Numero 6 e numero 7 liberi. Così, tanto per solleticare le fantasie del tifo biancoblu. Ben sapendo che in via Cà Bianca vige il modello Tottenham. Cioè, non parte e non arriva nessuno. Salvo casi di emergenza assoluta. Oggi all’Hotel Melià di via Masaccio a Milano si apre il mercato dei professionisti (chiusura giovedì 31) e i numeri in oggetto sono quelli orfani di Stefano Molinari (6), centrocampista finito in prestito alla Bustese Milano City e di Ersid Pllumbaj (7), attaccante meteora allo “Speroni” con contratto rescisso e approdo all’Arzignano. Razionalizzazione della rosa avvenuta per tempo che ha portato gli attuali effettivi a 23 (compreso il terzo portiere Matteo Angelina). Numero più che sufficiente a reggere le 18 gare restanti (17 in 105 giorni in virtù dell’ormai certa defezione del Pro Piacenza) e i soli 2 infrasettimanali sino alla chiusura del 4 maggio (23 gennaio a Siena e 13 febbraio con il Novara).

D’altra parte si parla di mercato di riparazione. E siccome a Busto non c’è davvero nulla da riparare la finestra si apre ma i serramenti restano chiusi. Nonsense utile solo a rendere l’idea di quanto è facile immaginare farà (o non farà) Sandro Turotti. Semmai (e questo è il vero tema), andranno gestite (se ce ne saranno) eventuali sirene in uscita. Perché un mese di mercato può essere davvero lungo e tigrotti che si siano illustrati in questa prima metà non mancano di certo. In considerazione di altri numeri (quelli del bilancio) che sfuggono alle opinioni e che vanno sempre fatti quadrare. Anche pensando in prospettiva già alla prossima stagione. Premessa necessaria a stoppare subito sul nascere chiacchiere da bar del genere: “Due innesti e ci giochiamo la B ai playoff”. Ecco, magari un’altra volta eh…

Comunque (per quanto fatalmente ovvio), mai dire mai. E occhio ai numeri. Tornando a bomba, il 6 e il 7 di prima. Due maglie non banali che attendono nuovi indossatori. E che (chissà?) non li troveranno fino all’estate prossima.

Giovanni Castiglioni