Ci sono persone all’interno di Pallacanestro Varese che magari appaiono meno, ma che sono sempre in prima linea e danno l’anima per la squadra. Uno di questi è Davide Zonca, che ha iniziato come assistente fisioterapista sei anni fa, ora è al suo settimo anno in società ed il terzo da fisioterapista. A casa di Davide la pallacanestro è sempre stata una passione condivisa dai nonni e soprattutto dalla mamma, che da giovane ha giocato a basket, così come Davide fin da quando aveva sei anni. Ogni stagione a Davide regalavano l’abbonamento in curva, il destino era già segnato, cresceva infatti a pane e basket. “E’ una passione che ha sempre fatto parte della mia vita” ci racconta il fisioterapista biancorosso, “per me adesso essere parte della società è una soddisfazione unica, ho la possibilità nello spogliatoio di stare a contatto con giocatori di serie A che magari ho visto fin da piccolo come i miei idoli e in particolare ogni volta che entro nel nostro palazzetto è un’emozione incredibile”.

L’aspetto che preferisci del tuo lavoro…
Lavorare a stretto contatto con persone preparatissime e condividere con loro gioie e dolori, essere felice ad esempio quando un giocatore rientra da un infortunio e lo vedo saltare, correre, giocare sapendo tutta la fatica che ha fatto per recuperare, ecco in quei momenti mi sento davvero appagato perchè sono consapevole di averlo aiutato a riprendersi.

Che tipo di rapporto riesci ad instaurare con i giocatori? Hai coltivato anche delle amicizie con alcuni di loro?
Mi capita spesso di risentirne qualcuno, adesso poi con i social è tutto molto più semplice, basta un clic e raggiungi chiunque. Con alcuni il rapporto è davvero speciale: sono stato al matrimonio di Andrea De Nicolao, è stato bellissimo.

E con il resto dello staff medico?
Mi ritengo molto fortunato, l’aspetto fondamentale è il lavoro d’equipe, la comunicazione, il rapporto che si crea dentro lo staff..mi trovo molto bene con tutti i miei colleghi e devo ringraziare davvero ognuno di loro perché fin dall’inizio del mio percorso mi hanno aiutato ad inserirmi nell’ambiente: coach Caja che mi ha dato subito fiducia, Matteo , Silvio, Marco e i dottori che mi hanno dato e mi danno consigli importanti per lavorare e migliorare, un ringraziamento davvero speciale poi e a Max Ferraiuolo, per tutto cio’ che fa per me ogni giorno.

Quest’anno la squadra è completamente diversa rispetto allo scorso anno, dei nuovi acquisti conosci bene Siim Sander Vene?
Sono sincero, sono molto contento che torni Siim, quando è stato a Varese la prima volta, abbiamo stretto un bel rapporto e ci sentiamo spesso, è un bravissimo ragazzo e anche molto simpatico nonostante sembri serio giudicandolo solamente dall’esterno.

C’è un giocatore che hai conosciuto nell’arco di questi anni che ti ha lasciato qualcosa di particolare?
Tutti i giocatori ti lasciano qualcosa, noi ogni anno ne cambiamo tanti ed è sempre spiacevole salutare a fine stagione ragazzi con cui si è passato un anno intero, tanto tempo fra viaggi ed emozioni; non mi sembra giusto però parlarti solo di alcuni di loro perché rischierei di dimenticarmi di qualcuno, ovviamente ora i giocatori con cui passo il maggior tempo (Giancarlo Ferrero, Nicola Natali e  Matteo Tambone) sono le persone con cui riesco ad instaurare un rapporto più profondo.

Benedetta Lodolini