Il GM della Pallacanestro Openjobmetis Varese, Andrea Conti, alla luce della necessità di affrontare il problema riguardante il taglio degli stipendi di giocatori e allenatori che sta colpendo il basket italiano, chiama tutte le parti in causa all’unità d’intenti per risolvere al meglio la situazione e per salvaguardare ciò che resta di questa annata.

Cos’è emerso dall’ultima assemblea di Lega sulla possibile ripartenza del campionato?
“Dall’ultima assemblea di Lega è emersa la volontà di cercare di terminare questa stagione. E’ una volontà dettata da un fatto puramente sportivo, per poter assegnare il titolo. L’ultima data papabile per l’inizio del campionato è il 30 maggio con la ripresa degli allenamenti il 16, per poter terminare la stagione entro il 30 di giugno, quindi una speranza veramente flebile”.

Qual è la posizione della Pallacanestro Varese in merito alla questione del taglio degli stipendi e come procede la discussione con staff tecnico e giocatori?
“E’ chiaro che ci stiamo muovendo su più fronti, dal discorso stipendi al rapporto con la Federazione riguardo i parametri di iscrizione al nuovo campionato che sarà il campionato della rinascita. La nostra posizione sul tema degli stipendi è molto chiara; tutti dovremo rinunciare a qualcosa, tutti dovremo ridare qualcosa al sistema pallacanestro per farlo ripartire, perché più squadre ci saranno al via, più opportunità di lavoro ci saranno meglio sarà per tutti, dai giocatori, ai dirigenti, agli addetti ai lavori. La nostra idea è di trovare una linea comune per il taglio degli stipendi ma che sia condivisa con le altre società e con il sistema, in particolare con i sindacati GIBA e USAP per quanto riguarda i giocatori e gli allenatori”.

Come ha appreso la notizia di qualche società che ha già annunciato le proprie misure di contenimento degli stipendi?
“Purtroppo ho letto di queste fughe in avanti di qualche società. E’ chiaro che ognuno può fare quello che vuole in casa propria, ci mancherebbe, però se tutti dovessimo fare un passo insieme avremmo anche più forza e credibilità come Lega.”

Come questa crisi influenzerà la prossima stagione?
“Sicuramente questa crisi economica ha colpito tutto il mondo e tutti i settori compreso lo sport ed in particolare la pallacanestro che vive di mecenati e di consorzi. E’ chiaro che delle squadre avranno più difficoltà a trovare le risorse necessarie per iscriversi la prossima stagione, per questo dovranno cambiare un po’ le regole, ma non per permettere a tutti di iscriversi e trovarsi dopo due mesi con squadre che non possono più andare avanti. Quindi servirà essere un po’ più di manica larga ma con regole chiare e decise sui parametri utili all’iscrizione”.

Da questo punto di vista Varese sta già studiando una linea per il prossimo anno, anche in vista di un mercato che sarà più povero?
“Innanzitutto bisogna mettere al sicuro questa stagione cercando di terminarla, in attesa di comunicazioni ufficiali dal Governo, dal CONI o da chi dovrà prendere la decisione di concludere il campionato. A quel punto bisognerà fare un bilancio di chiusura della stagione in corso e capire quanti mezzi avremo per ripartire. Dovremo fare con quello che avremo, chiaro che la volontà di tornare in campo da protagonisti è tanta”.

Nel caso in cui si tornasse in campo sarebbe a porte chiuse?
“Alla luce degli ultimi decreti e delle ultime dichiarazioni del Ministro Spadafora, io credo che sarebbe una ripresa a porte chiuse. Per le porte aperte se ne riparlerà la prossima stagione ma penso sempre con determinati vincoli”.

Alessandro Burin