Tre certe avversarie salvezza incontrate (Pergolettese, Pianese e Lecco), 7 punti fatti (tutti in casa). Se l’orizzonte biancoblu resta quello della permanenza in C, il bilancio degli scontri diretti è estremamente positivo. Possibile (o unica?) chiave di lettura utile come nota a margine dell’1-0 di domenica. Minimo scarto per nulla fedele della netta differenza vista in campo. Domenica trasfertona isolana ad Olbia (ore 15, stadio “Bruno Nespoli”). Dove la Pro Patria non vince dal 13 ottobre 1996. Che data è domenica? Gesti apotropaici consentiti.

Nove di forza. I grandi numeri oltre che ispirare la famosa legge, illustrano verità granitiche. Se in contesti, categorie e con squadre completamente diversi da 9 partite la Pro Patria batte sempre il Lecco ci sarà qualcosa che va al di là della banale circostanza statistica. Tutto in quasi 10 anni e con uno score complessivo di 19 reti tigrotte e 6 lariane. Tutto vero. Per quanto incredibile.

Il nero ingrassa, il bianco sfina. Terzo clean sheet stagionale. Tutti nelle ultime 4 giornate. In cui la formazione di Javorcic ha subito 3 gol (ad Arezzo) contro i 6 delle prime 4 uscite. L’anno passato dopo 8 gare le reti al passivo erano 13 con un solo match a porta inviolata. La Pro non subisce gol allo “Speroni” da 235’.

Mastrattack. Nel campionato scorso segnava sempre nel secondo tempo e sempre nella porta verso gli spogliatoi (5 reti in casa, la sesta nel finale di Novara). In questo, sempre nel primo e dalla parte opposta. Per Ferdinando Mastroianni il gol è chiaramente una moda di stagione. Con Defendi, il maddalonese è l’unico degli 8 marcatori biancoblu a quota 2.

Non nominare il nome di Dio invano. Stadio Speroni, ore 15, lezione di catechismo. Cioè quella impartita da una inflessibile signora abituale frequentatrice degli spalti bustocchi al patron bluceleste Paolo Di Nunno. Oggetto della reprimenda il rispetto del secondo comandamento biblico. Ovviamente, 1-0 per la signora in tribuna prima che la squadra facesse altrettanto sul campo.

Il giallo del bidone giallo. Si sono vissuti drammi peggiori. Premessa doverosa. Ma anche attendere 20’ (da sommare al prepartita) per fare chiarezza sulla divisa da indossare è sembrato uno scrupolo di cui si sarebbe certamente fatto a meno. Nelle stagioni passate il bluceleste non era mai entrato in conflitto con il biancoblu. L’arbitro Claudio Petrella (non a caso cugino della fashion blogger Eleonora) ha invece imposto ai lacuali il giallo. A cui il Giudice Sportivo Pasquale Marino ha assestato una cospicua ammenda di 1.500 euro “per aver causato grave ritardo sull’orario d’inizio della gara“.

Olbia Pro Patria 2 1Gallura connection. Prossima fermata Olbia. Una delle 11 formazioni sarde (le altre sono Arzachena, Cagliari, Calangianus, Carbosarda, Castelsardo, Fer-Massenti San Giovanni, Santa Teresa di Gallura, Selargius, Tempio, Torres Sassari) incrociate dalla Pro Patria nella sua storia. Bilancio complessivo di 15 vittorie, 8 pareggi e 13 sconfitte (3/5/10 oltre Tirreno). Cui sommare il 2-0 griffato Mannucci dello spareggio di Roma per la A con il Cagliari (6 giugno 1954).

A seguire 6 precedenti contro i galluresi:
12 novembre 1995  Pro Patria – Olbia  1-0  (Ferretti)
31 marzo 1996  Olbia – Pro Patria  3-1  (3 Di Nicola, La Falce)
13 ottobre 1996  Olbia – Pro Patria  0-1  (Guerzoni)
2 marzo 1997  Pro Patria – Olbia  3-0  (Brizzi, Lunini, Rocchi)
23 settembre 2018  Olbia – Pro Patria  2-1  (Battistini, Ceter, Ragatzu)
20 gennaio 2019  Pro Patria – Olbia  3-2  (Le Noci, 2 Ogunseye, 2 Gucci)

          Giovanni Castiglioni