Giornata importante, questa, sia per le zone alte che per le retrovie della classifica. Milano perde con Cremona e si avvicina pericolosamente a Venezia, vincente contro Avellino. Trieste ferma la striscia vincente di Cantù con una grande prestazione offensiva, mentre Sassari batte Trento e rimane aggrappata alla corsa playoff. In fondo alla classifica, la vittoria di Reggio su Pistoia lascia i toscani soli soletti all’ultimo psoto.

Segafredo Virtus Bologna – VL Pesaro 78-70
Prosegue nel migliore dei modi l’esperienza di Sasha Djordjevic sulla panchina della Virtus, che batte anche Pesaro e continua a lottare per un posto ai playoff, con la classifica avulsa che la premia come migliore squadra tra quelle del gruppone a quota 24 punti. La Virtus parte subito molto forte nel primo quarto, dove raggiunge un vantaggio in doppia cifra, e gestisce bene la gara nei periodi successivi. Fondamentale è l’apporto di Kravic dalla panchina, capace di mettere in seria difficoltà la difesa di Pesaro con i suoi centimetri, accompagnato dalla regia di un Mario Chalmers esordiente in serie A (5 punti in 17 minuti per l’ex campione Nba). Pesaro prova un’insperata rimonta nell’ultimo quarto sulle ali dell’immancabile Erik McCree ma è respinta dall’esperienza del capitano delle V Nere Pietro Aradori. Per Bologna 19 dello stesso Arardori, 12 di Kravic, 10 di Mbaye e Taylor. Per Pesaro 26 di McCree, 13 di Lyons e Blackmon, 11 di Mockevicius.

Umana Reyer Venezia – Sidigas Avellino 76-65
Fondamentale vittoria interna di Venezia, che batte Avellino tra le mura amiche e approfitta della sconfitta di Milano a Cremona per recuperare ancora un paio di punti nei confronti dei primi della classe, dopo averli battuti nello scontro diretto della scorsa settimana. Gli uomini di De Raffaele partono forti fin dai primi minuti, sfruttando specialmente l’assenza di Hamady N’Diaye per la Sidigas (oltre a quella prolungata di Costello) e decidendo quindi giocare spesso e volentieri vicino al canestro. La scelta paga: Mitchell Watt è un rebus irrisolvibile non solo per il suo diretto avversario Ike Udanoh, ma per tutta la difesa della Sidigas, che non ha contromisure nei confronti del lungo americano di Venezia. Grazie a questa dominante presenza interna la Reyer riesce a sopperire a delle percentuali nel tiro da fuori (5/25, 20%) non propriamente esaltanti, ma gestisce la palla con molta attenzione, con solo 5 perse a fronte di 20 assist. Per Venezia 27 di Watt, 10 per Tonut, Daye e De Nicolao. Per Avellino 14 di Green, 12 di Udanoh, Campogrande e Harper.

Acqua S.Bernardo Cantù – Alma Trieste 66-88 (foto FB Alma Pallacanestro Trieste)
Vera e propria impresa di Trieste, che espugna il PalaBancoDesio dominando in lungo e in largo una squadra come Cantù che veniva da otto vittorie consecutive. Gli uomini di Dalmasson sono capaci di imprimere un ritmo veloce e frenetico alla gara fin dai primi minuti, e Cantù resiste solo per poco più di due quarti, prima di soccombere alla potenza dell’artiglieria triestina. Il direttore d’orchestra è il solito Chris Wright, che non è precisissimo al tiro ma registra 9 assist senza neanche perdere un pallone, mentre i tiratori scelti sono Sanders e Fernandez, autori di 7 triple in due. Il vero mattatore della gara è però Zoran Dragic, bravissimo nel penetrare nel cuore della difesa di Cantù e sempre lucido dalla lunetta (7/7 ai liberi). Cantù è troppo poco precisa sia da 3 che dalla lunetta per rimontare, con il solo Gaines in grado di mettere costantemente in difficoltà la difesa di Trieste. Per Cantù 25 di Gaines, 12 di Stone, 11 di Davis e 10 di Jefferson. Per Trieste 21 di Dragic, 14 di Fernandez e 11 di Sanders e Knox.

