

Come giudica le misure per il settore sportivo presenti nel decreto “Cura Italia”?
“Lo stiamo valutando unicamente per quanto riguarda l’aspetto del sostegno economico agli allenatori e i collaboratori sportivi. Gli altri punti li vediamo più che altro in vicinanza ai gestori delle varie associazioni sportive che nella quasi totalità dei casi ci danno ospitalità gratuita o in forme agevolate all’interno delle loro strutture”.

Lo sport costretto a fermarsi quali elementi di riflessione può offrire?
“Per tutto lo sport in generale e ancor più nello specifico della nostra attività dove l’aspetto agonistico non è prioritario, questo stop fa emergere, nella sua mancanza, la valenza dello sport come momento importantissimo per lo sviluppo della persona nella sua individualità e nel suo rapportarsi in termini affettivo-relazionale con gli altri”.

Un augurio per il futuro.
“Come tutte le prove difficili da superare sono convinta che ne usciremo accresciuti, torneremo ad allenarci e a divertirci con ancora più voglia di stare insieme, potendo apprezzare in modo più pieno l’importanza di incontrarsi e di poter condividere un percorso sportivo”.

 Marco Gasparotto