Gran fisico, buona tecnica, sicuro sulle palle alte e nel dirigere la difesa: sono queste le caratteristiche di Filippo Teseo, attuale portiere del Gavirate che, ai tempi della coppia d’oro Cassano-Pazzini, ha vestito la maglia della Primavera della Sampdoria. Dopo un peregrinare in Serie D, un’esperienza in Svizzera, un anno sabbatico e un gravissimo infortunio, è ripartito da Gavirate dove difende la porta della squadra con la migliore difesa del torneo insieme alla capolista Vergiatese (24 gol subiti).

Mancano due giornate e il Gavirate, quarto a -4 dalla vetta, potrebbe fare da ago della bilancia del campionato. 
“In un certo senso sì, visto che affrontiamo prima il Morazzone e poi la Vergiatese. Però non mi piace pensarla così perché noi dobbiamo giocare per la nostra classifica e per cercare di spingerci più in alto possibile. Sinceramente vedo poco probabile un nostro balzo davanti a tutti perchè ci sono tre squadre che ci precedono, ma di certo daremo il massimo per arrivare al meglio ai playoff. Per noi saranno come due finali”.

teseo filippo 1Domenica avrete di fronte il Morazzone, una tua ex squadra. Ti aspettavi arrivasse così in alto?
“Ho giocato due anni in rossoblù ed è stata un’esperienza molto positiva: nella prima stagione abbiamo vinto in carrozza il campionato di Prima Categoria, mentre l’anno dopo ci siamo salvati in Promozione. Rispetto a due anni fa, tuttavia, sono rimasti soltanto Ghizzi, Vezzoli e Colavito perchè la rosa è stata rinnovata profondamente e in panchina c’è un mister diverso. Non pensavo che il Morazzone potesse andare così bene, ma il lavoro paga e la loro posizione in classifica è meritata. All’andata abbiamo avuto ragione noi di misura al termine di una sfida molto combattuta ed equilibrata. Domenica mi aspetto una partita simile, una vera battaglia che affronteremo senza timore per prendere ancora più consapevolezza della nostra forza”.

Come state?
“Siamo reduci da 10 risultati utili consecutivi e nell’ultimo periodo abbiamo offerto delle prestazioni convincenti. Non siamo in vetta perchè paghiamo un avvio di stagione un po’ lento, in cui abbiamo perso quattro delle prime cinque trasferte e in cui l’attacco non riusciva a trovare continuità. Nel girone di ritorno, invece, abbiamo cambiato marcia, abbiamo sempre imposto il nostro gioco ed è iniziata la risalita”.

Come valuti la tua stagione, la prima dopo il grave infortunio al ginocchio?
“Mi sono ripreso completamente dal punto di vista fisico e anche mentale. L’anno scorso mi sono infortunato alla terza giornata di campionato e, nella sfortuna, penso che quello fosse il periodo migliore per farmi male: ho avuto, infatti, l’intera stagione per riprendermi e ho fissato come obiettivo quello di tornare in campo all’inizio dell’annata in corso. Ce l’ho fatta e per essere al top ho lavorato tutta l’estate a Gavirate mentre gli altri, giustamente, si godevano le vacanze. Non è stato un periodo facile, ma ho cercato di vivere tutto il più serenamente possibile. Il Gavirate, inoltre, mi è stato vicino e non posso che ringraziare la società per avermi aspettato e per aver scommesso di nuovo su di me. Quest’anno credo di aver ricambiato la fiducia che mi hanno dato”.

Ora la tua carriera ti vede in Promozione, ma hai calcato campi e categorie più importanti. 
“Sono di Solbiate Arno e ho iniziato nella Solbiatese. Da ragazzino sono stato notato dal Novara e con quella maglia ho giocato negli Allievi Nazionali, nella Beretti e fino in Prima Squadra quando ho esordito in Serie C a soli 16 anni in un Novara-Foggia che non dimenticherò mai. Quell’anno ero stabilmente aggregato in prima squadra e ho fatto trasferte come Verona e Venezia, città e piazze di rilievo. E’ arrivata poi la chiamata della Primavera della Sampdoria e mi sono trasferito per un anno a Genova: seppur non abbia giocato molto perchè davanti a me avevo il promettentissimo Fiorillo, è stato bellissimo affacciarsi al mondo del professionismo”.

Hai qualche rimpianto?
“No, non mi piace averne. Ho sempre vissuto al massimo quello che avevo in quel momento, consapevole che potesse finire. Forse con un po’ più di fortuna e di sacrifici adesso sarei tra i professionisti come alcuni miei ex compagni di Primavera come Fiorillo, Soriano, Regini o Obiang, ma non ho rimpianti. E’ stato un onore vivere certe emozioni ed esperienze e ne sono grato. Adesso sono felicemente al Gavirate, lavoro e convivo da due anni con la mia ragazza”.

 

IL CAMMINO DEL GAVIRATE

Laura Paganini