Fiat Torino – Germani Basket Brescia 89-91
Vittoria al fotofinish per Brescia, ennesima occasione sprecata per Torino, squadra incapace di vincere con una volata finale e quindi staccare le dirette concorrenti per la salvezza. La Fiat parte subito forte, grazie a un Darington Hobson in giornata di grazia, estremamente difficile da fermare sia quando prova la soluzione personale sia quando inventa per i compagni. La Germani riesce a ricucire lo svantaggio nel terzo quarto, soprattutto grazie alla ottima giornata dall’arco di un giocatore in particolare, Jordan Hamilton. L’ala ex-Denver Nuggets fa registrare infatti un impressionante 11/13 dall’arco, una prestazione balistica quasi senza precedenti. Infatti il campionato di serie A non vedeva un giocatore con 11 tiri da 3 realizzati in singola partita dal 2004, con Lucas Recker. Nonostante una partita estremamente confusionaria e piena di errori, con 42 palle perse complessive, la prestazione personale di Hamilton aiuta la Germani a conquistare due punti importantissimi in chiave playoff. Per Torino 28 di Hobson, 17 di McAdoo, 15 di Moore e 13 di Cotton. Per Brescia 33 di Hamilton, 14 di Abass e Cunningham.

Banco di Sardegna Sassari – Dolomiti Energia Trentino 88-70
Grande prova di carattere per gli uomini di coach Pozzecco, che conducono dal primo all’ultimo minuto, dominano tra le mura amiche la Dolomiti Energia e si riportano nel vivo della lotta per i playoff. Sassari è molto aggressiva fin dalla palla a due, attacca il ferro con regolarità e coglie di sorpresa più e più volte la miglior difesa del campionato. Sono addirittura 33 i tiri liberi tentati dalla Dinamo, che colleziona anche 26 assist, segno di una circolazione di palla estremamente efficace. Jaime Smith vince nettamente il duello in cabina di regia con Aaron Craft: l’ex Cantù è preciso sia dal campo che dalla lunetta, mette in ritmo i suoi compagni e non perde neanche un pallone, mentre il playmaker di Trento ha soli 2 punti con 1/5 dal campo e 5 palle perse. L’attacco di Trento fa molta fatica in generale e non riesce a trovare nessuno che sappia punire la difesa avversaria con regolarità. Per Sassari 16 di McGee, 15 di Smith, 13 di Pierre, 11 di Cooley e Thomas, 10 di Gentile. Per Trento 12 di Gomes e Pascolo, 10 di Flaccadori.

Vanoli Basket Cremona – AX Armani Exchange Milano 76-72
Serve la miglior Vanoli Cremona, sicuramente non quella debole e distratta vista a Masnago, per battere la prima della classe e conquistare due punti fondamentali non solo per il morale, ma anche per salire a quota 30, approfittare della sconfitta di Avellino e distanziarsi da tutte le altre squadre che stanno lottando per un posto tra le prime otto. La Vanoli è capace di resistere al primo assalto milanese, animato da un James Nunnally molto attivo, ma è capace di riportarsi a contatto sfruttando le sue armi migliori: una difesa fisica che vede in Mathiang il suo perno e il talento dei singoli, in particolare di Crawford, che non ha una grande giornata al tiro da fuori ma è il solito problema in penetrazione. Entrambe le squadre fanno molta fatica a segnare dall’arco, combinando per un 7/40 nel tiro da 3, quindi la gara si gioca perlopiù al ferro, ed è lì che la vince Cremona, grazie alla fisicità dei suoi esterni e a un’ottima difesa interna. Per Cremona 24 di Crawford, 13 di Saunders, 12+13 di Mathiang e 11 di Diener. Per Milano 21 di Tarczewski, 19 di Nunnally.

Oriora Pistoia – Grissin Bon Reggio Emilia 76-80
Importantissima vittoria di Reggio Emilia, che batte Pistoia al PalaCarrara e sale a quota 12 punti, staccando proprio Pistoia dal fondo della classifica al termine di 40 minuti di sfida molto combattuta e intensa. Dopo 3 quarti che si sono giocati in estremo equilibrio, Reggio si è affidata al talento dei suoi singoli, tra cui spicca Micheal Dixon, che da quando è arrivato in Italia è senza dubbio il leader offensivo dei suoi. Lo stesso Dixon ha ingaggiato una sorta di duello a distanza con Tony Mitchell, unico giocatore di Pistoia in grado di garantire una costante presenza offensiva per i suoi. Pistoia paga proprio la sua mancanza di continuità, in quanto non riesce ad essere costante per tutto il corso della partita. Per Pistoia 29 di Mitchell, 13 di Auda. Per Reggio 21 di Dixon, 14 di Cervi, 12 di Allen.

LA PARTITA DELLA PALLACANESTRO VARESE

RISULTATI E CLASSIFICA

Marco Mastrorilli